venerdì 17 aprile 2009

Berlusconi 'naturalmente' ha ceduto al ricatto leghista !

SOLDI, SOLDI, SOLDI
tanti soldi sprecati!
Riceviamo e pubblichiamo
Di fronte alle condizioni drammatiche che stanno vivendo gli abitanti dell’Abruzzo, a cui va tutta la nostra solidarietà, ci saremmo aspettati una risposta adeguata da parte dello Stato e non facciamo riferimento certamente alla gestione dell’emergenza da parte della Protezione Civile, alla quale va tutto il nostro plauso, anche se va sottolineata come non sia stato fatto nulla nei 4 mesi precedenti, durante i quali le scosse di terremoto si sono susseguite creando apprensione e panico nelle popolazioni alle quali sono sempre state date risposte rassicuranti. Alla fine il terremoto è arrivato ed è scattata l’emergenza e qualunque governo si sarebbe dovuto muovere come questo.
Ci auguriamo che la Magistratura, che ancora una volta dovrà supplire alle mancanze della politica, sappia fare piena luce sulle responsabilità di chi ha costruito in tempi recenti tutte le strutture che sono crollate come castelli di sabbia.
Ci auguriamo che la ricostruzione sia fatta in modo decisamente diverso rispetto al passato e soprattutto senza sprechi.
Il governo sta pensando come e dove recuperare i 12 miliardi di €, che sono i soldi che servono per la ricostruzione, secondo il ministro Maroni.
Si parla di nuove tasse, di una tantum, di aumento dell’accisa sulla benzina, di una lotteria dedicata agli aiuti e di un prelievo dai fondi dell’ 8 per mille.
Insomma si stanno cercando i soldi e proprio perché non ce ne sono molti, vista anche la crisi economica che stiamo vivendo, il governo che fa ?
Invece di usare la saggezza del buon padre di famiglia che in momenti di difficoltà stringe la cinghia, che sta attento a come spendere i soldi, il governo Berlusconi spreca 460 milioni di € per non far svolgere il referendum, indetto per modificare l’attuale legge elettorale , detta anche porcellum o porcata come la definì il suo inventore ( il leghista Calderoli) lo stesso giorno delle elezioni europee. E questo perché? Perché la LEGA non vuole. Perché la Lega è contraria all’ election day? 
Perché la Lega con Bossi in testa, con tantissima dose di cinismo, vorrebbe che il referendum fallisse. Non vogliono la riforma elettorale. Hanno paura che se si raggiungesse il quorum e vincessero i SI', si avrebbe come effetto quello che il premio di maggioranza andrebbe al partito e non alla coalizione che prende più voti.
In questo caso si andrebbe sempre di più verso un sistema bipartitico ed i leghisti hanno paura di diventare delle semplici comparse della politica nazionale senza potere di ricatto nei confronti di Berlusconi, come ha dimostrato anche in questa occasione minacciando, secondo la versione fornita da Berlusconi, la crisi di governo se si fosse andati verso l’accorpamento.
Berlusconi naturalmente ha ceduto al ricatto leghista.
Loro, Berlusconi e soci, cercano i soldi e ne sprecano 460 milioni di euro!!!  Maroni ha detto che non è vero, sarebbero solo 173 i milioni… Ma anche se fosse così questi soldi che sono nostri , italiani e non padani, farebbero molto comodo agli abruzzesi che da 10 giorni vivono in tenda, dove tutto è precario e dove il disagio aumenta sempre di più.

Ma tutto questo al cinico Bossi ed alla Lega non interessa affatto. A loro interessa solo la loro sopravvivenza politica.


Francesco Liparoti ( Sinistra Democratica di Tradate)

1 commento:

Marco ha detto...

LEGGETE, LEGGETE

Il referendum sulla legge elettorale, quella porcata attualmente in vigore grazie alla Lega nord, non si terrà durante l’Election Day del 6 / 7 giugno 2009. Il Governo ha deciso di fissare un’altra data, il weekend successivo, per far esprimere i cittadini sulla proposta che ha raccolto più di 800 mila firme.

Nelle città che andranno al ballottaggio per sindaci e presidenti di Provincia, si voterà quindi per 3 fine settimana di seguito e non è difficile prevedere, complice magari un po’ di sole, un crollo della partecipazione alle consultazioni che porterebbe l’Italia a seguire il modello Abruzzo, con un astensione che riguarda quasi la metà degli elettori.

Il nobile motivo per cui verranno spesi 400 milioni di euro in più (stima de La Voce.info) per il Referendum in differita è semplice: la porcata elettorale ora in vigore si è dimostrata adatta a mantenere in piedi le oligarchie politiche, che ora non hanno interesse a rimettere in discussione il potere acquisito.

Ma la democrazia diretta, i cittadini che scelgono e le altre burle sulla partecipazione popolare che fine hanno fatto?