lunedì 16 agosto 2010

Ancora su «Silvio il Grande»... si fa per dire ;-)

RIMANE SEMPRE IN SELLA,
LUI, IL CAVALIERE AZZURRO!

Una biografia non autorizzata di Silvio Berlusconi. È quello che ha pubblicato Gianluigi Margutti, ex vicesindaco di Tradate, tra i fondatori di Forza Italia, oggi consigliere comunale di Unione Italiana, a cui ha aderito dopo aver abbandonato il Pdl, proprio perché deluso dal partito di Berlusconi. Il libro "Il cavaliere azzurro", scritto insieme ad Emanuele Pigni, è stato pubblicato nelle scorse settimane e Margutti lo sta presentando in tutta Italia. «Scopo del lavoro dei due autori - si legge nella presentazione -, è fornire riferimenti sull'uomo di Arcore e sui percorsi da lui intrapresi, ponendo fatti e azioni in connessione fra loro, senza pregiudizi. Non c'è odio nelle pagine, non c'è neppure amore; casomai, e questo potrebbe apparire un limite, c'è stato un feeling deluso, ma per motivi ideali e non per posti non occupati o ruoli non ricoperti». «Berlusconi non può più succedere a se stesso - racconta Margutti parlando del Premier, senza amarezza o voglia di riscatto, ma cercando di analizzare la situazione politica attuale -. È nella logica dei fatti e degli avvenimenti. Probabilmente ne è convinto pure lui, ma non vuole ammetterlo. Accantoniamo per un istante la logica del «gradimento», della «piacevolezza» di Berlusconi nell'elettorato. Lui potrebbe ancora avere un buon consenso, anche se ci risulta in continua erosione: la sua immagine infatti è stata sovraesposta, e la sua presenza comincia a disturbare. Parlarne troppo sta diventando noioso. Anche se a parlare di Lui, nel bene e nel male, si fa sempre il suo gioco. Tant'è che Lui continuamente "sondaggia" l'elettorato, per conoscerne l'orientamento sulla propria persona». Secondo Margutti il miglior periodo politico di Berlusconi fu «quando era all'opposizione del governo di centro sinistra dal 1996 al 2001. Idee, forza innovatrice quasi «rivoluzionaria». Poi, invece e purtroppo, il potere, la gestione del potere lo hanno fiaccato. Ma soprattutto lo ha fiaccato la corte dei miracoli che ha attorno, che lucra alle sue spalle. E sì che Berlusconi ha saputo prendere voti nonostante costoro e i loro appetiti veramente intollerabili e (secondo alcune inchieste in corso) colmi di illegalità. E Fini? Ha permesso tutto questo; anzi, con la «politica del predellino» ha assecondato la nascita del PdL, dalla sera... alla sera! Roba...

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