lunedì 8 febbraio 2010

Razzismo e pregiudizi. Basta con le bugie (3)

PARLIAMO DI RELIGIONI

Ancora un po' di controinformazione, per mostrare le bugie continue di chi afferma il contrario, speculando sulla ignoranza di molti! (per i precedenti clicca qui)

«Non gli facciamo costruire le moschee,
perché al loro paese non ci fanno costruire le chiese»

Nei paesi islamici sono presenti molte chiese cattoliche.
Molti politici invocano la reciprocità, un concetto del tutto erroneo, perché induce a negare diritti a individui per il semplice fatto che provengono da Paesi dove questi diritti sono negati. Questo argomento è spesso richiamato quando si parla di luoghi di culto. Nei paesi islamici i cristiani sono un numero molto esiguo, ma è comunque loro garantito un luogo di culto. Ancora una volta i dati sono eloquenti: ad esempio in Marocco i cattolici sono circa 27 mila, pari a meno dello 0,1%, su una popolazione di 33.757.750 abitanti. Il Marocco ospita 3 cattedrali e 78 chiese.
Il Marocco non è l’unico esempio dove sia garantita ampia libertà di culto. È agevole accertare in tutti i paesi islamici la presenza di basiliche e cattedrali per le quali esistono statistiche più attendibili rispetto a quelle riferite alle chiese. Citando solo i principali paesi islamici, dove è il caso di ricordare che spesso i cristiani costituiscono una piccolissima minoranza: si contano trentadue cattedrali in Indonesia, una cattedrale in Tunisia, sette cattedrali in Senegal, cinque cattedrali in Egitto, quattro cattedrali e due basiliche in Turchia, quattro cattedrali in Bosnia, una cattedrale negli Emirati Arabi Uniti, sette cattedrali in Pakistan, sei cattedrali in Bangladesh.
L’unico paese in cui non vi è la presenza di luoghi di culto cristiani è l’Arabia Saudita il cui governo ha avviato una campagna contro le religioni diverse da quella islamica. Come tutti sanno, dall’Arabia Saudita provengono pochissimi immigrati.
In ogni caso, negare luoghi di culto riconosciuti è del tutto contrario alla nostra Costituzione (artt. 19 e 20). Secondo l’Ismu è del tutto auspicabile che vi siano luoghi di culto riconosciuti anche sotto il profilo della sicurezza.
Da ultimo, leggendo un’analisi del Comune di Monza (sindaco leghista), si può notare che su 24mila persone che si dichiarano musulmane in Brianza, solo 4mila sono osservanti.

La maggioranza degli stranieri è cristiana
Ridurre il problema della libertà di culto alla costruzione o meno di moschee non è rappresentativo delle religioni professate realmente tra gli immigrati; infatti, tra gli stranieri i cristiani sono quasi il doppio dei musulmani.
Religioni tra gli stranieri
Musulmani 1.200.000
Cattolici 860.000
Altri cristiani 1.100.000
Altre confessioni (induisti, buddisti, sikh) 200.000
Atei 230.000
Non dichiarati 80.000
Non ci sarà nei prossimi anni un’esplosione di fedeli musulmani
In termini di crescita l'aumento dei musulmani, tra il 2009 e il 2030, sarà nell'ordine del 139% e risulterà simile a quello dei cattolici (+137%), sia a quello dell'insieme degli aderenti alle altre religioni minori (+130%).

Fonte: Rapporto Ismu 2009

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