Prosegue la tragedia amorosa, frutto della illustre penna del nostro Sindaco!
Abbiamo letto sul sito di Pago & Mad che dopo le nozze negate dal sindaco leghista di Tradate, Stefano Candiani, lo sposo clandestino è stato rinchiuso nel Centro di permanenza temporanea di Bologna per effetto del decreto di espulsione che gli è stato contestato ieri dalla Questura di Varese. Il ragazzo (classe 1983) si sarebbe dovuto sposare ieri mattina con la sua fidanzata tradatese, con cui convive da tempo e da cui aspetta anche un figlio. Ad unirli in matrimonio sarebbe dovuto essere il consigliere comunale Luca Carignola (Pd), che ha avuto la delega dallo stesso sindaco, dopo che quest’ultimo lo scorso sabato si era rifiutato di celebrare le nozze in assenza di un regolare permesso di soggiorno. Si sarebbe dovuto sposare, ma non è successo. I due giovani infatti non sono nemmeno arrivati al primo piano del municipio, nella sala delle cerimonie: a mettersi di mezzo, questa volta, ci ha pensato la polzia locale.
Ma andiamo con ordine.
La coppia, accompagnata dai soli testimoni e dai parenti più prossimi, si è presentata in municipio, ovviamente con molti timori, visto il clamore seguito alla cerimonia sfumata di settimana scorsa. Ad attenderli in piazza Mazzini c’era però la polizia locale, con il comandante Claudio Zuanon in testa. Ai ragazzi è stato impedito di salire al primo piano del comune, in quanto l’extracomunitario non è stato in grado di esibire un regolare permesso di soggiorno. A nulla sono valse le proteste della sposa e dell’avvocato della coppia (lo stesso Luca Carignola ndr). Sotto gli occhi increduli delle molte persone presenti, nell’atrio del palazzo comunale si è accesa una violenta discussione e, a differenza di quanto accaduto una settimana fa, il giovane senza permesso di soggiorno è stato accompagnato in Questura dove, con impeccabile solerzia, si è visto notificare il decreto di espulsione, con immediato trasferimento al centro di permanenza temporanea di Bologna, dove lunedì si svolgerà l’udienza di convalida del provvedimento.
La sposa mancata ha annunciato denunce appropriate al grave torto subito dal comune di Tradate, che non aveva nessun titolo per negare le nozze. Per sposarsi, infatti, non è necessario essere già titolare di un permesso di soggiorno, ma è sufficiente esibire all’ufficiale di stato civile il passaporto ed il nulla osta al matrimonio rilasciato dalla propria ambasciata. La questione, ora, è tutt’altro che conclusa. Per lunedì si attende la sentenza di convalida del decreto di espulsione, mentre per il prossimo futuro l’avvocato Luca Carignola ha promesso battaglia: "Per risolvere la questione bisognava usare solo il buon senso, l’amministrazione di Tradate, opponendosi per ben due volte in maniera illegittima al matrimonio, ha voluto offrire una prova di forza a discapito di una giovane famiglia. Così ha negato ad un padre la gioia di poter vedere nascere e crescere il proprio figlio, costringendo una ragazza tradatese in una situazione a dir poco precaria".
7 commenti:
una vera e grossa mascalzonata studiata a tavolino sulla pelle altrui. Vergogna.
L'ho già detto, lo ripeto:
Moralmente e legalmente indifendibile.
Quasi non ci ho creduto fino a quando non l'ho letto sul giornale. Non riesco a capire come si possa arrivare a tanto.
luisa
candiani non è sposato e forse pensa che il matrimonio con un albanese sia immorale da buon cattolico come si dichiara. Ma la chiesa locale non dice nulla? Non afferma i valori della accoglienza e della famiglia?una chiesa militante...
la parrocchia di tradate riceve molto dalla amministrazione della lega lombarda...da troppo tempo.tanto poi i soldi sono di tutti ma li distribuisce la lega... Neppure i democristiani hanno esagerato come i sindaci gallì e candiani. Nelle loro giunte ci sono ben individuati personaggi della parrocchia di tradate ancora...
Quando ci saranno di nuovo le elezioni ricordatevi di chi vi ha fatto del bene e chi del male.........
non voglio più nemmeno averci a che fare con questo comune e con il suo sindaco! piuttosto che avere la firma di quel razzista sul documento di identità, giro con patente e passaporto!
bhe...sono daccordo che nella seconda occasione il comportamento di Candiani e company sia stato al quanto meschino ma ricordo che quel ragazzo è un irregolare e chi lo conosce sa pure che non è neppure uno stinco di santo..(anzi....)..e magari il figlio chissà come lo avrebbe cresciuto..probabilemte glielo avrebbero tolto i servizi sociali!
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