venerdì 5 dicembre 2008

Grande Distribuzione: la COOP a Gallarate reagisce

Gallarate - Supermercato negato, si va alle vie legali. L'Immobiliare Futura Srl, controllata dal Gruppo Coop, ha chiesto tutti i documenti sui suoi terreni
Coop: "Chiederemo 20 milioni di danni al comune"

Se le COOP lombarde fossero venute a Tradate, avrebbero trovato una procedura MOLTO SEMPLIFICATA! Gallarate tutela il proprio territorio e Tradate no?
La buttiamo un po' sul ridere, ma non c'è da scherzare! Basta osservare la nostra locale vicenda FORNACE per allibire, anche perché la nostra Amministrazione Comunale non ha ancora dato una risposta ai tanti PERCHÉ sollevati da più parti. Proponiamo alla lettura quanto troviamo oggi su VareseNews, perché aiuta a capire ed è illuminante.
"Le Coop tornano alla carica e annunciano che chiederanno 20 milioni di euro di risarcimento danni al Comune. Per il terreno lungo la 336: già edificabile, ma dove l'amministrazione nega il permesso di costruire. Questa mattina, 4 dicembre, i rappresentanti dell’Immobiliare Futura Srl, controllata del Gruppo Coop Lombardia, hanno presentato in Comune a Gallarate due documenti: un’istanza di accesso agli atti per avere la deliberazione consiliare di approvazione definitiva del consiglio comunale gallaratese che ha dato il via libera alla variante di Sky City e il terzo sollecito (gli altri due presentati il 4 giugno e il 22 settembre) per la richiesta di certificati che attestino la destinazione urbanistica dei terreni nell’area della 336 di proprietà del Gruppo Coop. La vicenda è annosa e riguarda i terreni tra via Calatafimi e via Aleardi (in totale 107 mila metri quadrati) interamente nel perimetro dell’area interessata dalla variante: le Coop sono entrate in possesso dell’area nel 1989 con l’intenzione di collocarvi un insediamento commerciale, ma non ci sono mai riuscite per varie questioni di natura burocratica tra ritardi, e traversie di ogni tipo con la manifesta opposizione dell’amministrazione comunale dei due galli all’insediamento commerciale targato Coop. Il centrodestra gallaratese non ha infatti mai nascosto la propria avversità al marchio: l’apice fu toccato con la protesta di alcuni simpatizzanti nel corso di un caldo consiglio comunale con lo sventolio ritmato del libro “Falce e Carrello” del patron di Esselunga Caprotti. Le Coop hanno reagito nella serata di ieri (3 dicembre) con il film di Silvio Soldini “Un paese diverso” proiettato davanti a più di 200 spettatori al Teatro del Popolo: la pellicola è considerata la risposta all’”opera” di Caprotti per i contenuti sociali e culturali, messaggio che il gruppo vuole diffondere tra soci e cittadini. Le Coop non si sono fermate ad una proiezione: hanno fatto ricorso al Tar della Lombardia e il tribunale ha imposto al Comune di riconsiderare l’inserimento di funzioni commerciali all’interno dell’area; hanno adeguato i progetti e presentato negli anni ben nove richieste di intervento alle quali, a detta del gruppo, non c’è stato riscontro, senza contare il pagamento (salato) dell’Ici per un’area che è considerata edificabile da piano regolatore, ma che non lo è nella realtà dei fatti. Già in passato Coop Lombardia aveva avanzato richieste di risarcimento danni e diffide: «Immobiliare Futura chiederà 20 milioni di euro al Comune come risarcimento danni», annuncia Alfredo De Bellis, presidente provinciale di Lega Coop Lombardia. Una richiesta che se prenderà forma rischia di rimettere in discussione l’iter per la realizzazione di Sky City, il megaprogetto edilizio lungo la 336, ormai giunto al termine per quanto riguarda i passaggi istituzionali con l’approvazione in consiglio comunale dello scorso 24 novembre".

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