mercoledì 22 aprile 2009

Ora e sempre Resistenza!

CONOSCERE E RICORDARE IL PASSATO
PER COSTRUIRE IL FUTURO
25 aprile
Riceviamo e pubblichiamo
Con la presente e il volantino in allegato Vi chiediamo gentilmente di diffondere attraverso il vostro blog la nostra iniziativa che abbiamo organizzato come Comitato 25 Aprile Tradate. Vi ringrazieremo ancor più se spenderete due parole di introduzione al volantino e confidiamo nel vostro buon giornalismo. Preghiamo la massima diffusione e sostegno! Resistere! ci si vede al 25. Saluti Solari - Comitato 25 Aprile

(cliccare sulla immagine per conoscere il programma) Ecco una stupenda pagina:
LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI S'ADUNARONO
PER DIGNITÀ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA 
(Piero Calamandrei)

8 commenti:

loscemodelvillaggio ha detto...

Guardate, sommessamente, senza voglia di polemica, senza la minima intenzione di dileggiare alcuno: BASTAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!
Non ne posso più del 25 Aprile, vivo nel terrore che i miei figli e forse i miei nipoti debbano un giorno sorbirsi le sterili e fruste polemiche su quella stramaledetta ricorrenza. Prego che crepino alla svelta l'ultimo partigiano e l'ultimo repubblichino togliendoci dall'impiccio di doverli riverire o insultare (secondo le preferenze).
Diciamocelo, per i più, il 25 Aprile è occasione buona per un giorno di vacanza o per un ponte. La Resistenza per alcuni, la Guerra Civile per altri, sono espressioni ormai vuote. Abbiamo un maledetto bisogno di guardare avanti senza mai più voltarci indietro. Non dico di dimenticare, di non studiare, dico solo basta celebrazioni. E poi, scusate, ma la vera festa d'Italia, 2 Giugno a parte, dovrebbe essere il 20 Settembre, data quella sì storica e condivisa, sulla quale invece è calato un imbarazzato oblio (e certo, vorrai mica offendere santa madre chiesa cattolica apostolica romana).

g.m. ha detto...

non sono d'accordo con te, caro amico.
Certi valori devono essere sempre riproposti....l'odio invece no!
ciao

Francesco Liparoti ( ANPI Tradate) ha detto...

L' Italia è una repubblica che si fonda sui valori del 25 Aprile.
Il 2 Giugno è una "conseguenza del 25 Aprile".
Non ci sarebbe stato il 2 Giugno se prima non ci fosse stato il 25 Aprile.
E' la Festa della Liberazione dall'odiato regime fascista che tanti lutti ha procurato alle famiglie italiane.
Dobbiamo riaffermare con sempre più forza che TUTTI hanno contribuito a liberare l'Italia dai nazifascisti.
Il 25 Aprile festa della Liberazione è la festa dell'Italia Libera e deve essere la festa degli Italiani.Bisogna ricordarla sempre per eviatre che la Storia si possa ripetere.
L' unica cosa che invece bisognerebbe smettere di ripetere è che i repubblichini erano in buona fede e quindi da non far passare a tutti i livelli che i repubblichini si battevano per un ideale paragonabile a quello dei partigiani.
E' una menzogna.
Rispetto per i morti di sicuro ma non possiamo trasformare la Storia. Gli aderenti alla Repubblica di Salò erano contro l' Italia. Erano alleati dei nazisti che dopo l' armistizio erano diventati truppe occupanti. Erano in guerra contro l' esercito italiano e contro i partigiani.
Erano in querra contro gli Italiani.

Ribadita questa verità storica bisogna che TUTTI si riconoscano in questa data e nei valori che essa rappresenta.

Ora e sempre Resistenza contro tutti i fascismi.

Francesco Liparoti (ANPI Tradate)

loscemodelvillaggio ha detto...

Sarà anche come dice lei sig. Liparoti, ma con questo metro, dovremmo celebrare le "giornate" delle varie città italiane, Solferino e San Martino, la battaglia di Vittorio Veneto, e magari le vittorie di Cesare in Gallia. Intendo dire che di eventi fondamentali nella storia di un Paese come il nostro ce ne sono talmente tanti da avere l'imbarazzo della scelta. Il punto dolente del 25 Aprile è che il suo significato non riesce ad essere condiviso, non è una data che unisce ma che divide, non fosse altro perché già pochi anni dopo la Liberazione, le forze di sinistra se ne attribuirono tutti i meriti, alla faccia dei partigiani appartenenti ad altro orientamento politico (cristiani, liberali, monarchici persino). Ma soprattutto, mi ripeto, ai più richiama solo ponti e vacanze. Abbiamo brillantemente ricondotto il 4 Novembre alla giusta dimensione, possiamo (dobbiamo) fare altrettanto per il 25 Aprile. Cordialità.

Francesco Liparoti ha detto...

Innanzitutto non credo che lei faccia onore alla sua persona definendosi "loscemodelvillaggio" viste le cose che scrive...
poichè sono abituato ad interloquire con tutti mi piacerebbe sapere se le cose che scrive sono convinte oppure sono delle provocazioni per avviare un dibattito.
Nel primo caso le ribadisco quanto scritto in precedenza e cioè il 25 Aprile è la giornata simbolo della liberazione dell' Italia dal NAZIFASCISMO. Non è una data come le altre e non è la celebrazione della conclusione di una battaglia.
Credo per altro che anche le date che Lei citava sono da ricordare e meritano di non essere dimenticate. Vede lo scorso anno in Biblioteca a Tradate abbiamo organizzato una serata per ricordare il primo episodio di Resistenza in assoluto ovvero la Battaglia del San Martino in provincia di Varese. Anche quell' episodio fu importante nella lotta ai nazifascisti.
Non è vero che le forze di sinistra si siano "impossessati" del 25 Aprile prova ne sia la celebrazione unitaria che viene fatta sempre a Milano,città medaglia d'oro della Resistenza nella lotta ai fascisti, anche il prossimo sabato. Questa è un'accusa che ha solo uno scopo quella di non riconoscere il grande valore del 25 Aprile da parte di chi ha impiegato più di 60 anni per dire che chi si è schierato con la repubblica di Salò si era messo dalla parte sbagliata.
E' importante affermare che la RESISTENZA è stata portata avanti da Tutti, chi più chi meno, avendo ben chiaro l'obiettivo e cioè la cacciata dei nazifascisti dall' Italia e la sconfitta del regime fascista.
Quello che è successo dopo, le idee del popolo di sinistra del PCI piuttosto che della DC, del fatto che siamo entrati nella Nato o che abbiamo avuto una struttura parallela come Gladio etc... è Storia del dopo LIBERAZIONE.
Questo è il 25 Aprile : LIBERAZIONE.
Infine mi riesce difficile sentire, leggere cose simili alle cose che ha scritto Lei caro Scemodelvillaggio in quanto i miei mi sembrano concetti di una semplicità disarmante e sentire che qualcuno nel 2009 dice le cose che dice Lei mi fa pensare.
In Francia nessuno si sogna di mettere in discussione il 14 luglio festa nazionale ( ricorrenza della presa della Bastiglia) o il 4 luglio negli Stati Uniti... Sono date i cui significati sono ben noti ed accettati da tutti.
Anche in Italia è necessario che si riconosca il valore del 25 Aprile come festa di popolo liberato dai fascisti e riaffermare il valore dell' antifascismo come valore dell' Unità nazionale.
A tale proposito vorrei ricordarle che il 4 Novembre è ricordata come l' anniversarioo della vittoria nella grande guerra o come la giornata delle forze armate ma è soprattutto la GIORNATA DELL' UNITA' NAZIONALE.


Cordialità e mia retta si scelga un'altro nickname.

sandro55 ha detto...

per rispondere con educazione a LOSCEMODELVILLAGGIO.Condividendo in tutto e per tutto cio' che dice Liparoti,vorrei dirti che se hai il terrore per i tuoi figli per questa ricorrenza , non devi fare nient'altro che spiegare loro cio' che e' storia.senza prendere nessuna posizione.saranno loro poi grazie ai tuoi insegnamenti a decidere.facendo cosi aiuti a non dimenticare e a non rendere vano cio che la storia dovrebbe insegnare.(ho un mio zio di 89 anni che preferisce essere riverito o isultato e, considerando che ha visto morire compagni e amici rischiando anche la sua pelle,piuttosto che farti il piacere di" crepare alla svelta".SCUSALO e scusali se ti hanno creato questo inpiccio).

Daniele Sensi ha detto...

25 Aprile, chissenefrega di Berlusconi
Francamente non me ne importa nulla dell’adesione di Berlusconi alle celebrazioni per il 25 Aprile. Non perché sia insensibile all’ipocrisia del gesto, ma perché non accetto che, anche della Liberazione, colui che ha sdoganato la destra post-fascista prima, e quella identitaria e xenofoba poi, faccia teatro. Il suo teatro. Complici noi tutti, spettatori imbucati.

Certo, in un paese normale che un Primo ministro -quale che sia il suo colore politico- renda onore all’evento fondatore della propria repubblica sarebbe non solo cosa giusta, ma, ancor prima, un dovere istituzionale. Tuttavia nessun paese è normale. Men che mai il nostro. Inoltre, a ben guardare, tutto lo spazio che la vicenda si sta conquistando sui media non è che l’ennesima manifestazione della debolezza della sinistra (di tutta la sinistra): talmente anestetizzata, vergognosa di sé, timida e codarda da avviarsi, alla stregua di un dead man walking, a far da comparsa anche in quella che dovrebbe essere la massima giornata del suo orgoglio. Che persa oramai da un pezzo l’egemonia culturale c’era rimasta solo lei.

Allora… allora per parlare di Silvio Berlusconi ci sarà forse tempo tra un paio di giorni; oggi e domani, invece, voglio ricordare coloro che davvero non meritano un furto di scena: i 44.700 caduti per la Resistenza italiana, i 21.200 che rimasero mutilati e le donne… le 35.000 donne partigiane, che uno poi vede la Carfagna e la Melandri e si chiede come possa trattarsi dello stesso Paese – altro che “razza italica”!

Un saluto, in particolare, lo voglio comunque riservare ai compagni delle Brigate Garibaldi. Non per altro: l’altra sera, a Ballarò, vedere Piero Fassino -pancia in dentro e sguardo basso- sperticarsi, davanti ad Ignazio La Russa (La Russa!!), per spiegare come la Resistenza non sia stata combattuta solo da comunisti e che anzi questi pezzenti non furono che una minoranza quasi irrilevante, è stato imbarazzante. Tre indecenze in una: accettare la messa in discussione della Resistenza, tanto da sentirsi in dovere di doverla giustificare; mostrare sudditanza nei confronti delle destre, presso le quali doversi prostrare lemosinando accreditamento e legittimazione; offendere dei martiri, dei santi laici, tra l’altro militanti di quello stesso partito di cui Fassino è stato uno degli ultimi dirigenti.

Partigiani che cominciano a farsi presenza scomoda ed ingombrante anche a sinistra. Davvero un pessimo segno dei tempi che ci attendono....
Daniele Sensi

Francesco Liparoti ha detto...

Domani alla ore 10.00 Tutti in piazza Mazzini a ricordare il 25 Aprile ed a commemorare i caduti per la libertà e poi per chi vuole manifestazione a Milano nel pomerigggio.... o a Tradate alle ore 16.30 presso la ex-biblioteca civica allo spettacolo teatrale organizzato dal comitato 25 Aprile Tradate e poi ...consultate il programma!

Colgo l' occasione per ringraziare pubblicamente il Comitato 25 Aprile di Tradate che ha voluto organizzare la prima festa della Resistenza a Tradate.

W la Resistenza;
W la liberazione;
W L'Italia !
Contro ogni fascismo e tutte le dittature!