martedì 7 luglio 2009

Caldo in città

EFFETTI ESTIVI COLLATERALI, OVVERO: FUOCO AMICO
Aspettando che "a palazzo" qualcuno pensi ANCHE al benessere collettivo e alla qualità della vita!

Riceviamo (e pubblichiamo) un bel contributo da parte di Maurizio Alberti di Legambiente Tradate, una riflessione su alcune cose che sembrano banali e scontate ma che fanno davvero la differenza in termini di vivibilità (e sopravvivenza) della città.


Nei primi giorni di questa calda estate si scoprono, girando per la nostra città, alcuni antipatici effetti collaterali a volte conseguenti a scelte urbanistiche molto importanti. Scrivo ciò affinchè gli amministratori della nostra città in futuro non ricadano negli stessi errori.

Si legge oggi sulla stampa della protesta degli abitanti della zona della nuova area Fornace, area che dovrebbe cambiare la faccia a Tradate, per i rumori ed il baccano notturno.

Oltre ad aver perso la meravigliosa vista del Monte Rosa, ad aver perso il bosco rinfrescante preesistente, (guadagnando in compenso numero 4 palme!), a trovarsi invischiati in un traffico che sarà sicuramente sempre più caotico, anche in ore notturne, ora i poveri abitanti della zona si trovano ad affrontare il problema del baccano notturno.

Purtroppo questi tipi di intervento, pensati anche in buona fede per aggregare la gioventù, proprio perché concepiti in luoghi esterni alla città, cadono inevitabilmente in tutti i rischi e le negatività connessi ai cosiddetti “non luoghi”, cioè luoghi senza identità, ove tutto è possibile.

Aggiungo anche che l’ultimo svincolo dalla Varesina per il centro commerciale vanifica il progetto di costruire una ciclabile parallela alla Varesina stessa e separata da un filare arboreo.

Per coloro che, in questo caldo periodo, provenendo ad Abbiate dal lavoro in auto o in bici da Sud, all’altezza di via Foscolo e via Marone, cioè di Villa Mayer, sentivano un immediato rinfresco poiché la temperatura scendeva di qualche grado, grazie al bosco di Villa Mayer.

Oggi, scomparso parte del bosco, noteranno che il caldo torrido continua.
Con la definitiva scomparsa di tutto il bosco di Villa Mayer tutta l’area risentirà dell’innalzamento termico. Purtroppo anche uno dei pochi giganteschi faggi scampati sta morendo (di solitudine?).

La stessa cosa si può dire per le decine di abitanti del rione Pineta che, tanto coraggiosamente, affrontano sotto il sole a piedi o in bici la salita di via Inzoli, una volta considerata una delle vie più fresche delle città, ora scoprono sulla loro pelle i risultati dei tagli dei maestosi alberi che costeggiavano la via.

Nella progettazione della città forse bisognerebbe pensare di più a parole come benessere collettivo e qualità della vita….

1 commento:

Anonimo ha detto...

candiani lega forza italia e an del sud: andate via siete uno schianto