mercoledì 6 agosto 2008

Ex Fornace: i soldi che non vedremo mai (2)

3 ANNI DI AFFITTO GRATIS AI COMMERCIANTI

A Castenedolo in provincia di Brescia il Centro Commerciale si impegnerà a pagare gli affitti ai commercianti del comune per 3 anni. Come è possibile?
Gli amministratori del comune bresciano sono partiti dal presupposto che una Grande Struttura ha un impatto molto negativo sul tessuto socio-economico locale. Di conseguenza gli operatori della Grande Distribuzione devono assumersi la responsabilità sociale di compensare questo danno fino ad annullarlo attraverso misure di sostegno anche economico al commercio locale.

Il protocollo d’intesa 
sottoscritto dal comune di Castanedolo, dai comuni limitrofi (gli influssi di un centro commerciale ricadono nel raggio di alcuni chilometri) e dall’operatore immobiliare prevede l’attuazione delle condizioni di sostenibilità di cui al d.g.r. 5054/2007; ovvero quella relativa la richiesta di apertura di una grande struttura di vendita, che nel caso del comune bresciano è di “soli” 14.900 mq (rispetto agli oltre 19.000 mq di Tradate).

La Regione ha fissato un valore minimo per le misure di sostegno: 180 euro per ogni mq di autorizzazione commerciale. Di questi fondi l'85% deve essere destinato ad opere infrastrutturali mentre il restante 15% deve essere utilizzato per il sostegno al commercio locale.

Normalmente gli oneri di urbanizzazione dovuti per l'operazione immobiliare vengono versati al Comune senza scomputo alcuno ciò significa che le opere infrastrutturali sono pagate in più direttamente da chi sviluppa l'iniziativa.

Nel caso del Centro Commerciale Fornace di Tradate per 19.500 mq di autorizzazione gli oneri compensativi non possono essere inferiori a 180x19.500 = 3.510.000 euro e di questi il 15%, cioè 526.000 euro deve essere destinato ai commercianti locali.

Per ora l'unico esempio di applicazione di questi criteri è costituito dall'autorizzazione rilasciata nel lungimirante comune di Castenedolo (provincia di Brescia): per 14.900 mq di autorizzazione l'operatore si è impegnato a finanziare interventi di sostegno al commercio locale per ben 780.000 euro, quindi ben di più del valore minimo previsto dalla Regione.

Gli interventi di sostegno vanno dal rimborso per 3 anni dell'affitto ai commercianti locali danneggiati dalla Grande Struttura, all'impegno di assunzione di personale residente, alla organizzazione di corsi di formazione per i commercianti locali, alla organizzazione di eventi di promozione delle attività dei commercianti locali, ecc.

E’ interessante leggere il documento di intesa per vedere come il comune di Castenedolo si preoccupi di autorizzare l’apertura di grandi strutture di vendita anche con riferimento alla sostenibilità dell’intervento in relazione al contesto socio-economico del territorio e dell’ambiente interessato”.

“Considerato che è stata presentata dall’operatore una domanda per apertura di una grande struttura di vendita - centro commerciale - su una superficie di mq 14.900 e che la stessa è stata ritenuta compatibile dalla conferenza di servizi" (evitata in tutti i modi a Tradate n.d.r.) vengono, quindi, previsti “la realizzazione di opere, misure, interventi di sviluppo, di mitigazione e di compensazione”. Interventi che, invece, nel nostro comune sono praticamente nulli. Lo scopo è quello di “ridurre a zero gli effetti di impatto socio-economici, territroriali e ambientali dovuti alla nuova grande struttura”.

Oltre a 780.000 euro per il commercio al dettaglio, infatti, il comune di Castenedolo vedrà realizzate anche 2.500.000 euro di opere infrastrutturali aggiuntive (il restante 85% della compensazione prevista).

A Tradate gli operatori (bresciani) hanno trovato il “Bengodi”. Anche se sbandierati dall’amministrazione i contributi per biblioteca e squadre sportive sono nulla! Ci hanno offerto un caffè, che tra l’altro abbiamo pagato noi tradatesi! Ormai, infatti, non c'è praticamente possibilità di interventi esterni a correggere questa situazione: è possibile unicamente fare ricorso contro le procedure. Purtroppo, come suol dire qualcuno a “palazzo”, nel diritto amministrativo “se va ha le gambe".

Deve essere chiaro a tutti, però, che le responsabilità specifiche e precise dell'amministrazione non devono e non possono essere nascoste ad arte facendo confusione e buttandole nel generale calderone del "nessuno interviene ... così fan tutti ... colpa di tutti e quindi di nessuno".
Ciò non significa neppure negare il merito di tutto ciò a chi se lo è guadagnato.
Grazie Candiani.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il silenzio ASSOLUTO dell'Associazione Commerciani di Tradate mi lascia molto MOLTO PERPLESSO.

Anche i singoli negozianti, cosi' fantasiosi per contrastare i parcheggi tolti in via S. Stefano, non hanno davvero nulla da dire?

Anonimo ha detto...

chi sono i soci occulti della Fornace?

Anonimo ha detto...

Il loro Presidente aspettat di avere i numeri...poi se li gioca al lotto!

Anonimo ha detto...

L'amministrazione ci deve ancora spiegare perchè ha evitato in tutti i modi la conferenza dei servizi con la Regione Lombardia. Perchè hanno preferito avere i pareri di consulenti privati (e pagati da noi) invece che andare presso gli esperti della Regione? Perchè non hanno coinvolto nemmeno la Provincia di Varese? I comuni limitrofi? Hanno fatto di tutto per evitare e non ci abbiamo PER NULLA GUADAGNATO E' EVIDENTE! E allora perchè?

Anonimo ha detto...

lo abbiamo detto e scritto più volte PERCHE' l' amministrazione comunale si è ostinata a non andare in Regione ?
PERCHE? ed a questo punto dopo la denuncia pubblica fatta dall' opposizione in Regione durante l'audizione dello scorso mese di giugno Perchè la Regione non chiede spiegazioni?

francesco

Anonimo ha detto...

A proposito di "investitori bresciani": ricordatevi che Vegagest (come è anche già stato scritto su questo blog) dopo l'affare Fornace ha preso in mano anche l'operazione Mayer ad Abbiate.
Sarà davvero il Bengodi? Vediamo cosa "tirano su"...se CUBERANNO a TUTTO SPIANO...o cosa...

Anonimo ha detto...

@padano(ex)
non fare confusione: Vegagest è un fondo e non è "bresciano". Il costruttore della Fornace è di Brescia (Casati). L'operazione Mayer è vero, è in mano a Vegagest ma chi costruisce non è lo stesso di Fornace. E poi tu parli di "investitori bresciani" i soldi son soldi e forse non sono arrivati da tanto lontano.

Anonimo ha detto...

occorre conoscere i nomi dei soci OCCULTI. Tutto sarà chiaro allora

Anonimo ha detto...

Interessante sapere ora come andrà a finire la questione dopo la denuncia PUBBLICA in Villa Truffini.
E' all'attenzione di tutti.
Della Procura della Repubblica di vARESE,della Regione Lombardia....dei Consiglieri regionali dell'Opposizione e della Maggioranza regionale, ed ora....COME VA A FINIRE?
Non ditemi come il noto motivetto.....NON C'E' PIU' NIENTE DA FARE.....
Opinionista tradatese.

Anonimo ha detto...

OPINIONISTA. E chi lo sa come andrà a finire. Sarebbe già buona se questi amministratori comunali non fossero più eletti