mercoledì 24 marzo 2010

Razzismo e pregiudizi. Basta con le bugie (7)


LA BECERA DISINFORMAZIONE
TARGATA LEGA e PdL

«Vengono qui e si fanno curare a nostre spese»
Per la verità pagano le nostre pensioni
Il sistema previdenziale è costruito su un sottile equilibrio tra lavoratori e pensionati: i primi pagano la pensione ai secondi, in attesa di andare in pensione. Quindi più pensionati ci sono, più lavoratori sono necessari perché il sistema non collassi.
I lavoratori immigrati hanno contribuito a tenere alto il rapporto tra lavoratori e pensionati con la loro partecipazione all’Inps. Lavoce.info ha sottolineato come l’istituto di previdenza sia in attivo sostanzialmente per i contributi stranieri: l’apporto degli immigrati appare il fattore più rilevante proprio perché rappresenta il fatto nuovo e più significativo dell’ultimo decennio in termini di crescita degli occupati e dei relativi contributi previdenziali, in grado di spiegare, quasi da solo, accanto all’aumento delle aliquote, il mutamento nei conti economici dell’Inps.

La tabella riportata lo dimostra.
Anno 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Lavoratori stranieri Inps (in milioni): 1 - 1.4 - 1.5 - 1.6 - 1.8 - 1.9 - 2.1 - 2.2
Bilancio Inps: Risultato di esercizio: (in miliardi di euro) +1 +3.1 +0.4 +5.2 +2 +1.2 +6.9 +6.9
I dati dell’Inps mostrano come i contributi degli immigrati nel 2008 siano circa il 4% del totale, pari a circa 6,5 miliardi; tali cifre sono incrementate nettamente negli ultimi anni con un aumento di 4 miliardi dall’inizio del decennio.
Quindi, i contributi degli stranieri pagano il 4% delle nostre pensioni.
Gli stranieri saranno pensionati solo fra molti anni, non “pesando” così sul bilancio dell’Inps. Questo in quanto l’età media degli stranieri residenti è 30,9 anni, mentre quella degli italiani è di 43,5 anni.
Inoltre, Lavoce.info sottolinea che gli immigrati stranieri realmente percettori di una prestazione Inps sono un numero esiguo, inferiore al 2%.

Gli immigrati pagano le tasse (e pochissimi le evadono)
L’Agenzia delle entrate ha reso noti i dati che si riferiscono alle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2004, quando sono state presentate 2.259.000 dichiarazioni da parte di cittadini stranieri. L’81% degli stranieri regolari all’epoca aveva dichiarato di percepire redditi. Dal 2004 al 2008, l’apporto degli immigrati al gettito è passato da 1,87 miliardi a 3,2 miliardi di euro.

Quanto ci abbiamo guadagnato dalle sanatorie
La regolarizzazione del settembre 2009 si è chiusa con 294.744 domande di assunzione di
lavoratori non comunitari come collaboratori familiari o badanti: l’operazione ha fruttato 154 milioni di euro in contributi arretrati e marche, mentre nel periodo 2010-2012 farà entrare nelle casse dell’Inps 1,3 miliardi di euro supplementari.

Contribuiscono più di quanto percepiscano
È evidente che per il sistema previdenziale gli immigrati sono più una risorsa che una zavorra. Il rapporto Caritas 2008 evidenzia che secondo i dati del 2005, per interventi diretti rivolti specificamente agli immigrati sono stati spesi dai comuni 136,7 milioni di euro, il 2,4% della loro spesa sociale, pari a 53,9 euro pro capite. Tenendo conto che gli immigrati sono anche beneficiari dei servizi rivolti alla generalità della popolazione, le somme utilizzate a loro beneficio potrebbero salire al massimo a 1 miliardo di euro e dunque sarebbero abbondantemente coperte dalle entrate che essi garantiscono.
Altri studi della Banca d’Italia, pur nella difficoltà di calcolare l’incidenza degli immigrati sulla spesa sociale, confermano che agli immigrati vada circa il 2,5% di tutte le spese di istruzione, pensione, sanità e prestazioni di sostegno al reddito, al massimo la metà di quello che assicurano in termini di gettito.
Fonti
Dossier Caritas 2008 e 2009
Rapporto Ismu 2009
Comunità di Sant’Egidio, Immigrazione e sicurezza. Rapporto 2009
E l’immigrato aiuta le pensioni degli italiani, Andrea Stuppini, 01.12.2009, Lavoce.info

5 commenti:

Anonimo ha detto...

scusate, prima di ringraziarli, posso chiedere a quanto ammonta l'esborso che lo stato sostiene per tutti i servizi che rendiamo agli immigrati irregolari (asili per i figli, assistenza sanitaria e via dicendo)?

basta lega! ha detto...

perchè tu vivi in un posto dove la mattina uno si sveglia porta il bambino all'asilo, lo parcheggia, nessuno chiede nulla nemmeno dove abita, un documento, l'iscrizione all'asilo..ecc..e visto che è irregolare e non ha documenti o altro...gli curano il bambino??? assistenza sanitaria vedi sopra...

cerca di capire le cose prima di sparare questi commenti da bar!!! l'immigrazione è una risorsa se non lo vuoi capire sono fatti tuoi!!

...perchè non ce lo dici tu cosa spende lo stato per gli immigrati irregolari? vai a prendere le notizie dalle tue fonti ben informate...e poi scrivile qui..e discutiamo. fino ad allora leggi e cerca di capire invece di fare commenti che sono solo provocazioni!!!

ultima cosa: una nazione civile dovrebbe privare di assistenza bambini o malati? ma che idee hai?!

Anonimo ha detto...

Gran parte dei detenuti nelle carceri italiane è di nazionalità straniera. Tale percentuale raggiunge anche l’85% nelle carceri del nord Italia. A denunciarlo il DAP, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in un rapporto inedito che si interroga sull’azione di reinserimento delle carceri in situazioni di sovraffollamento e a fronte di periodi di detenzione brevissimi. Il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, allarmato per il numero di cittadini stranieri nelle carceri italiane, chiede al Governo di avviare le trattative con i paesi esteri da cui provengono la maggior parte dei detenuti affinché scontino la pena nei paesi d'origine. “Un detenuto costa infatti in media oltre 250 euro al giorno allo Stato italiano” ha dichiarato il segretario generale del Sappe, Donato Capace “garantire una piccola parte di questa cifra allo Stato Estero che si impegna a detenere nelle sue carceri, fino a fine pena, chi ha compiuto dei reati sul nostro territorio porterebbe molti benefici tra i quali l'interesse dello Stato Estero affinché venga scontata tutta la pena nelle sue carceri poiché assicurerebbe una buona contropartita economica”.

http://www.programmaintegra.it/modules/news/article.php?storyid=3234

La Costituzione italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo. Si tratta di un diritto che deve essere garantito a tutti, anche a coloro che non sono in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno nel nostro Paese (clandestini e irregolari). Ai cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno sono assicurate, presso le strutture pubbliche e private accreditate, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti ed essenziali, anche in modo continuativo, per malattia e infortunio e gli interventi di medicina preventiva a tutela della salute individuale o collettiva.
Le prestazioni sanitarie sono erogate senza oneri a carico del cittadino straniero privo di risorse economiche sufficienti, salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con gli italiani (es. pagamento ticket). Nel caso in cui l’immigrato sia totalmente sprovvisto di risorse economiche deve dichiarare lo stato di indigenza contestualmente all'assegnazione del codice STP mediante la sottoscrizione di una dichiarazione valevole per sei mesi che lo esonera dal pagamento delle prestazioni sanitarie.
Gli oneri relativi alle prestazioni sanitarie fruite dagli stranieri indigenti sono a carico della ASL nel cui territorio vengono assistiti, anche nel caso in cui siano erogate da strutture accreditate, nonché le quote di partecipazione alla spesa non versate.
http://www.stranieriinitalia.it/l_esperto_risponde-sono_irregolare_possono_andare_al_pronto_soccorso_5645.html

http://www.meltingpot.org/articolo12551.html

http://www.infoaut.org/articolo/gli-asili-nido-di-torino-aprono-ai-figli-degli-immigrati-clandestini
.
.. mio figlio paga l’asilo, caro e salato.

E non ero ironico. Mi chiedevo davvero QUANTO tutto ciò costi allo stato.

Altra Tradate ha detto...

@anonimo

grazie per le interessanti informazioni...ora cercheremo di capire se da qualche parte è scritto quanto costino in totale.

vorremmo sottolineare che il dato dato in quel modo sembra dare l'impressione che su 100 detenuti in Italia solo 15 sono italiani. le cose sono ben diverse, un problema per le carceri senza dubbio ma i dati esatti sono qui di seguito. grazie per il contributo

---

I detenuti stranieri costituiscono una buon parte del totale: sono il 37,4% con differenze importanti
da zona a zona. Nel Nord l’incidenza è particolarmente forte: si va dal 69,7% della Valle d’Aosta al
46,4% della Lombardia e in tutte le Regioni la percentuale si attesta sopra il 50%. Al Sud il dato è
meno drammatico ma comunque rilevante: spicca il Lazio con il 40,9% e seguono le altre con
percentuali che si aggirano nella media del 20-25%, fino alla Campania con il 13,1%.
È senz’altro vero che la popolazione carceraria è composta in maniera preponderante da stranieri
soprattutto se in rapporto alla popolazione. È anche vero che bisogna analizzare i reati per i quali
sono perseguiti per comprendere la loro effettiva pericolosità sociale.
Moltissimi immigrati finiscono in carcere per infrazioni legate alla loro condizione di clandestinità:
sul totale delle denunce a carico di stranieri, infatti, quasi il 30% delle denunce è legato
all’immigrazione clandestina. In particolare: trasgressione delle leggi in materia di immigrazione
(14,7%), false dichiarazioni sull’identità (4,2%), resistenza a pubblico ufficiale (3,8%), falsità di privati
in atti pubblici e atti falsi (3,4%). In questa rassegna non è ricompresa la nuova fattispecie di
immigrazione clandestina (il ‘reato’ introdotto dal governo Berlusconi) che potrebbe aumentare di
molto le statistiche.
Su un totale di circa 65mila detenuti, il 37%, è composto da immigrati provenienti per lo più dal Nord
Africa, dalla Romania e dall’Albania. Più precisamente sono circa 4.333 i detenuti stranieri
provenienti da paesi comunitari e 19.666 quelli da paesi extracomunitari. Negli istituti penitenziari
del Nord la percentuale di detenuti stranieri oscilla tra il 60 e il 70% e in alcune carceri si arriva
all’83% (Padova).
La motivazione dell’arresto degli stranieri è spesso legata a piccoli reati, per i quali è prevista una
pena detentiva di breve durata, in alcuni casi inferiore a sette giorni, e alla mancata concessione di
misure alternative alla pena detentiva, che – invece – sono usualmente concesse agli italiani.
Agli stranieri, infatti, proprio in ragione del loro status sociale e del loro mancato radicamento
all’interno di una comunità territoriale, le forme alternative di esecuzione della pena previste
dall’Ordinamento Penitenziario sono raramente applicate. Tuttavia, i dati forniti dallo stesso Ministero
della Giustizia confermano che la mancata concessione delle misure alternative influisce
negativamente sui comportamenti recidivanti dei condannati. In altri termini, sussiste un maggior
numero di recidivi tra coloro che hanno dovuto scontare l’intera pena in carcere rispetto a quelli ai
quali è stata concessa una misura alternativa per i quali, pertanto, è maggiormente facilitato il
reinserimento nel tessuto sociale. Ciò vale per gli italiani e per gli stranieri.
Fonti
Osservatorio ItaliaRazzismo
Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Rapporto Ismu 2009
Rapporto sulla criminalità in Italia. Analisi, Prevenzione, Contrasto, Ministero dell’Interno, 2007
Transcrime

Andrea Botta (PD Tradate) ha detto...

Apprezzo il fatto che la nostra ricerca (e' frutto del lavoro di alcuni Giovani del Partito Democratico) sia servita ad affrontare la questione immigrazione dalla giusta prospettiva, quella dei dati e non della ottusa propaganda.

Le risposte ai problemi vanno trovate, anche discutendo insieme.
Cio' che non va proprio e' montare teorie politiche e gridare slogan con il solo scopo di attirare voti.

Forse a breve termine si ottiene consenso, ma a lungo termine si combinano solo danni...