di Gilberto Oneto e Giancarlo Pagliarini (marzo 1998)
Continuiamo questa nuova rubrica: girovagando qua e là in internet, ogni tanto ci imbattiamo in vere e proprie scoperte. Esilaranti o terrificanti. Eccone un'altra... a seguire le altre. Se vorrete.
2. Perché abbiamo gli stessi antenati
Tutti i popoli della Padania discendono dagli stessi progenitori e dagli stessi popoli originari. Questi possono essere identificati in tre gruppi principali. Il primo e più antico è formato dai Garalditani, dai Liguri, dai ProtoCelti Golasecchiani e da tutte le altre popolazioni a essi assimilabili (Camuni, Salassi, Leponzi, Carni, Reti, Histri eccetera) che costituiscono il più profondo substrato etnico di tutte le comunità padane e che ancora oggi contribuiscono in maniera determinante alla formazione del nostro patrimonio genetico: molta parte dell'aspetto fisico dei Padani deriva da questi antichi progenitori. Il secondo gruppo è formato dai Celti e dai Veneti che, pur provenendo da diverse aree geografiche, avevano caratteri somatici, costumi e culture così simili da non poter essere distinti se non per la lingua. A queste due popolazioni i Padani devono buona parte dei loro caratteri culturali, del loro amore per l'arte, per le autonomie, per l'avventura e per la forte vita comunitaria. L'ultimo gruppo è costituito dai Goti, dai Longobardi e da tutte le altre popolazioni germaniche che con loro si sono stanziate su queste terre. Questi hanno condizionato i caratteri fisici degli abitanti di alcune zone e hanno lasciato come eredità comune l'attaccamento per le autonomie locali e la forte aspirazione alla libertà. Le attuali differenze fra le varie comunità padane sono date dal diverso dosaggio di queste tre componenti principali che sono assieme presenti solo qui e che ci distinguono decisamente da ogni altra comunità di popoli, in particolare da quelli che vivono nella penisola italiana al di sotto dell'Appennino tosco-emiliano. Gli Italiani sono infatti gli eredi degli Etruschi, dei Greci e delle popolazioni italiche che si erano stanziate nel Meridione. Questa divisione è oggi puntualmente confermata dalle più moderne e attendibili indagini scientifiche che mostrano una penisola divisa in tre grandi aree dove dominano rispettivamente il residuo genetico dei Liguri, degli Etruschi e dei Greci.
6 commenti:
La cosa buffa e' che c'e' chi ci crede davvero a queste storie...
quante cazzate! e scusate il termine tecnico...
una persona che ha appena appena una infarintatura di storia (pre-romana, romana, tardo romana, medioevale...e soprattutto quella dal 1400 in poi) capisce che quelle scritte qui sono enormi, gigantesche, infinite cazzate! e scusate nuovamente il mio tecnicismo...
capisco perché taluni illustri padani doc vengono ripetutamente bocciati agli esami di maturità...se questa è la storia che hanno in testa...!!!
solo questi possono sparare tante sciocchezze! sono unici!
ma intanto prendono voti, da tutti: meridionali, operai, imprenditori, artigiani, commercianti, preti, ex comunisti, fascisti, democristiani, socialisti...non si spiegano tanto potere e tanti voti cari signori... VIVA LA LEGA, anche se piena di ignoranza .......
quando gli elettori l'imbroglio?
continuate con queste chicche...magari qualcuno inizia a vergognarsi di sbandierare questa non cultura...poi nel segreto della cabina voti quello che vuole ma non affossi con simili caaa....!!!
Hihihihihih hahahahaha che cretinate hihihihi, ma siete solo degli ignoranti!
Pensate a risolvere le schifezze che avete al nord, che sono identiche a quelle del sud se non peggio, mafia - tangenti - truffe -politica - corruzione ecc. ecc. altro che figli dei celtici barbari...
Invece quello che scrive Oneto e' tutto vero. Consultare:
A. Piazza, L’eredità genetica dell’Italia antica, in Le Scienze, 278 (1991) 62.
che credo si possa reperire facilmente in biblioteca. Mi sembra che le 50 ragioni di Oneto e Pagliarini, lungi dall'essere minimanente ridicole, siano piu' che mai attuali.
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