martedì 23 marzo 2010

Le cinque giornate di Milano

AIUTIAMO I LEGHISTI
A FARSI UN PO' DI CULTURA
MA CHE VADANO A SCUOLA!

Riceviamo e pubblichiamo
Due secoli fa i milanesi decisero di dire basta a coloro che si erano fatti loro padroni.
Hanno cambiato la divisa: dal bianco austroungarico al verde padano con forti riflessi azzurri, ma la fame di potere ( e di poltrone) è la stessa.
Dal 18 al 22 marzo 1848 le barricate dei milanesi sconfissero Radetzky e le truppe della Santa Alleanza, liberando Milano e la Lombardia dal dominio austriaco. A capo dei combattenti e della rivoluzione democratica c'era Carlo Cattaneo.Oggi la Lega si è appropriata indebitamente dell'eredità di Cattaneo, chi è veramente costui?
Cattaneo era uno di noi, un democratico radicale che si trovò a combattere aristocratici e gran borghesi milanesi pronti a svendere la rivoluzione democratica della città al potente di turno. Cattaneo viene visto come l'iniziatore della corrente di pensiero federalista in Italia.

Ma di quale federalismo stiamo parlando, quello della lega? NO!
La sua proposta di “federazione” consisteva in un patto tra i comuni che considerava centrali in una tradizione italiana di libertà e assurgeva a presupposto per eliminare gli stati esistenti e realizzare “l'unità nazionale”.
Quindi il federalismo era lo strumento ideale per realizzare il vero obiettivo a cui mirava Cattaneo, quello di una nazione unita nel rispetto delle tradizioni e delle culture locali, delle quali avrebbe dovuto rappresentare la naturale sintesi.

Cattaneo è contro il centralismo, non contro l'unità nazionale (che considerava invece esigenza fondamentale) .
Tanto più che Cattaneo ripudiò quasi il termine "federalismo", definendolo "parola guasta che significa disunione di ciò che è unito e non unione di ciò che è disunito” e preferendolgi quelli di "unione federale" o "unione libera", perché lui voleva unire ciò che era disunito, e non certo il contrario (il figlio del Bossi è stato bocciato perchè presentò una tesi assurda sul pensiero di Carlo Cattaneo? ma chi se ne frega... clicca anche qui n.d.r.)

Vediamo un rapido confronto tra le idee di Carlo Cattaneo e le sciocchezze espresse dalla LEGA:
• Carlo Cattaneo NON era secessionista; la Lega (tra alti e bassi) SI';
• Cattaneo era molto più attento alle dimensioni della tradizione COMUNALE ; l'approccio della Lega è forse è REGIONALE (a seconda di come vanno le elezioni..)
• Cattaneo pensava che il cammino della civiltà stia nel confronto delle culture diverse ; nel dizionario della LEGA non esiste la parola CONFRONTO.
• L'unità della nazione era per Cattaneo il “bene primario”, per la LEGA l'ITALIA non esiste.

Il circolo territoriale del
Partito Democratico di
Castiglione Olona

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