SEPRIO SERVIZI, sesta puntata
Un bel giorno, un po’ scocciato e a muso duro, dico a Candiani: “Allora, questa società, la facciamo partire o no”? Lui si giustifica affermando che è troppo elevato il costo per lo studio preliminare. Su questo anche io concordo. Gli anticipo che comunque è importante cominciare a individuare da subito una persona quale amministratore, che sia capace per esperienza e che conosca bene le regole delle aziende, ma anche quelle della pubblica amministrazione. Gli aggiungo subito di non temere: al riguardo, non esiste una mia candidatura, anche perché è incompatibile con il ruolo di vice sindaco che voglio continuare a svolgere. Mi sembra che lui tiri un fiato di sollievo!
Occorreva 'individuare' da subito una persona capace per il ruolo di amministratore (che io proponevo UNICO, anche per non creare - nella fase iniziale - superflue strutture societarie) che cominciasse a studiare nei particolari (e con noi) le questioni iniziali, dedicandovi tempo e attenzioni. In tale modo avremmo evitato 'errori di crescita'; avremmo potuto partire, anche sottovoce, con una piccola società ‘strumentale’ alla attività comunale.
Candiani concorda con questa mia ‘strategia’! Gli chiedo se ha un nome da proporre per tale ruolo. Non ne ha, al momento. Gli consiglio il dottor Franco Macchi, uno degli ideatori – qualche decennio prima – di questa società. E’ competente, preparato, deciso, un vero manager che conosce anche le regole della parte pubblica. Gli sembra una buona idea. Prendo appuntamento telefonico con Macchi, che cortesemente ci invita una domenica pomeriggio nel suo ‘buen ritiro’, un’area agricola in Tradate (zona confine san Bernardo), in un appezzamento di terreno che è una vera oasi. E’ rarissimo trovare una area così intelligentemente curata in ogni particolare, soprattutto negli equilibri naturali (piante da frutto, ortaggi, piante di alto fusto, fiori, essenze arboree pregiate, animali allo stato libero e no, pavoni, addirittura un rarissimo e simpatico asinello sardo!). Macchi ci fa visitare questa tenuta, ci omaggia ortaggi e uova. Ma anche bellissime piume sparse qua e là derivanti dalla muta dei pavoni (ne possiede una coppia, che vediamo razzolare). Ovviamente (!) dono a Candiani anche le mie piume: dovrebbe averle ancora esposte nel suo ufficio, in comune. Candiani fa la proposta a Franco Macchi. Ne è lusingato, perché gli fa piacere che una sua lontana idea, messa in campo quando era assessore nella Giunta Lucioni, sta ora prendendo piede. Ringrazia, ma non accetta il ruolo di amministratore, perché è già troppo impegnato con le attività della propria azienda e deve spesso andare in giro per il mondo. Peccato: un bel pomeriggio, senza aver raggiunto lo scopo prefissato. Occorrerà cercare altrove, e non è facile. (Gianluigi Margutti) - 6. continua
2 commenti:
più che una "soap opera" sembra la "cronaca di un disastro annunciato"..;-)
grazie per le informazioni dettagliate.
alla prossima puntata
a me viene il sospetto che di fare la proposta a Macchi il borgomastro abbia accettato solo per mascherare il suo disegno ordito nelle stanze leghiste che sono nuove vesti della prima repubblica nel versante degenerativo
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