Multietnica invece la città di domani
Il sindaco, però, sembra essere pronto ad una crociata per fare selezione all'ingresso: "solo cittadini di qualità"
Lo avevamo già scritto in un post il 7 agosto scorso; a qualcuno è piaciuto e pertanto lo riproponiamo ai nuovi lettori.
Eccovi il commento di un lettore a una dichiarazione del Sindaco che commentava positivamente l’incremento demografico di Tradate. Candiani - leggiamo - si augurava che presto l’Imposta sulle Persone Fisiche (IRPEF) fosse incamerata – in parte - direttamente dai comuni. L’ultima spiaggia per cercare di andare avanti e saldare i debiti milionari contratti dalle recenti amministrazioni? Certo che ora rimane poco da costruire e non c’è più la “pacchia” degli oneri di urbanizzazione. Soluzione: tanti cittadini significano tante tasse. E meno male che dicevano “Roma Ladrona”! Inoltre il sindaco non nascondeva di volere abitanti di qualità, nel senso di residenti "in grado di sostenere un certo tipo di vita”.
Oggi, dopo oltre 6 mesi questo commento (che allora era stato definito frutto della solita Cassandra) ci fornisce molti spunti di riflessione; soprattutto riguardo a eventuali e inattesi sviluppi che interesseranno Tradate in seguito alla crisi economica, che sembra non aver ancora mostrato la sua vera faccia.
Riceviamo e pubblichiamo (era il 7 agosto 2008)
I “petrolieri” della lega dopo aver estratto dal territorio tutte le sue risorse, grazie ad una speculazione selvaggia, ammirano e si compiacciono per il risultato ottenuto.
Dicono che siamo una città pronta a crescere; anzi in rapida crescita. Ormai non possono fare più affidamento su elevati ingressi di oneri di urbanizzazione. E allora quale sarà la loro prossima risorsa? Ce lo spiega Candiani: il gettito Irpef in mano ai comuni. Ebbene sì, spingono una cittadina alla sovrappopolazione (vorrebbero arrivare ben oltre i 20.000 abitanti) per continuare ad amministrare, sperperare e sprecare facendo affidamento sul gettito Irpef!
Il colmo, inoltre, è dire che puntano ad avere “abitanti di qualità”. Che ignoranza dimostrano!
Non è possibile ignorare la realtà dei fatti, ovvero che non verranno assolutamente abitanti di qualità (se per qualità essenziale l’amministrazione intende avere il portafoglio pesante). Avete visto dove dovrebbero andare a vivere i nuovi “abitanti di qualità”? Condomini che sembrano parcheggiati in doppia e tripla fila in aree dove era possibile permettere e imporre la metà dei volumi. Sicuramente ci andrà a vivere tanta gente onesta (requisito per me molto più importante del portafoglio), che ha bisogno di una casa e che farà sacrifici per comprarla. Cittadini costretti a vivere in quartieri nati nel giro di poche estati, buttati a macchia di leopardo tra una manciata e l'altra di varianti al Piano regolatore.
Saranno lavoratori che alle 7 sono già in piedi per andare a prendere il treno. A Tradate abbiamo il treno diretto; ma l’Amministrazione sembra ignorarlo, ostinandosi a ostacolare i pendolari nel parcheggio delle poste. I cittadini di alto reddito che interessano al sindaco, invece, prenderanno casa nella vicina provincia di Como o appena fuori Tradate. Potranno comodamente raggiungere il lavoro senza azzuffarsi sui treni delle 7 dopo una corsa al parcheggio che non c’è! Tradate sarà sempre più la città di tanti lavoratori dipendenti e operai; molti dei quali saranno extracomunitari. Già oggi sono davvero tanti i cittadini venuti da lontano e residenti a Tradate. Il mercato del lavoro cerca un certo tipo di manovalanza. Oltre la metà dei lavoratori edili in provincia, ad esempio, sono extracomunitari. Non si può andare contro il mercato.
Moltissime case, inoltre, sono sfitte e appena scenderanno i prezzi (o appena arriverà l’onda lunga della crisi americana) ne vedremo davvero delle belle. Prezzi in discesa libera che incontreranno, almeno si spera, una nuova fame di case. Nuova perché sarà una fame “poco padana”. E se da un lato ricercano una selezione all’ingresso (vogliono solo “cittadini di qualità”), dall’altro si intestardiscono a vietare alcune tipologie di commercio nel centro storico (per salvaguardare le tradizioni, dicono loro). Ormai il centro è deputato ai servizi: 17 banche e decine di uffici e agenzie per servizi vari. E’ una tendenza costante ormai da anni e le tendenze sono come i cavalli, signor sindaco; vanno cavalcate nel verso in cui vanno (John Naisbitt). E dopo la Fornace pensa che i dettaglianti continueranno a vivere?
La sensazione è quella di non essere di fronte a palati fini per la politica. Qui si fanno le scelte col badile. Siamo di fronte a latifondisti. Mi sembrano emiri o petrolieri texani anzi no: padani. Si sono trovati seduti sopra ad una risorsa naturale, il territorio cittadino, e cosa hanno fatto? Invece di gestirla, l’hanno spremuta senza scrupoli: fino all’ultima goccia di oneri di urbanizzazione. Se qualcuno non avesse messo un poco i bastoni tra le ruote, avrebbero anche preso d’assalto i nostri boschi (anche se non siamo ancora tranquilli al riguardo).
Bisogna capire, o almeno essere disposti a capire, che per i Paesi occidentali una delle grandi risorse lavorative e culturali sarà proprio l’immigrazione. Anche se al sindaco fa poco piacere questo dato, che forse ritiene offensivo per il “sacro suolo padano”, a Tradate sono già residenti oltre 1.000 extracomunitari e domani saranno molti di più. Il nostro “paesone” aumenterà di popolazione anche e soprattutto grazie a un aumento preponderante degli stranieri, perché preponderante è in tutto il nord Italia. Tradate non riuscirà a rimanere totalmente estranea a questa realtà.
Personalmente mi piace l'idea di una futura comunità multietnica. Iniziamo, quindi, a pensare a una moschea, a scrivere le indicazioni più importanti in arabo, cinese e spagnolo (prima che in lumbard!), a rispettare nei calendari anche le ricorrenze e le festività di altri cittadini tradatesi.
Il futuro è integrazione, è apertura al nuovo e al diverso; non siamo nel futuro per creare ghetti di “padani coi dané”.
Andrea
4 commenti:
Avevate visto lungo con questo pezzo...Era proprio il periodo in cui tutti dicevano "ma si che la crisi è solo in America...da noi non arriva"....."le case si vendono il mercato è solo un po' fermo..."
ora sappiamo tutti come sta andando...
da Ballarò ho visto un servizio in cui parlavano del valore delle case...aver comprato una casa un anno fa di 45 metri quadri, equivale oggi ad averne comprata una di 30-35...anche a Tradate c'è gente che abita sullo stesso pianerottolo e ha pagato la casa in modo ben differente!!!! E quante case sfitte...quando i prezzi scenderanno ancora oltre a far gola ai soliti speculatori sarà il momento dei "nuovi arrivati", per me nessun problema, vediamo se si inventano una norma comunale "ad hoc" ???
@verde
con l'esempio dei metri quadri intendi dire che il valore è sceso di circa un terzo? perché a livello di prezzi è proprio quello che ho verificato anche io.
ho amici che hanno fatto il mutuo e oggi vedono vendere l'appartamento sullo stesso piano con 30-40 mila euro di differenza in meno!
e di edilizia popolare cosa hanno fatto? nulla! nemmeno mezzo intervento! hanno calmierato i prezzi? o meglio hanno osservato i prezzi di mercato come stavano lievitando? per comprare cosa poi? appartamenti in costosi alveari, appiccicati uno all'altro, alla strada, senza verde. si poteva costruire molto meglio. una volta si facevano gli interventi del lavatoio oggi cosa si fa? si specula e basta!
quando non si pianificano le cose o si continuano a variare il risultato è il caos, in questo caso il caos urbanistico! ripetiamolo fino a sfinirci: oltre 70 varianti al piano regolatore (una mi hanno detto che passa in consiglio comunale questa sera!!!!) e un milione di metri cubi costruiti in pochi anni..E CONTINUANO!!!!
Il dramma è che in Italia gli effetti della crisi non sono ancora arrivati! Queste sono solo le prime avvisaglie...
E' un effetto domino che fino adesso ha coinvolto in modo pesante gli USA, CINA , comincia ad arrivare in Germania e poi arriverà pesantemente in Italia legata alla commercialmente alla Germania!
Solo degli sprovveduti, venditori di fumo e di tappeti potevano dire che in Italia non sarebbe arrivata, che bisognava spendere la tredicesima a Natale, che bisogna risparmiare, che bisogna mettere mano ai risparmi e ristrutturare la casa, che la colpa della crisi è dei mass-media che amplificano...e lui se sta li a guardare gli effetti!
La cosa indecente l'ha rifilata ai precari: prima il lavoro precario, poi il licenziamento e neanche un assegno di disoccupazione vuole riconoscergli... Almeno gli altri hanno la cassa integrazione ma i giovani COCOCO, quelli a progetto etcc... quelli che devono fa?
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