giovedì 3 giugno 2010

Tradate, Seprio Servizi addio?

CON LA LEGGE FINANZIARIA
LOR SIGNORI... SI SALVANO LA FACCIA!
MA I CONTI SONO CONTI!
E A PAGARE SAREMO NOI

Riceviamo e pubblichiamo
Per favore contattate i vostri parlamentari affinchè il comma 32 dell'art. 14 del DL 78/2010, non venga modificato durante l'esame e le imboscate parlamentari!
E' il certificato di morte della Seprio...
(lettera firmata)

art. 14 - DL 78/2010
32. Fermo quanto previsto dall'art. 3, commi 27, 28 e 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possono costituire societa'. Entro il 31 dicembre 2010 i comuni mettono in liquidazione le societa' gia' costituite alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero ne cedono le partecipazioni. La disposizione di cui al presente comma non si applica alle societa', con partecipazione paritaria ovvero con partecipazione proporzionale al numero degli abitanti, costituite da piu' comuni la cui popolazione complessiva superi i 30.000 abitanti; i comuni con popolazione compresa tra 30.000 e 50.000 abitanti possono detenere la partecipazione di una sola societa'; entro il 31
dicembre 2010 i predetto comuni mettono in liquidazione le altre societa' gia' costituite

Un brevissimo commento: per mettere in liquidazione una società i conti DEVONO tornare. Si apre comunque una procedura molto importante e complessa, che porterà la Seprio Servizi alla estinzione, se i conti torneranno. Lo speriamo per i cittadini di Tradate e per quelli che hanno amministrato la Seprio in questi anni! Perchè comunque a saldare sarà sempre e comunque il Comune di Tradate, socio al 100% della società stessa. In pratica il Comune è il socio unico, ma i cittadini (cioè NOI) paghiamo. Li controlleremo ancor più da vicino questi «stupendi» pubblici amministratori. Staremo a vedere!

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

"Per favore contattate i vostri parlamentari affinchè il comma 32 dell'art. 14 del DL 78/2010, non venga modificato durante l'esame e le imboscate parlamentari!
E' il certificato di morte della Seprio..."

Vabè tutto questo odio... Ricordate che comunque lì c'è gente che guadagna 1000 euro al mese, mica tutti sono dirigenti da 5000 e passa. Questi un'altra cadrega la trovano subito, in comune o no, mentre i primi, specialmente quelli che non hanno santi in paradiso, rimangono per strada. Questo tifo da stadio per farla chiudere lo trovo fuori luogo, anche se i problemi ovviamente ci sono.

De prufundis clamavit ad te... Sindacus ha detto...

I conti devono tornare e se non dovessero tornare qualcuno pagherà e non potranno essere i cittadini.
Basta Roma ladrona, chi sbaglia paga, Sindaco, Assessori, trombati e ...generi inclusi

Altra Tradate ha detto...

ad ANONIMO

hai regione, non può esistere rancore qui.
E il posto di lavoro VA SEMPRE TUTELATO!

Anonimo ha detto...

I dipendenti del Comune sapevano benissimo che scegliere la Seprio era come licenziarsi, anche loro si sono fatti ingolosire da un contratto di lavoro più remuneratico di quello applicato ai dipendenti comunali.
Dopodichè in Italia si tutelano sempre tutti.

Anonimo ha detto...

che vadano a farsi tutelare dai loro sostenitori!
hanno un nome e un cognome....
alla seprio chi è andato ha dovuto trovare il consenso....

Una di tante ha detto...

Il Capo si è piazzato altrove con tutti i vantaggi di restare nella Pubblica Amministrazione. (Cercare nella voce "trasparenza, valutazione e merito" e poi Curricula e retribuzione dirigenti nel sito www.provincia.va.it per tutte le informazioni compreso lo stipendio.)

Gli altri dipendenti rischiano il posto. Non sempre il Capitano affonda con la propria nave qualche volta quando la nave affonda i topi scappano

Magistratus ha detto...

LUI AVEVA CAPITO che la impostazione data da LUI era fallimentare ed è scappato via!
I diendenti? Mettano all'incasso le promesse di chi li ha ingolositi ad entrare in Seprio

Anonimo ha detto...

quello si becca 80 mila euro al mese lordi.... bravissimo!

Anonimo ha detto...

ad anonimo
80.000 euro all'anno. Va bene esagerare ma...

Pino ha detto...

i debiti della Seprio ammontano a circa 21,5 mln di euro. Circa 10 mln di euro sono i debiti che a vario titolo la Seprio deve al Comune.
Sapete cosa vuol dire, per il Comune di Tradate coprire gli 11,5 mln di debito rimanente?
Dissesto finanziario!!
Sono tra coloro che ha osteggiato la società sin dai primi vagiti, ma non auguro il dissesto finanziario al Comune.

Anonimo ha detto...

LA Procura della Corte di Conti di Milano ha, probabilmente,aperto una inchiesta, visto che qualche giorno fa sono stati convocati i vetici del Comune e della Seprio. Forse chi ha i numeri in mano e i dubbi, oltre a scriverli sul blog dovrebbe scriverli anche alla Corte.

Magistratus ha detto...

as ANONIMO

già fatto e da tempo!!! stanne certio!
esposti ufficiali e FIRMATI!|

Carlo Uslenghi ha detto...

Sono un simpatizzante del blog perchè, a parte opinioni personali più o meno condivisibili, ha offerto alla piazza pubblica un'importante occasione di confronto, di dialogo, ed anche di polemica pur sempre nel rispetto di ogni interlocutore.
Più che legittima una pausa di riflessione, forse cambiamenti, l'importante che nel prossimo futuro non venga meno uno strumento critico e positivo nella città.
Per ora grazie al gruppo promotore e mi auguro a presto !

Seprio Patrimonio Servizi.
Per il decreto legge è in liquidazione entro la fine dell'anno; attendiamo la conversione in legge del decreto entro il 31 luglio.


Non è un problema di Seprio Patrimonio Servizi, i problemi ci sono ovviamente, ma qui è questione generale legata alle risorse, alle capacità manageriali, alla vastità del territorio, al numero minimo (in migliaia) di abitanti.

Oggi i Comuni dovrebbero gestire i
loro servizi a favore di una comunità pari ad almeno 30mila abitanti.
Gestione degli uffici e dei servizi in convenzione o facendo la scelta di unione dei comuni, oppure, la più radicale, di fusione in un unico comune.

Per quanto riguarda la possibilità di società che gestiscono il patriomonio istituzionale degli enti locali, o i servizi pubblici, se vincitori di gara, occorrono a mio parere due dati di assolua e fondamentale importanza: un territorio di vasta area e almeno 100mila abitanti.

L'attuale decreto prevede almeno 30mila abitanti per costituire una società: norma troppo benevola e fragile !

La polverizzazione di una miriade di società patrimoniali ad opera di comuni, si è trasformata il più delle volte nell'arte del dribblare il patto di stabilità, bypassare controlli, e nel sistemare, come una grande pattumiera della politica, i politici molto spesso incompetenti nei vari consigli di amministrazione.

Finalmente il divo Giulio (Tremononti) se ne è accorto, e con il suo decreto intende correre ai ripari.

Sarà vero ? Ce la farà ?

Almeno in questo timido provvedimento sui limiti di costituzione di società da parte dei comuni, dovrebbe trovare unanime consenso: non è un provvedimento di maggioranza o di minoranza, è un atto dovuto per pulizia istituzionale e correttezza amministrativa.

Noi condividiamo.

Carlo Uslenghi, lista civica Città Nuova