sabato 22 maggio 2010

Lorenzo il Magnifico: «Chi era costui?»

ESPERTO NELLE ARTI
DEL TRIVIO E DEL QUADRIVIO?
NO, BOCCIATO NEI «CONTI!»

Un bel racconto, chiaro ed esposto con eleganza. Difficile interpretarlo, vero? E' tornato a grande richiesta «Pungulus».

La historia del Conte Favoletta e di come finì il suo governo
“Eccellenza, ci sono visite!” - esordì il Gran Ciambellano
Sua Altezza il Conte Favoletta si desto' dalla pennichella pomeridiana e si sollevò dal comodo divano che i suoi fidi scudieri avevano nel tempo intagliato per Lui.
Era contrariato perchè stava facendo un bel sogno:
“Su spiagge lontane al dolce tepore del sole in una lunga fila di sudditi si recavano al suo cospetto con doni di ogni tipo. Ma Lui gradiva di più le declamazioni che i sudditi gli facevano:
“Gran Signore dei cippi aurei” – declamò uno.
“Maestà insormontabile dei grandi palazzi” - rispose un altro.
“Gran connestabile delle Feste” - echeggiò un terzo.

E poi altri doni e frutta.
S'avanzò un giovine: “Supremo intenditor di quadri”
Una fanciulla gli sorrise: “ Magnificentissimo Pirotecnico Signore”
“Sublime Architetto” si affretto a dire un terzo.
“Chiarissimo Ideatore della Fornace Ardente” chiosò l'ultimo.

Ai suoi lati insigni personaggi del Suo governo annuivano. Parte dei doni gli sarebbero spettati.
Il Conte Favoletta si beava di tanta bontà d'animo dei suoi sudditi che indubbiamente lo amavano e lo benedicevano, almeno al 70 %.

L'interruzione del Gran Ciambellano lo riportò alla realtà. Nella grande sala era solo. Sul tavolo in bell'ordine una lunga serie di libri rilegati in cuoio. Antichi manoscritti? Incunaboli?
Accanto a questi alcune pergamene munite di sigillo: Attestazioni di stima? Nomine?

Ne gli uni né le altre. Si ricordò presto che il suo Ministro dei Conti d'Oro, accompagnato dal Primo Controllore Generale, gli avevano sottoposto, ben rilegati in volumi di cuoio, i conti del Contado: spendi di qua e spendi di là le casse piangevano.
E le Pergamene non eran certo Attestati o Bolle e neppure Benedizioni, ma convocazioni presso la Corte Reale che voleva vederci chiaro.

Pensò subito ai pochi che nelle riunione del Gran Consiglio del Contado lo avevano messo in guardia e che lui aveva bollato come Menagrami. “Menagrami almeno al 30% circa”, pensò.

Attorno a lui l'aria si era fatta pesante: il suo Attendente Principale si era piano piano fatto da parte, già se lo aveva scelto non certo brillante dovendo essere l'Unica Stella, ma evidentemente ne aveva sottovalutato l'intelligenza visti gli effetti.
Anche alcuni membri del Gran Consiglio del Contado, suoi sostenitori, in tempi non sospetti si erano defilati.

Poteva chiedere aiuto ai Conti viciniori, ma dopo la debacle del vicino Contado del Basso Reame, la cui causa gli era ampiamente attribuita, e alcuni incidenti diplomatici avuti con gli altri Conti per questioni di non poco conto avevano reso debole le Sue alleanze: anche lì la terra era bruciata e non dal sole.

“Altezza ci sono visite” ripetè il Gran Ciambellano con volto preoccupato.

Il Conte Favoletta si voltò e, nella preoccupata espressione del Gran Ciambellano, si rivide qualche tempo addietro dove alcune visite, più o meno togate, non furono proprio tra le più gradite.
La testa cominciò a girargli, intravvide quei momenti e gli parve di riviverli. Per non cadere si sedette sulla Comoda Poltrona e con voce austera, memore del Suo ruolo e della Sua dignità, disse al Ciambellano: “Che entrino!”

Nell'ampio atrio antistante la sala del Conte sette personaggi, avvolti in ampi mantelli da Cavalieri, da tempo attendevano. Avevano a lungo dibattuto il da farsi: attendere che il tempo si compisse e che la Storia facesse il suo corso o, per il bene del Contado, tentare un'ultima mediazione?

Da anni resistevano arroccati sulle loro posizioni critiche come dentro un fortino e, anche se a loro spettava il ruolo aggressivo degli oppositori, più di una volta si erano trovati aggrediti.
Dopo una lunga notte passata in riunione presso la Gran Casa delle Corporazioni del Popolo, in cui non si erano sprecate tensioni e dove a fatica i più assennati, e quindi la maggioranza di loro, avevano saputo raffreddare gli animi e ponderare le decisioni, si era arrivati a questa:
una delegazione di sette persone, il numero della perfezione, si sarebbe recata dal Conte per chiedergli di passare la mano per il bene del Reame. Avrebbero anche fatto, come in passato, delle proposte per risollevare il Contado.

Furono scelti i sette membri del Gran Consiglio del Contado: Escribìs, Lux Mitìs, Campanìs guidati dal loro capo delegazione Lucas Carinìs, ad essi si aggiungeva l'altro Consigliere Carolus de Slenghis e, da ultimi, ma non ultimi, Gian Luis Margutìs e Massimus Secabovìs

Si aprirono le porte della sala del Conte e i sette, nei loro svolazzanti mantelli, facendo appello a tutte le loro migliori risorse interiori avanzarono nella sala.

Da lontano, se non fosse stato per il loro numero e per la mancanza dei cavalli, potevano sembrare forse i cavalieri dell'Apocalisse. E per non essere scambiati per tali subito si annunciarono:
“Eccoci a Lei Signor Conte per....”

Il Conte già turbato e sicuramente in preda a una visione non appena li vide, atterrito, lancio' un grido:

“Sciacalli”
Ecco cosa siete e lo so perchè siete qui!
I quattro si fermarono e si guardarono:
“Sciacalli?”

“Giammai, sussurrarono, noi non mangiamo carogne!”
E girate le spalle si allontanarono.

La Storia avrebbe fatto il suo corso!

Pungulus

6 commenti:

Rom ha detto...

Per il sollievo del Conte Favoletta de' Fighettis sta tornando la stagione delle Sublimi Celebrazioni Abbiatesi, dove potrà porgere la sua triglia destra in maschie strette di mano ed elargire ampi sorrisi sempre più sinceri, intento a recuperare consensi tra il popolo dei 70% dal quale un tempo veniva osannato.
Con sua somma incazzitudine, i sudditi cominciano lentamente a capire e toccar con mano ciò che i sette Cavalieri del Gran Consiglio del Contado, nella loro lingua oscura, stanno ormai da tempo illustrando.
Grazie Pungulus, come sempre sei grande.
Rom

Che pensì mi! ha detto...

Ma chi è il Conte Favoletta? Non capisco!

Anonimo ha detto...

pensaci
metti in moto la materia grigia, che dovresti averne!| ;-)

che pensi mì! ha detto...

Ad Anonimo: Hai ragione, basta leggere bene. E' lui.... ma Conte?

Allora diciamolo, come nella fiaba:

IL CONTE E' NUDO!

latinorum ha detto...

ah ah ah ah ah ah ah, spassosissima!!!!!!!!!
etiam Sanctissima Contabilis Inquisitionem decidit: Conte Favoletta, absit iniuria verbis, exiliatur ad aeternum fiat, et contadum tradatensis commissariatum. Mediolanum, A.D. MMXI

gm ha detto...

Salassare
purgare
deinde clisterare.
Bene, bene , bene dixisti

(le «malade immaginaire»)