venerdì 10 dicembre 2010

Ma vai a casa, Candiani!

“Vogliamo le dimissioni di sindaco e assessori”

Al via la campagna manifesti dei gruppi di opposizione Gruppo Ulivo, Unione Italiana e Città Nuova: “Gestione disastrosa delle casse comunali”
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I manifesti della campagna delle opposizioni a Tradate
Ci stanno portando alla bancarotta”. Parte sabato la campagna di manifesti in città con cui le forze di ooposizione, Gruppo Ulivo, Unione Italiana e Città Nuova, chiedono le dimissioni del sindaco Stefano Candiani e di tutta la Giunta. Una campagna aggressiva che arriva subito dopo delle settimane piuttosto agitate per la vita politica cittadina: la questione della biblioteca “conferita” alla Seprio Servizi per circa 6 milioni di euro; la revoca delle deleghe all’assessore Accordino per non essersi dimostrato d’accordo con l’operazione; la questione del non rispetto del patto di stabilità; nonchè sedute di consiglio comunale piuttosto animate, proprio sulla questione del bilancio.
«La situazione economica delle casse comunali è disastrosa - spiega il capogruppo dell’Ulivo, Luca Carignola -. L’unica cosa che il sindaco e la giunta possono fare per il bene della città è quella di dimettersi. Non è solo per la biblioteca, ma il bilancio è frutto di anni di spese folli, senza programmazione, in cui la città ha vissuto sugli oneri di urbanizzazione. Questo ha portato a ha sforare di ben tre milioni di euro il patto di stabilità. Siamo molto preoccupati, anche perchè adesso è in pericolo anche il bilancio di previsione del 2011 che non sappiamo come potrà essere approvato. Non esageriamo, il comune rischia la bancarotta e dobbiamo farlo sapere alla città».
Tradate sarà quindi riempita di manifesti con bene in evidenza le parole “bancarotta” e “dimissioni”. «Non abbiamo ancora presentato una mozione ufficiale in consiglio comunale - conclude Carignola -, ma sarà uno dei prossimi passi per affrontare ancora una volta questa situazione».
(tratto da varesenews -

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero, le dimissioni sono un atto dovuto, in un paese civile, quando non si riesce a gestire correttamente le cose.
La ragione vuole anche che, oltre alle dimissioni vengano restituiti i soldi percepiti come stipendio e... cosa più dolente venga loro presentato il conto di x anni di governo e... di danni.
Non è giusto che a pagare siano sempre i cittadini.
Nessuno li ha obbligati a star la, era ed è sempre stata una loro scelta. PAGHINO LE CONSEGUENZE DELLE LORO AZIONI.
RAO-CEC