venerdì 11 dicembre 2009

E se ho speso troppo e non pago? COLPA DI ROMA LADRONA! ;-)

Fantasia allo stato puro! Troppo bello per non ri-leggerlo e farsi girare un po' le palle di Natale!

Pubblichiamo per intero l'articolo di ieri apparso su Varese Notizie. Anche la foto ci piace molto. Sereno, uno sguardo da amministratore competente, e in effetti ha ragione lui! Ha sempre ragione lui! Sembra pensare (ma andiamo per congetture) "se non ho soldi non è colpa mia, è colpa di Roma ladrona che mi dice che dovrei spendere meno". Il piglio imprenditoriale padano - di chi la sa lunga in fatto di industria e lavoro - non riesce a dire no alle spese, investire in Tradate, per farla bella, padana, celtica, insubre! E' disposto ad andare contro il suo Governo (anche leghista) piuttosto che veder fallire le aziende che hanno creduto in lui! Un eroe! Un martire! Brunetta eccolo l'amministratore del futuro! Viva Candiani! Viva i longobardi!

Così i debiti fioccano (2 milioni di euro!!!!). Poi se non ho i soldi ci penserà papà...ovvero Roma ladrona. Pensate a quelli a cui non sono state pagate le fatture! Ma prima di spendere non potevano vedere se i soldi c'erano? Ma va laaaaa, direbbe qualcuno! Ci hanno detto che sono stati spesi 20 mila euro per gli addobbi del palazzo comunale? Sarà vero? Ma dai in piena crisi, sarà una bufala...del solito comunista inaffidabile! Noi non vogliamo crederci, lo scriviamo qui perché vogliamo una smentita ufficiale che tappi la bocca una volta per tutte a questa opposizione rompiballe!!! ;-) Un consiglio, leggete in fondo all'articolo la dichiarazione del sindaco, a voi i commenti...

eccovi l'articolo>
TRADATE - Due milioni di euro di fatture non saldate: è l'ammontare del debito che il Comune di Tradate vanta verso artigiani, imprese, professionisti che hanno lavorato in questi anni per l'ente locale, ma non sono mai stati pagati.

La responsabilità, secondo gli amministratori comunali, è delle strette maglie del patto di stabilità imposto dal Governo. Per uscire da questo empasse, dando una boccata d'ossigeno alle imprese sommerse da insoliti e da crediti incagliati per via della crisi economica, il consigliere leghista Mario Clerici ha lanciato dai banchi del Consiglio comunale una proposta, che ha però creato perplessità tra le fila dei colleghi di minoranza. "Invito i consiglieri ad approvare un emendamento al documento finanziario che permetta a gennaio 2010 ai funzionari comunali di procedere al pagamento della fatture in giacenza".

OPPOSIZIONE PREOCCUPATA

I consiglieri di opposizione si sono dimostrati perplessi e preoccupati: "Tale azione inciderebbe pesantemente - ha ribadito il consigliere Pino Scrivo dell'Ulivo - sull'azione amministrativa futura perchè si rischierebbero pesanti sanzioni qualora non si rispettasse il patto di stabilità. Non si dica però - chiarisce puntualmente Scrivo - che con il nostro voto contrario non vogliamo sostenere l'economica locale".

IL SINDACO TIRA DRITTO

Il sindaco Stefano Candiani, a cui i privati hanno già battuto cassa, rincara la dose: "Ci sono aziende che hanno emesso fatture e da più di un anno attendono di essere saldate per il lavoro eseguito. Per il bene di Tradate siamo disposti ad andare contro il Governo, ma non siamo disposti a portare le aziende al fallimento solo per soddisfare meri criteri finanziari imposti da un Ministero che non concedendo i trasferimento sull'Ici ha messo in ginocchio i Comuni italiani".

fonte articolo: Varese Notizie
fonte foto: Varese Notizie

7 commenti:

Contabile ha detto...

Chi aspetta questi soldi?
Non sarà per caso la Seprio? Meglio aspettare...
Contabile.

Pino ha detto...

I consiglieri di opposizione sono preoccupati perchè con le leggi vigenti chi sfora il patto di stabilità incorre in numerose sanzioni da parte dello stato come: riduzione dei trasferimenti, impossibilità di assumere nuovo personale in qualsiasi forma, riduzione degli emolumenti di sindaco ed assessori (questo sarebbe positivo).. etc etc.
Al governo ci son sempre loro, hanno peso e numeri per incidere sulle scelte di Tremonti. Da ricordare ai lettori che con il nuovo patto di stabilità, approvato l'anno scorso, Tremonti intende risparmiare circa 10 miliardi in trasferimenti agli enti locali per il triennio 2009-2011.

hope ha detto...

@pino
i soldi sono tutto! i soldi sono consenso...
con i soldi acquisto consenso...
il patto di stabilità impone a questi politicanti di iniziare davvero a programmare la spesa, a fare POLITICA, ad AMMINISTRARE il territorio.
è anche finita l'era del "picchio su un po' di metri cubi" e ripiano il bilancio...
basta varianti!
è finita la pacchia!
e ora che le cose sono come loro a slogan le hanno sempre gridate (roma ladrona, basta sprechi, politica romana..ecc.) si mettono a piangere..fingendo di fare gli eroi!

Anonimo ha detto...

Non so se vi siete accorti ma i leghisti hanno imparato alla perfezione quello che hanno sempre combattuo, lo sport dello scarica barile della burocrazia...
Loro hanno solo meriti e da anni dicono che le colpe sono di altri, Roma ladrona, l'euro, il patto di stabilità , gli extracomunitari..
Dobbiamo gridare a gran voce che sono al governo da anni, elenchiamo quanti di loro hanno fatto il ministro, diciamolo che l'aver tolto l'ICI per vincere una campagna elettorale è stato il loro primo apporto alla caduta del federalismo di cui si vantano, che acuni ministri sono celtici e lumbard come loro, che Tremonti l'hanno sostenuto e difeso quando tutti lo criticavano.. che devono fionirla di dire che è colpa di altri... Sono a Roma, in regione in provincia, nel comune capoluogo, hanno lottizzato tutto quello che si pioteva lottizzare e adesso le colpe sono ancora di chi?
comunisti ed extracomunitari???
BUFFONI E IPOCRITI:::::::
marco

Pino ha detto...

Le sanzioni, per il mancato rispetto del patto di stabilità, sono talmente penalizzanti che di fatto condannano l’ente locale al commissariamento.
E’ un rischio enorme assumersi la responsabilità di sforare il patto senza prima aver la certezza di un cambio di tutta la parte sanzionatoria. La lega è al governo e quando vuole riesce a far valere il proprio peso determinante all’interno della coalizione.

Sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità.
• Riduzione del 30% dell’indennità di funzione (Sindaco,
assessori, Presidente del Consiglio) e dei gettoni di presenza ai consiglieri, rispetto
all’ammontare risultate al 30 giugno 2008, a far data dal 1°
gennaio 2009 e sospensione fino al 2011della possibilità
di incremento delle indennità prevista dal testo unico
267/00; (art. 61 comma 10)
• Per l’anno successivo riduzione del 5% dei contributi
ordinari trasferiti dal Ministero dell’Interno (art. 77/bis
comma 20)
• Divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi
titolo, comprese le stabilizzazioni, le assunzioni a tempo
determinato, il ricorso a contratti di somministrazione, il
conferimento di co.co.co. e la stipula di contratti di
servizio con privati che possono costituire forme di
elusione di tali divieti. (art.77/bis comma 21)
• dall’anno successivo al mancato rispetto del patto,
l’importo annuale degli impegni di spesa corrente non può
superare quello minimo dei corrispondenti impegni
effettuati nell’ultimo triennio. (art. 77/bis comma 20)
• Non è possibile ricorrere ad indebitamento per il
finanziamento di investimenti. In sede di contrazione di
nuovi mutui l’ente (tutti) deve allegare apposita
certificazione attestante il rispetto del patto. (Art.77/bis
comma 20 lettera b))
• Si ricorda che l’art.8 comma 1 del CCNL dell’11.4.2008
vincola l’incremento del fondo delle risorse decentrate tra
l’atro anche al rispetto del patto di stabilità.
• In caso di mancato rispetto del patto, comunicato entro il
31 marzo dell’anno successivo, il presidente del Consiglio
dei Ministri diffiderà, entro il 31 Maggio l’ente ad adottare
i provvedimenti necessari.
• Detti provvedimenti devono essere comunicati al MEF -
dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
• Se entro il 31 maggio l’ente non adotta le misure
correttive, il Sindaco o il Presidente della provincia, in
qualità di commissari “ad acta” adottano i provvedimenti
entro il 30 Giugno.
• Decorso inutilmente anche il termine del 30 giugno, senza
che siano state adottate le misure correttive, nei Comuni
interessati, con riferimento al periodo di imposta in corso, i
contribuenti sono tenuti al pagamento dell’addizionale
comunale IRPEF nella misura dello 0,30% in più.
(l’incremento scatta indipendentemente dall’aliquota
applicata nel Comune, in caso di aliquota massima dello
0,8% di passerà all’1,1%)
• Per le Province scatterà invece l’aumento del 5% sulla
tariffa vigente dell’imposta provinciale di trascrizione

Contabile. ha detto...

Chi sfonda è perduto...
Attenti voi della Seprio.
Contabile.

Non imparerete mai... ha detto...

Perchè un Emendamento per pagare le fatture? Non bastano i mandati del responsabile degli uffici finanziari?
O dopo avergli sottratto l'ICI pensate di defraudarlo dei propri compiti?
Non imparerete mai...