giovedì 26 febbraio 2009

Il PAOLO GRASSI allo sbando. Comune latitante.

UNA SALA CINEMATOGRAFICA
ALL'AVANGUARDIA
PER PROPOSTE CULTURALI

L'amministrazione comunale di Tradate preferisce dare udienza e sprecare i soldi per la pista del ghiaccio (quasi fossimo a Cortina d'Ampezzo), acquistata a 120 mila euro circa e/o per costruire fantomatiche pinacoteche per milioni di euro; oppure, ancora, spendere migliaia di euro in fuochi artificiali nelle varie feste rionali; oppure - udite, udite - inventare la 'coltivazione del vino' in Tradate su un terreno (area Madonna delle Vigne in Abbiate Guazzone) di 8 mila metri quadrati, che sarebbe 'costato' a noi cittadini centinaia di migliaia di euro (la cifra è enorme, vedrete!). Di questo racconteremo, con dati ulteriormente approfonditi, prestissimo. Uno spreco inconcepibile! Insomma esistono infantilismo e megalomania. Si lascia allo sbando chi invece produce cultura sul territorio, proponendo film di qualità che necessita solo di qualche attenzione da parte della mano pubblica.

Leggete quanto scrive oggi VareseNews.

Tradate - La denuncia dei gestori della sala cinematografica della città: “L’amministrazione non risponde alle nostre richieste e la situazione è difficile”. Il sindaco: “Mai avute richieste di incontri”
“Il Comune ha messo una pietra sopra il cinema Grassi”

La situazione del cinema Paolo Grassi di Tradate non è buona “e ci sentiamo abbandonati dall’amministrazione comunale che non risponde alle nostre richieste”. Giulio Rossini, responsabile di Filmstudio ’90, l’associazione varesina che da cinque anni gestisce la struttura insieme ad altri cinema della provincia tra cui anche il Nuovo di Varese, spiega che la sala di Tradate non è assolutamente messa bene, nonostante le numerose attività proposte. “La situazione sicuramente non può che risentire della condizione nazionale che privilegia le multisale alle monosale, ma anche a livello locale non siamo di certo aiutati, come invece accade in molti comuni che fanno scelte a sostegno dei piccoli cinema d’essai”. 
Secondo Rossini le motivazioni che hanno portato a questa situazione sono diverse: “La sala avrebbe bisogno di maggiore visibilità perché si fa fatica a raggiungere il pubblico. È vero che abbiamo una convenzione con la biblioteca (chi ha la tessera paga il biglietto ridotto, ndr), ma per il resto ci sentiamo abbandonati dall’Amministrazione: a causa dei lavori sulla Varesina è stata tolta la plancia pubblicitaria dei film e non è stata più riposizionata. Inoltre, i lavori della rotonda proseguono da quattro mesi ed anche questo non ha aiutato. C’è gente che ci telefona per chiederci persino se siamo ancora aperti”.

“Abbiamo più volte cercato l’amministrazione in questi mesi, con telefonate e lettere, ma non abbiamo mai ricevuto risposta – prosegue Rossini -. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con il comune, ma da mesi sembra che sia stata messa una pietra sopra il Paolo Grassi. Non siamo un’associazione a scopo di lucro e ci rimettiamo dei soldi per tenere in piedi anche proposte sociali come il cineforum o l’attività con le scuole. La nostra missione è sicuramente culturale e la sala è possibile farla vivere, ma non siamo mai stati coinvolti nemmeno in una riunione sul futuro della sala. Le proposte ci potrebbero essere e noi siamo disponibili a cercare delle soluzioni, ma in queste condizioni è difficile”. 
Il responsabile non imputa la colpa della situazione alla imminente apertura della multisala nell’area della Fornace: “È possibile convivere perché loro cercheranno soprattutto, come gli altri multisala, il prodotto commerciale. Le singole sale possono sopravvivere con il film d’essai, le proposte mirate, ma serve anche la collaborazione dei comuni”. 
”Ci auguriamo che proprio per questo ci possano essere a breve dei momenti per effettuare delle verifiche – conclude Rossini -. Speriamo che quanto fatto in questi anni sia servito alla città. Noi siamo sempre disponibili”.

“Per quanto riguarda il cinema Paolo Grassi non sono mai stato cercato da nessuno – risponde il sindaco Stefano Candiani -. Nel mio ufficio ho sempre accolto tutti e non ho mai rifiutato nessuno. Sono almeno un paio di anni che non vedo Giulio Rossini, ma il Comune ha sempre sostenuto anche economicamente il cinema, pagando le bollette della struttura. Sappiamo che è una struttura in difficoltà e carente, ma siamo disponibili a discutere di qualsiasi carenza o necessità per il futuro. Basta incontrarsi e parlare”. 

Giovedi 26 Febbraio 2009
Manuel Sgarella
redazione@varesenews.it

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ogni volta che si fà notare qualcosa che non va al comune hanno sempre una giustificazione e una replica pronta.....
Le loro risposte sono arroganti si credono forse dei Padri eterni?
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visto che sopra si parlava di Fornace,questa mattina il traffico era quasi fermo su tutta la varesina in particolar modo sul tratto Tradatese,sarà curioso veder la circolazione appena aprirà il centro commerciale.

Anonimo ha detto...

...micio micio,bau bau...
Ma adesso si farà LA CONFERENZA DEI SERVIZI (diranno che l'hanno voluta loro...)e dovranno parlare con tutti: Regione, Provincia...
LE RICHIESTE SARANNO ENORMI e TECNOCOVERING, VE GAGEST...o l'Ultima nata delle società in scatola sorte attorno alla FORNACE
minacceranno il fallimento della società, il fermo cantieri,LA MANCATA ASSUNZIONE DEI LAVORATORI(questa manovra economica anticiclica...su proposta
dell'economista SINDACALISTA VICESINDACO
PIPOLO).
Informato...di turno

Anonimo ha detto...

ma non lo avete capito? alla fornace costruiscono un multisala, cosa vuoi che freghi al comune del paolo grassi? se era un cinema della parrocchia magari un occhio di riguardo lo poteva avere...ma qui mi sa che ci sono pure dietro dei comunisti....e già con la scure padana dell'indifferenza!

Anonimo ha detto...

Non sono un impiccione ed è la prima volta che scrivo.
Ma con tutti i supermecati che ci sono a Tradate saturare il mercato dell'alimentare da una parte dovrebbe portare alla diminizione dei prezzi sullo scaffale,ottimo per i consumatori,ma per chi ha il classico negozietto e deve per forza di cose ricaricare il prodotto per strarci dentro nelle spese come farà? chiude?

Le associazioni dei commercanti sanno solo distribuire medaglie e premi...organizzare cene di gala..ma poi?

Arriverà il giorno che per comprare 1 etto di prosciutto dovremmo per per forza uscire in auto,raggiungere i supermecati,e invece di spendere 3 euro poi tra una cosa e l'altra ne spenderemo 20 di euro...

Altra Tradate ha detto...

a INFORMATO e a ITALO

avete sbagliato la pagine per il vostro commento

Altra Tradate ha detto...

E' ANCORA CREDIBILE IL SINDACO DI TRADATE?
NOI NON CI CREDIAMO PIU'!
ECCO DA VARESE NEWS di oggi:

"Tradate - Il sindaco Candiani respinge le accuse di aver trascurato la sala: «Negli anni abbiamo quasi annullato l’affitto ed è a carico del comune anche il riscaldamento»
“Cinema Grassi, abbiamo fatto di tutto”
«In cinque anni di convenzione abbiamo abbassato l’affitto da 12 mila euro a 500. E non solo». Il sindaco Stefano Candiani risponde ulteriormente alle affermazioni di Giulio Rossini, dell’associazione Filmstudio ’90, il quale aveva lamentato il fatto che l’amministrazione avesse abbandonato il cinema Paolo Grassi “mettendoci una pietra sopra” e che l’amministrazione non rispondesse alle richieste di chiarimenti sulla situazione.
Accuse che il primo cittadino rifiuta: «Non ho da due anni richieste di incontri con i gestori del cinema. Inoltre in questi anno abbiamo fatto di tutto per andare incontro a una situazione che siamo consapevoli essere difficile. Oltre ad abbassare l’affitto in maniera irrisoria, abbiamo anche fatto in modo che persino il riscaldamento della sala fosse a carico delle casse comunali. Se questo non vuol dire essere attenti a un momento difficile, non saprei cosa dire. Abbiamo fatto, e stiamo facendo, il possibile per sostenere la sala e i suoi gestori».


Lunedi 2 Marzo 2009
M.S.
redazione@varesenews.it"