lunedì 19 aprile 2010

LETTERA APERTA A MONSIGNOR FISICHELLA

Se per la Lega i valori cattolici
diventano uno strumento di potere.
Sconcerto dopo l' intervista al «Corriere» dell' arcivescovo, che ha ravvisato in quel partito fondamenta cristiane

Ci hanno segnalato e volentieri pubblichiamo

Caro Monsignor Fisichella, mi permetto di scriverLe per esprimerLe lo sconcerto che ho provato leggendo una Sua recente intervista rilasciata al Corriere della Sera (30 marzo), in cui Lei dichiarava che il partito politico Lega Nord si fonda su valori cristiani. Non intendo esprimere alcun giudizio politico sul suddetto partito. Un partito può essere capace, in certi casi - com' è accaduto alla Lega - di amministrare bene un Comune o una Regione, a prescindere dalla sua ideologia; un buon amministratore pagano può essere legittimamente preferito dagli elettori a un cattivo amministratore cristiano. Ma, per quel che riguarda il suddetto partito e il suo atteggiamento nei confronti dei valori, dell' essenza del Cristianesimo e dunque del Cattolicesimo, Le suggerisco di leggere l' articolo di Flavio Felice e Paolo Asolan, «Cos' è la religione per la Lega», pubblicato il 28 marzo 2010 sul giornale Il Nostro Tempo, giornale che dovrebbe esserLe noto, sia perché è un giornale eccellente sia perché è un giornale cattolico, legato alla diocesi di Torino. Un giornale immune da ogni «cattocomunismo», che ha sempre dimostrato una grande fedeltà alla Chiesa, un grande equilibrio moderato e una strenua difesa dei valori cristiani e cattolici, dall' attenzione rivolta ai poveri e ai sofferenti alla difesa del valore della vita in ogni sua fase, dal concepimento alla fine, valori ai quali sono particolarmente sensibile. Nel citato articolo viene messa chiaramente e pacatamente in evidenza la radicale estraneità o antitesi di quel partito ai valori cristiani e cattolici, dall' iniziale folklore paganeggiante (il dio Po, che non credo sia il medesimo cui mi rivolgo col Padre Nostro) a un frainteso protestantesimo dei popoli del Nord contro la Chiesa di Roma; da un pasticciato panteismo al piglio aggressivo contro «il Dio che ci raccontano a catechismo». Sempre nel medesimo articolo, i due autori dimostrano come il più recente «parrocchialismo», come essi lo definiscono, ostentato dalla Lega non sia altro che una strumentale operazione rivolta non certo ad affermare valori cristiani, bensì a manipolarli, a farne, scrivono, «instrumentum regni», strumento di potere. Inoltre tutto l' atteggiamento del medesimo partito nei confronti degli immigrati costituisce la negazione dello spirito cristiano, in quanto la Lega non si limita a sottolineare il problema - in sé certo grave e non risolvibile con un generico buonismo - dell' immigrazione e delle sue dimensioni, che potrebbero diventare insostenibili. La Lega spesso fomenta un volgare rifiuto razziale, che è la perfetta antitesi dell' amore cristiano del prossimo e del principio paolino secondo il quale «non ha più importanza essere greci o ebrei, circoncisi o no, barbari o selvaggi, schiavi o liberi: ciò che importa è Cristo e la sua presenza in tutti noi» (Colossesi, 3,11). Non occorre ricordare infelici e violente battute nei riguardi di chi ha una pelle di colore diverso, pronunciate da vari esponenti di quel partito e mai smentite né deplorate. Le chiedo formalmente se Lei considera tali atteggiamenti compatibili con i principi cristiani. La Chiesa - non solo per oggettive gravi colpe di alcuni suoi rappresentanti e per l' improvvida maniera di affrontarle, ma anche per una generica ostilità rivolta verso di essa - è oggi esposta ad attacchi che addolorano. Questa lettera non è indirizzata alla Chiesa, ma a uno dei tanti - ancorché autorevole - suoi rappresentanti, le cui opinioni non possono essere addebitate alla Chiesa, ma possono destare sconcerto e scandalizzare non pochi fedeli. «È necessario che avvengano scandali - ha detto Gesù - ma guai all' uomo per colpa del quale avviene lo scandalo» (Matteo, 18,7).
Con osservanza,

Claudio Magris
FONTE: ww.corriere.it

6 commenti:

Mauro Prestinoni ha detto...

Chi è Claudio Magris:
Claudio Magris (Trieste, 10 aprile 1939) è uno scrittore, germanista e senatore italiano durante la XII legislatura.
Ha insegnato letteratura tedesca prima presso l'Università di Torino, poi presso quella di Trieste. Impostosi giovanissimo all'attenzione della critica con Il mito Absburgico nella letteratura austriaca moderna (1963, elaborazione della tesi di laurea), è stato fra i primi a rivalutare il filone letterario di matrice ebraica all'interno della letteratura mitteleuropea con Lontano da dove, Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971). Danubio (1986), forse il suo capolavoro, lo consacra come uno dei massimi scrittori italiani contemporanei.

Con questo libro vince il Premio Bagutta nel 1986 e successivamente il Premio Strega nel 1997 con il romanzo Microcosmi e il Premio Principe delle Asturie nel 2004 nella sezione Letteratura e nel 1999 gli vengono assegnati il Premio Chiara alla carriera e il Premio letterario Giuseppe Acerbi, Premio speciale per la saggistica.

Collaboratore del Corriere della Sera, è stato senatore dal 1994 al 1996 eletto nella "lista Magris", collegata alla coalizione dei Progressisti. Nel 2006 è divenuto cittadino onorario di Monfalcone. Magris veniva dato come favorito dall'agenzia di scommesse inglese Ladbroke per la vincita del Premio Nobel alla letteratura 2007[1], vinto poi dalla scrittrice inglese Doris Lessing. Il 18 ottobre 2009 Claudio Magris viene premiato a Francoforte con il prestigioso premio per la pace «Friedenspreis».
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Magris

loscemodelvillaggio ha detto...
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loscemodelvillaggio ha detto...

Lo dico con profondo rammarico: la Chiesa cattolica italiana è nelle mani di mentecatti pronti a vendere l'altare per salvare la tonaca. Dagli inciuci con gli atei devoti (qualcosa di simile alle zoccole vergini suppongo), al caritatevole perdonismo per un anziano [omissis] che incidentalmente fa il Presidente del Consiglio, alle infatuazioni per dei cristiani da farsa tragica ammantati di stracci colorati di verde, è tutto un susseguirsi di schifezze.
Io, di questa Chiesa, non so più che farmene. Il buon Dio, nella sua infinità bontà, se vorrà mi perdonerà, sennò, amen, andrò all'Inferno e sarò certamente in buna compagnia di illustri rapprsentanti della CEI e consimili.

dito medio ha detto...

Chi è quel p....con il diro medio alzato in fotografia ?

architetto ha detto...

a dito medio!

è un ministro della REPUBBLICA ITALIAMNA quello che in Libia aveva fatto capitare quel gravissimo casino.... quel dito sai dove dovrebbe metterselo? Indovina!
UN MINISTRO; cazzo!

dito medio ha detto...

Ad Architetto...
Credo di avere indovinato ....e magari ci potrebbe fare anche un bel falò!