venerdì 6 marzo 2009

PD: la Fornace 'brucia' sempre di più

EFFETTO FORNACE
CIRCA 100 NEGOZI SCOMPARIRANNO!
Lo afferma uno studio della Regione

Riceviamo e pubblichiamo 
Vi lascio un comunicato del PD riguardo alla Fornace e alla presunta richiesta di ulteriori 2.500mq di vendita alimentare. Buona giornata! (Andrea Botta, portavoce PD -Tradate).

"Da più parti giunge la notizia che un grosso operatore abbia chiesto al Sindaco la licenza per 2.500mq di vendita alimentare alla Fornace, che si aggiungerebbero ai 2.500mq di non-alimentare già in suo possesso.
Se fosse vero e se l'Amministrazione concedesse quella licenza alimentare, il centro commerciale della Fornace, già enorme, assumerebbe una forza attrattiva ancora maggiore, con effetti dirompenti per il commercio nel centro di Tradate e di Abbiate. Uno studio della Regione Lombardia, infatti, stima che un centro commerciale di quelle dimensioni porterà nei prossimi anni alla chiusura (o mancata apertura) tra i 20 e i 100 negozi nel comprensorio. Come dice un assessore si creerà occupazione, certo, ma si darà una stangata ai negozi al dettaglio, con conseguente perdita di posti di lavoro.
Secondo noi un centro storico attivo e vivo, vuole anche dire insegne accese di sera, più movimento e controllo del territorio durante la giornata. Insomma: se il centro è vivo c'è anche più sicurezza.
Chiediamo al Sindaco se le notizie a noi giunte corrispondono al vero (e nel caso siano false, smentisca!) e quali siano le intenzioni della sua amministrazione. Non serve ricordare che, non più tardi di un anno fa, Candiani ha rassicurato i commercianti che "la Fornace NON avrà più di 600mq di distribuzione alimentare". (clicca qui).
Sarà vero?".

Iconografia: un 'riuscito' manifesto leghista. Ora nelle riserve, qui a Tradate, entreranno - come specie in via di estinzione - non più i Pellerossa ma i commercianti locali... che passi avanti!


15 commenti:

Anonimo ha detto...

La LEGA è il vero e maggior esempio di palle raccontate al volgo...ci abbiamo creduto...ma ora la conosciamo! I loro amici inutili di Forza Italia e di AN, si vergognino....

Anonimo ha detto...

E' incredibile come la gente cambi parere senza pensare di avere un briciolo di coerenza.Dopo aver passato circa 40 anni a colpevolizzare una categoria come fonte di ogni male , adesso si viene a dire POVERI COMMERCIANTI ! posti di lavoro che saltano , città meno belle e dove compriamo adesso il pane e il latte sotto casa ? Ipocriti ! Avete fatto della grande distribuzione una bandiera e anche recentemente su questo sito qualche illuminato si è dichiarato favorevole a questi sistemi distributivi dove competenza e servizio al cliente sono aspetti irrilevanti.Ma non avete ancora capito che la crisi non è certo imputabile alla Fornace,ma alle tasche vuote della gente ? Nelle buste paga mancano da tempo 400/500 euro .Personalmente non ho paura della G.D nè della Fornace , ormai è uno scontro tra titani e penso che per chi investirà lì sarà un bagno di sangue . A questo punto i vostri interventi suonano come una mera strumentalizzazione politica di un problema e di persone che fino ad oggi avete ignorato se non disprezzato !
un commerciante del centro

Altra Tradate ha detto...

@ ANONIMO COMMERCIANTE

Ci rivolgiamo al commerciante del centro per affermare che QUI nessuno di ALTRA TRADATE ha MAI parlato contro la GRANDE DISTRIBUZIONE....
Ripetiamo e specifichiamo: noi di ALTRA TRADATE.

Stiamo facendo una battaglia di trasparenza perchè l'impianto del centro commerciale Fornace non è - secondo noi - a regola con le procedure amministrative, mentre gli operatori hanno avuto ogni tipo di facilitazione... (oneri di urbanizzazione e costi di costruzione).

Noi chiedevamo (e chiediamo) che gli 'effetti indotti' dalla presenza del centro FORNACE, venissero mitigatii come richiesto dalle norme del settore.

Si mitiga con un minor numerp di metri quadrati di area commerciale (sono circa 19 mila i metri quadrati, tali da renderlo il secondo centro commerciale in provincia di Varese non idonea) e con infrastrutture stradali idonee, che non sono state fatte.
Guardi invece, per esempio, all'IPER di Varese.

Tutto qui.
Poi ognuno segua sulla questione le strade che meglio ritiene, come lei stesso ne sta seguendo liberamente una.

La nostra è una precisazione doverosa, affinchè il nostro pensiero e la nostra posizione non fossero equivocati.

Ci sembra strano che proprio uno come lei, (interessato e del settore) voglia equivocare.
Speriamo lei non sia "l'amico del giaguaro".

Come vede nessuna censura, perchè qui possono scrivere quelli di destra, di sinistra e di centro: non temiamo le posizioni, le discutiamo.

A rileggerla e buona serata,

Altra Tradate

Anonimo ha detto...

Se quello è un commerciante....io sono Rocco Siffredi ;-)))) adesso si attaccano alla crisi per giustificare il centro commerciale...e se qualche negozio chiuderà in centro non sarà certo per colpa del centro commerciale o del comune che l'ha permesso...hanno la faccia come il......!!!!!

Anonimo ha detto...

ad ALTRA TRADATE e a PISELLINO (!)

è più abile Pisellino...ha capito subito che l'amico del giaguaro è proprio in agguato...
guardate che cosa dice oggi il NOSTRO su VareseNews...oramai la licenza commerciale per alimentari sarà data, vedrete...a meno che ricorrano al TAR gli interessati....



(da varesenews)... Dal Comune confermano che è stata depositata una richiesta di utilizzo di 2.500 metri quadri di distribuzione alimentare. «Ma non è stata presa alcuna decisione, stiamo vagliando tutti gli aspetti della situazione – spiega il sindaco Stefano Candiani -. Siamo di fronte a un cataclisma economico di vaste dimensioni, non possiamo non tenerne conto. Se la situazione va a avanti in questa maniera è già un miracolo che alla Fornace riescano ad aprire. Non è un problema di 600 o 2.500 metri quadri, ma di garantire almeno un attività che vada recuperare i posti di lavoro che si vanno a perdere in questo periodo».
«Sei mesi fa avevo delle osservazioni, oggi ne ho delle altre. Non sappiamo come si muoverà questa crisi – prosegue il primo cittadino -. In sostanza però, in un momento come questo, solo il commercio può essere un ancora di salvezza per l’economia. Mi piacerebbe sapere su questo punto di vista quali siano le proposte del Partito democratico, non solo le critiche, che si vada al di là delle posizioni preconcette».

Venerdi 6 Marzo 2009
M.S.
redazione@varesenews.it

Anonimo ha detto...

Ne aprissero 100 di centri commerciali,se questo serve per la concorrenza e abbassare i prezzi.

''Sottocasa'' come il signore anonimo scrive un litro di latte costa €1,20 al litro se non 1,60...al supermercato €0,80 1,00,al discount anche 0,40..

C'è gente che per 30 anni ha fatto fila per far benzina in Svizzera per risparmiare 50 lire al litro e perdeva due ore di tempo tra andare e tornare...e questo signore mi viene a fare la morale...
Far la spesa in centro a Tradate è un lusso per pochi,per quel che mi riguarda possono chiudere tutti,se davvero erano incazzati per la fornace e per la G.D. come la chiama il sig.anonimo... si incazzassero con le loro associazioni di categoria che non hanno mosso e tuttora non muovono un dito per tutelarli...

chiudete!,andate dal sindaco che cerca braccia buone per zappare le vigne,e gambe buone per pigiar uva.

Anonimo ha detto...

Candiani di economia capisce???!!!!!
Il commercio esiste se funziona l'industria... se il sistema del credito riprende fiato. Se no, che cosa commercializzi?
Gli consiglio di dedicarsi all'azienda di famiglia con simili capacità manageriali...

Anonimo ha detto...

Ragazzi, sveglia...il commerciante sembra il vostro Sindaco dietre mentite spoglie...dice le stesse cose che ha fatto scrivere su varesenews...
Ed ecco la nuova giustificazione: "MENO MALE CHE LA FORNACE C'E'..." .... che roba da matti!
penossimo!

Anonimo ha detto...

...Aspettate di aver accoppato l'ORSO prima di venderne la pelle.
la FORNACE, quella nell'ultima versione per mettere daccordo le carte
(quella con 2500 Mq di alimentare),ancora non c'è ed i guai si addensano su Candiani.
Alcuni assessori si palleggiano le responsabilità...(Commercio, attivita produttive...urbanistica,viabilità,polizia urbana....),altri consiglieri passano dal MUGUGNO alla dissidenza.
Attenti, l'ULTIMA MODA è la DESISTENZA (non presentandosi in Consiglio e/O non prendendo parter alle votazioni sull'argomento....)
Con una oculata GESTIONE DEI NUMERI, dei presenti e dei votanti, ai...poveretti che rappresentano le opposizioni al PRINCIPE, restano ancora in mano...in maniera DEL TUTTO INASPETTATA...ancora
BRISCOLE E CARICHI.
GIOCATORE.

Anonimo ha detto...

Eccomi di nuovo !
Qualcuno deve rileggersi il commento con più concentrazione e serenità.
Non voglio equivocare, ma dopo il comunicato del PD,qualcosa mi viene da dire a gente che per decenni ha criminalizzato una categoria , scatenando una guerra tra poveri ; ed i commenti ne sono una prova . Ad ogni modo non sono amico di nessuno e per la gioia di pisellino , promosso a ben altra categoria ,sono veramente un commerciante , di trentennale esperienza.
All'operaio arrabbiato, che non ha capito che sto dalla sua parte , faccio presente che la coda in Svizzera la faccio tuttora , perchè a me non è concesso pagare la benzina al suo stesso prezzo , e gli raccomando di stare attento alla melanina.
Comunque se il dibattito andasse oltre alle battute al veleno non avrò timore a svelarmi , deludendo F. da Giussano .
Un commerciante del centro

Altra Tradate ha detto...

ad ANONIMO COMMERCIANTE del centro ... e NON SOLO

Il dibattito si sta chiarendo e qualche equivoco cade.
Non c'è bisogno di svelarsi, oramai è chiara la posizione. Anzi, senza nome e cognome ognuno è un po' più libero.

Però:
1) La operazione Fornace è stata condotta malissimo, al di là se si è favorevoli o no alla Grande Distribuzione. Anzi è stata mascherata come operazione NON appartenente alla Grande Distribuzione, proprio per evitare la Conferenza dei Servizi, che avrebbe imposto infrastrutture viarie adeguate e minor impatto ambientale... Insomma maggiori costi per l'operatore e maggiori vantaggi per Tradate.

2) Stesso discorso per la finitima COOP, che ha seguito una procedura perlomeno 'incerta'.

3) Abbiamo sempre voluto che fosse garantita almeno la procedura prevista dalle norme, e non ne abbiamo mai fatta una questione ideologica riferita alla Grande Distribuzione.
Il mondo, anzi, va in quel senso con tutti i limiti.

4) Caso mai, chi di dovere - in primis le associazioni di categoria - dovevano interloquire (come in altre realtà locali lombarde è stato egregiamente fatto) per ricavare dalla FORNACE opportunità per il centro di Tradate e Abbiate, cittadini e commercianti compresi! E da questo BLOG ne abbiamo parlato (andate a rileggere i POST su ex Fornace)

Il discorso è lungo e complicato e qui l'abbiamo ampiamente documentato.

Seguiamo il suo ottimo consiglio e cercheremo di stare lontani dalla guerra dei poveri. Certamente!

Ma guardiamo a viso aperto chi, fregandosene delle norme, ha fatto una discutibilissima operazione a Tradate, affermando ripetutamente di essere contrario.
Diceva, come sempre, una palla, grande come una casa! Bugie.

Altra Tradate dà spazio a tutti, ma NON rappresenta alcuna opzione politica-partitica.
Questo sia sempre chiaro!
Grazie.

Anonimo ha detto...

FUORI nomi ruoli e responsabilita' di questi "rappresentanti di categaria"...che mai parlano.
Ai miei tempi...per un'apertura domenicale in più...scoppiava la rivoluzione.
Mancano i controlli diretti sugli atti amministrativi, ma c'è sempre il TAR a poterci tutelare dai soprusi...
credo di non dover aggiungere altro.
Pensionato...ex commerciante.

Anonimo ha detto...

a PENSIONATO... ex commerciante

Hai ragione, ma per fare il ricorso al TAR ci vogliono MIGLIAIA di EURO e un avvocato amministrativista serio e capacissimo...nel settore sono pochi e costano un occhio della testa...se li possono permettere le associazioni di categoria o la concorrenza, non 4 consiglieri comunali!...e loro fanno quello che vogliono!

Altra Tradate ha detto...

dal BLOG di PAGOMAD
Ecco come sta già mettendo le mani avanti il signor CANDIANI...che faccia!


venerdì 6 marzo 2009
Tradate: si alza latemperatura alla fornace
TRADATE Dopo qualche mese di silenzio a Tradate si torna a parlare di Fornace, il grande intervento edilizio che sta crescendo a passi da gigante alle porte della città e tanto ha animato la scena politica nel corso degli ultimi anni. Che qualcosa si stesse muovendo lo si era capito dalle riunioni di maggioranza che sono state indette sull’argomento. "Incontri conoscitivi di contenuto politico" avevano spiegano nei giorni scorsi i consiglieri, senza scendere nel dettaglio dei contenuti. Ma si sa, le voci girano e nelle piazze come sui blog (vedi altratradate.com, ndr) in questi giorni non si parla d’altro che della richiesta di 2500 metri quadri di vendita alimentare alla Fornace. Quella stessa vendita alimentare che era stata negata o minimizzata in passato. Così ieri il Partito democratico è tornato alla carica: "Da più parti giunge la notizia che un grosso operatore abbia chiesto al sindaco la licenza per 2500 metri quadrati di vendita alimentare alla Fornace, che si aggiungerebbero ai 2500 di non-alimentare già in suo possesso – sostiene Andrea Botta, portavoce del partito -. Se fosse vero e se l’amministrazione concedesse quella licenza alimentare, gli effetti sarebbero dirompenti per il commercio nel centro di Tradate e di Abbiate". Botta ha poi ricordato come uno studio della Regione, stimi che un centro commerciale di quelle dimensioni potrebbe portare nei prossimi anni alla chiusura (o mancata apertura) tra i 20 e i 100 negozi nel comprensorio. "Se è vero che da un lato si creerà occupazione – continua -, dall’altro si darà una stangata ai negozi al dettaglio, con conseguente perdita di posti di lavoro". Il PD torna difendere il piccolo commercio e contro il maxi insediamento di via Monte San Michele: "Chiediamo al Sindaco se le notizie a noi giunte corrispondono al vero – conclude Botta -. Vorremmo anche sapere quali siano le intenzioni della sua amministrazione. Non serve ricordare che, non più tardi di un anno fa Candiani ha rassicurato i commercianti che “la Fornace non avrà più di 600mq di distribuzione alimentare”. Sarà vero?". E davanti a questa presa di posizione il sindaco Stefano Candiani gioca a carte scoperte: "è vero, l’operatore impegnato nella realizzazione della Fornace ha presentato un’osservazione al piano commerciale chiedendo la modifica del limite di area alimentare da 600 a 2500 metri. Non è un mistero, c’è una richiesta ufficiale protocollata – ha spiegato il primo cittadino -. Noi stiamo semplicemente valutando la cosa per capire che posizione prendere. È una scelta difficile, su questo aspetto mi piacerebbe avere il parere dell’opposizione. Se sei mesi fa non avrei avuto dubbi a non concedere alcun permesso, oggi con la crisi che ci sta travolgendo e l’emorragia di posti di lavoro, mi trovo un po’ in difficoltà e mi chiedo se sia responsabile rinunciare a un’opportunità di lavoro sul territorio. Più che dall’apertura di un supermercato sono preoccupato del fatto che quel posto, senza un adeguato traino alimentare, rimanga vuoto".
Pubblicato da Pagomad a 13.01

Anonimo ha detto...

Se non vogliamo che i negozi del centro chiudono, dovremmo cominciare a fare la spesa lì al posto di andare al esselunga per una scatola di tonno. E dovrebbe darsi una mossa magari anche l'unico ortofrutta rimasto e iniziare con il bio, perche adesso si lo trova SOLO dal esselunga. Io la "fornace" la boicotterò semplicemente. Se non andava fatta, non va frequentata - non per l'inaugurazione con tanti "regali" inutili o tette al vento, né per "interesse". Se sei contrario sì coerente, prendi una posizione e difendila...