CHE ECONOMIA
C'E' DIETRO?
Abito a Tradate e non mi sono sfuggite le contraddizioni denunciate (cementificazioni inutili e aggressione al patrimonio verde). Vorrei aggiungere una riflessione che - penso - meriterebbe un serio approfondimento: siamo in un periodo di crisi; certamente le banche non sono prodighe nel concedere mutui. Ma allora da dove arrivano tutti i soldi che sono serviti a questa edificazione smisurata? Come è possibile che un costruttore possa permettersi di tirare su una palazzina senza avere un mercato che gli consente di recuperare con profitto l'investimento? A Tradate si parla di 1500 appartamenti invenduti: come è possibile? Qual'è l'economia che c'è dietro? E poi vorrei fare un'altra domanda: questa situazione ha forse a che fare con il numero di sportelli bancari esistenti? Mi sembrano un po' troppi per la popolazione tradatese. Mi sembra che ci sia qualche cosa che non funziona! Sbaglio?
5 aprile 2009 17.45
6 commenti:
Pare che molti appartamenti a Tradate (sfitti da tempo) siano stati acquistati al prezzo di 1100euro/mq da un "noto" commerciante di abbigliamento di Gerenzano/Saronno o da suoi prestanome.
E torna la domanda dell'amico claudio: Che razza di economia c'e' dietro tutto questo? Qualcuno sapeva o voleva che si arrivasse a tanto?
Un bell'affare, non c'e' dubbio. Ma i leghisti sanno di aver sostenuto un'Amministrazione che ci ha portato a questo punto?
E' un comportamento contrario alla legge della domanda e dell'offerta (o del libero mercato). Quindi c'è qualcosa che lo sta turbando (il mercato). Ma poniamo il caso che uno abbia un introito insolito (ad esempio un marziano gli lascia sotto casa un puff con due milioni di euro), non lo vuol far sapere, non ci vuole pagare le tasse. Se riesce a riciclarlo, con o senza una banca compiacente, in uno stabile del valore di un milione di euro... oplà! Apparentemente ci perde un milione di euro, in realtà ha un milione di euro (in immobili) perfettamente pulito. Di chi la colpa?
Ma come... del Sindaco di turno che si è prestato a un simile gioco per qualche euro di oneri di urbanizzazione (successivamente spesi male o andati in fumo in fuochi artificiali). Perchè primo dovere d un sindaco dovrebbe essere quello di saper guardare ...sano e lontano!
Non girateci intorno, chiamiate le cose col loro nome: riciclaggio, criminalità organizzata. Tradate, come il varesotto, come la Lombardia, non sono affatto immuni da questi fenomeni malavitosi. la contaminazione iniziata nei primi anni '70 ha dato e dà i suoi frutti marci. Una buona metà dell'economia legata all'edilizia è connessa, magari anche solo marginalmente, a capitali creati attraverso attività illecite svolte in altre parti del Paese. Il fatto che si sia costruito non ciò che serviva alle persone ed alle imprese manifatturiere, ma ciò che era necessario ad alcuni, istituti finanziari inclusi, dovrebbe avere aperto gli occhi da tempo. Invece no. Perché? Perché, faceva comodo a molti, amministrazioni comunali soprattutto, per via degli oneri, ma anche persone comuni, che nel fiorire del mercato edilizio hanno visto opportunità di impiego o di lavoro conto terzi, senza porsi troppi dubbi etici, che l'etica, si sa, non è mai stata molto gettonata a sud delle Alpi. Ora c'è (c'è?) la crisi e ci si è acquietati un attimo, ma non temete, l'edilizia tornerà presto ai fasti vissuti tra il 2000 e il 2007, un anno o due al massimo e il treno ripartirà, eccome. Le lavanderie non possono chiudere.
P.S.: quando andate a comprare vestiti a basso costo, guardate bene in faccia il venditore, guardate il suo negozio, la sua casa, la sua macchina. Ascoltatelo parlare. Poi decidete se comprare o no.
Il miglior commento a questa domanda, sono le parole di Agostino Abate (vedi varesenews di oggi)
"Oggi il camorrista è indistinguibile da un bocconiano
La nostra provincia da più di trent'anni ospita personaggi di spicco della camorra. Il pubblico ministero Agostino Abate: «È l'organizzazione più pericolosa perché sa gestire gli affari, la sua mitraglia sono i soldi. Poche altre province hanno questa presenza criminale»
La camorra è presente nella provincia di Varese da almeno 30 anni. Se nella primavera del 1985 Roberto Cutolo, figlio di Raffaele Cutolo, capo della Nuova camorra organizzata (Nco), sceglie di venire a “soggiornare” a Tradate è perché qui c’erano le condizioni di contesto favorevoli per la sua permanenza e la sua protezione. Sono passati 19 anni dall’omicidio (19 dicembre del 1990) dell’unico erede del clan Cutolo e le radici della camorra in questa provincia non si sono seccate, anzi sono cresciute propagandosi grazie a un terreno favorevole costituito da un’economia florida e sviluppata, dalla vicinanza con la Svizzera, luogo ideale dove lavare i capitali sporchi e dove far transitare le armi, e dalla presenza di altre organizzazioni di stampo mafioso con cui fare alleanze. «La camorra – spiega il pubblico ministero Agostino Abate, intervenuto alla presentazione del libro di Alfonso Paolella “Le origini della camorra”- è l’organizzazione più pericolosa, perché a differenza di Cosa nostra non si pone come antistato, ma convive e si arricchisce con il potere. E’ meno grezza dell’ndrangheta, che a sua volta non ha fatto un vero salto di qualità, e si presenta in prima persona in modo inappuntabile, indistinguibile da un bocconiano».
«La vera mitraglia» della camorra sono i soldi, perché sa gestire gli affari, come ha spiegato bene nel libro “Gomorra” Roberto Saviano. «È una piovra in grado di aspirare qualsiasi finanziamento pubblico». E in tempi di crisi e di scarsa liquidità chi ha i soldi di affari ne puo’ fare molti.
Nella sua storia, passata e recente, questa organizzazione criminale mostra alcuni elementi di immutabilità che la contraddistinguono, uno di questi è la creazione di un consenso sociale e politico. “Liborio Romano, ministro dell’Interno dei Borboni – continua Abate – delegava l’ordine pubblico alla camorra che veniva utilizzata come polizia per i reati comuni, creando consenso. Ecco perché Mussolini ne decretò la fine ufficiale».
Subito dopo il terremoto in Irpinia, i camorristi si sedettero al tavolo della spartizione dei finanziamenti per la ricostruzione insieme ai maggiorenti campani della Democrazia cristiana, grazie al “favore” reso per la liberazione di Ciro Cirillo, assessore ai lavori pubblici della Regione Campania, rapito dalle Brigate rosse. I brigatisti, a loro volta, ottennero l’uccisione del capo della squadra mobile di Napoli.
Nell’ultima relazione della commissione antimafia, dove le parole Varese e Malpensa compaiono ben dodici volte, c’è un riferimento preciso alla guerra di mafia in atto nel sud della provincia e al ruolo svolto in quella zona dall’ndrangheta. «Quando nel 1984 arrivai a Varese, mi resi conto che qui non c’erano chiavi di lettura del fenomeno – conclude il magistrato -. Oggi ci sono sentenze passate in giudicato che dicono che qui c’è la presenza di cosa nostra, camorra, una parte residua della nco, ‘ndrangheta e anche degli stiddari. E che, se togliamo Campania e Lazio, poche altre province hanno questa presenza criminale».
ROMA LADRONA! e voi????
...leggete, leggete, quanto è capitato ai 'ROMA LADRONISTI'... a proposito di cose NON lecite e denaro sporco!
Agno
Viaggiava con la droga, arrestata funzionaria della Lega
Una coppia di italiani è stata fermata dalle guardie di confine all'aeroporto. La donna, spiega il magistrato, fa «parte dell'organizzazione amministrativa» del Carroccio
Otto chili di droga nascosti in vaschette di carne per il "churrasco". È quanto trasportavano due italiani provenienti dal Brasile e fermati giovedì scorso, 2 aprile, all’aeroporto di Agno.
La coppia aveva raggiunto lo scalo svizzero con un volo proveniente da Zurigo. Durante il controllo le guardie di confine hanno scoperso la droga accuratamente nascosta nei bagagli, in vaschette di carne avvolte nella carta stagnola.
La Magistratura sta ora indagando sui due italiani e ha fornito alcune informazioni. Si tratta di un uomo e una donna sulla quarantina, apparentemente senza nessun legame in Canton Ticino. I due potrebbero aver scelto l'aeroporto di Agno nella speranza di superare con più facilità i controlli previsti.
Gli inquirenti dovranno ora ricostruire le loro intenzioni e in particolare, la destinazione finale del carico di droga: l'Italia o la Svizzera.
Secondo la magistratura la donna farebbe «parte dell'organizzazione amministrativa della Lega Nord ricoprendo il ruolo di segretaria». L'uomo invece non avrebbe nessun legame con i partiti politici.
Del caso si occupa il procuratore pubblico Nicola Respini.
7/04/2009
m.c.c.redazione@varesenews.it
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