VA RISPETTATA!
ROMA - I presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, Renato Schifani e Gianfranco Fini - si afferma in una nota congiunta, diffuso dopo l'incontro di circa un'ora che si e' svolto al Quirinale - ''hanno dato atto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del suo rigoroso rispetto delle prerogative che la Costituzione gli riconosce; hanno espresso l'auspicio che tutti gli organismi istituzionali e di garanzia agiscano, in aderenza al dettato costituzionale e alla volonta' del corpo elettorale, per determinare un clima di leale e reciproca collaborazione nell'interesse esclusivo della Nazione''.
ROMA - I presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, Renato Schifani e Gianfranco Fini - si afferma in una nota congiunta, diffuso dopo l'incontro di circa un'ora che si e' svolto al Quirinale - ''hanno dato atto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del suo rigoroso rispetto delle prerogative che la Costituzione gli riconosce; hanno espresso l'auspicio che tutti gli organismi istituzionali e di garanzia agiscano, in aderenza al dettato costituzionale e alla volonta' del corpo elettorale, per determinare un clima di leale e reciproca collaborazione nell'interesse esclusivo della Nazione''.
"Tutto bene": così Schifani appena rientrato a palazzo Madama.
LODO ALFANO BOCCIATO - La Consulta ha bocciato il 'lodo Alfano' per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal 'lodo' per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il 'lodo' è stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza). L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset. La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del 'lodo Alfano' é stata presa a maggioranza.
FINI: BERLUSCONI RISPETTI CONSULTA E NAPOLITANO - "L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può fare venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato". Lo afferma in una dichiarazione il presidente della Camera Gianfranco Fini.
FRANCESCHINI: CI RIPROVANO? SI RASSEGNINO - "Si rassegnino": Dario Franceschini, ospite del 'Caffe'' di Sky Tg24, invita il centrodestra a evitare riedizioni del 'lodo Alfano', anche se attraverso leggi di riforma del processo penale. Il segretario del Pd, alla domanda su come reagirebbe l'opposizione di fronte ad una accelerazione della riforma del processo penale per inserirvi una sorta di riedizione del 'lodo', risponde: "In modo durissimo, intransigente, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Hanno appena avuto una bocciatura incontestabile da parte del supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, e nella notte successiva stanno già pensando a come costruire una nuova legge ad personam? Devono rassegnarsi, il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge vale per tutti, nei tribunali non c'é scritto 'la legge e' uguale per tutti... tranne Berlusconi". La sentenza di ieri, precisa, "non è materia di festeggiamenti, ma è stata una giornata importante e bella per la democrazia italiana". "E' la dimostrazione - prosegue il segretario del Pd - che non c'é nessuno sopra la Costituzione, sopra le leggi, sopra gli organi di garanzia. E questa dev'essere stata la scoperta più drammatica per Berlusconi, ieri. Cioé che la sua idea che vincere le elezioni significhi diventare il padrone dello Stato è un'idea sbagliata. C'é qualcosa che è sopra di lui e che resterà sopra di lui: gli organi di garanzia, la Costituzione e le leggi".
(da ANSA)
3 commenti:
Da Wikipedia
Il lodo è il provvedimento giurisdizionale, assimilabile ad una sentenza, con cui si conclude un arbitrato. Esso è regolato dal Codice di Procedura Civile.
La parola deriva dal latino medioevale laudum che voleva designare l'approvazione del signore feudale. Il termine ha origine dal verbo lodare che si ritrova in documenti del 1353 ad Orvieto e del 1374 nel territorio del monte Amiata, col significato di "arbitrare".
Il lodo oggi è la decisione emessa da arbitri imparziali che mettono fine a un conflitto di interessi tramite un compromesso tra le parti interessate.
Bisognerebbe smetterla di chiamarlo lodo; è la Legge Alfano.
Anche l’uso errato delle parole fa cattiva informazione e induce nell’errore
BERLUSCONI vai in tribunale e poi spera come ogni cittadino!
Sottomettiti alla legge!
te capì?????
Posso sempre sperare in qualche nuova leggina ad personam. Si potrebbero abbreviare i tempi di prescrizione oppure fare in modo che le prove utilizzate in altri processi non possano essere usate in nuovi procedimenti. Perdiamo altro tempo invece di pensare alla crisi o alle emergenze ! Ma chi sene frega! Mavalà, Mavalà,Mavalà!Sono più forte di tutto e di tutti e mi piace fottervi tenendovi col fiato sospeso dietro i miei problemi.
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