Semplificano le leggi? Ne hanno pronte già 2.272!
C’è davvero di che sbizzarrirsi a sfogliare il lunghissimo elenco di leggi – 3.574 per l’esattezza – che il Ministro Calderoli ha deciso di tagliare. Entro il prossimo agosto la ghigliottina si abbatterà su quei Regi Decreti e quelle leggi che da tempo hanno esaurito il loro effetti, sono scadute quando non implicitamente abrogate o comunque superate da norme succesive.
Nelle 274 pagine che costituiscono l’allegato A al decreto legge n.112 del 25 giugno 2008 troviamo le leggi più disparate: la più datata è la legge 1636 che risale addirittura al 24 gennaio 1864. A chiudere l’elenco, la più recente: è la legge 365 del 1996 ‘conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 maggio 1996, n.254, recante differimento del termine di applicazione stabilito dall’articolo 57, comma 6 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29 e successive modifiche” un vero capolavoro di burocratese! (Per contro i burocrati del nostro comune sono più spicci e spediti: fanno approdare in Consiglio Comunale varianti da votare al PRG – corpose e articolte - indicate da un semplice numero. Non conoscono cosa votano ma, intanto, siamo arrivati a oltre 70 varianti...c’est plus facile!)
Nel mezzo della lista fatta da ministero è tutto un fiorire di norme che hanno fatto il loro tempo: dalla bonificazione dell’agro romano” (1878) al “riordino del collegio dei cinesi di Napoli” (1888), dalla “tassa comunale sulla pietra pomice nell’isola di Lipari” (1908) alle “modificazioni al regime fiscale degli spiriti” (1909). Un vero e proprio tuffo nel passato (remoto)! L’elenco delle leggi di altri tempi potrebbe proseguire all’infinito, o quasi, citiamo solo le ultime degne di nota: “corpo della Real Guardia per la pubblica sicurezza” (1919), “l’impiego della radiotelegrafia e radiotelefonia nei porti del Regno e delle colonie da parte di navi da guerra estere” (1924), “disposizioni per la lotta contro le mosche” oppure, sempre del 1928, le norme su “l’allevamento e l’impiego dei colombi viaggiatori”.
Insomma in tempi in cui qualcuno non vuole le moschee (non le mosche), spuntano come funghi antenne per la telefonia mobile e internet è ormai parte del quotidiano, abrogare certe leggi da più l’idea di aver fatto un po’ di polvere in solaio. Ben altro ci vuole per dire di aver effettivamente risolto il problema della pressione burocratica continuamente perpretata da parte della pubblica amministrazione grazie oltre alla giungla di leggi (che si sta cercando di sfoltire) da un fitto sottobosco di intricati decreti ministeriale e regolamenti di enti locali.
Sono infatti questi ultimi ad essersi gettati a due piedi nella “legiferazione” più spinta. Regolamenti comunali che pretendono di sovraintendere a tutto: dalla larghezza massima delle vetrine per alcune categorie commerciali alla forma delle tegole sui tetti, dalla tipologia delle insegne pubblicitarie a norme di pubblica sicurezza che sembrano imporre rigore degno della Stasi. Comuni, province ed altri enti locali sguazzano nella totale assenza di controlli, è stata destituita da tempo, ormai, la giunta provinciale amministrativa di controllo: oggi tutti inventano, interpretano e impongono.
Nel mezzo della lista fatta da ministero è tutto un fiorire di norme che hanno fatto il loro tempo: dalla bonificazione dell’agro romano” (1878) al “riordino del collegio dei cinesi di Napoli” (1888), dalla “tassa comunale sulla pietra pomice nell’isola di Lipari” (1908) alle “modificazioni al regime fiscale degli spiriti” (1909). Un vero e proprio tuffo nel passato (remoto)! L’elenco delle leggi di altri tempi potrebbe proseguire all’infinito, o quasi, citiamo solo le ultime degne di nota: “corpo della Real Guardia per la pubblica sicurezza” (1919), “l’impiego della radiotelegrafia e radiotelefonia nei porti del Regno e delle colonie da parte di navi da guerra estere” (1924), “disposizioni per la lotta contro le mosche” oppure, sempre del 1928, le norme su “l’allevamento e l’impiego dei colombi viaggiatori”.
Insomma in tempi in cui qualcuno non vuole le moschee (non le mosche), spuntano come funghi antenne per la telefonia mobile e internet è ormai parte del quotidiano, abrogare certe leggi da più l’idea di aver fatto un po’ di polvere in solaio. Ben altro ci vuole per dire di aver effettivamente risolto il problema della pressione burocratica continuamente perpretata da parte della pubblica amministrazione grazie oltre alla giungla di leggi (che si sta cercando di sfoltire) da un fitto sottobosco di intricati decreti ministeriale e regolamenti di enti locali.
Sono infatti questi ultimi ad essersi gettati a due piedi nella “legiferazione” più spinta. Regolamenti comunali che pretendono di sovraintendere a tutto: dalla larghezza massima delle vetrine per alcune categorie commerciali alla forma delle tegole sui tetti, dalla tipologia delle insegne pubblicitarie a norme di pubblica sicurezza che sembrano imporre rigore degno della Stasi. Comuni, province ed altri enti locali sguazzano nella totale assenza di controlli, è stata destituita da tempo, ormai, la giunta provinciale amministrativa di controllo: oggi tutti inventano, interpretano e impongono.
E mentre vengono tagliate 3.500 leggi - vetuste e nemmeno più applicate o tenute in considerazione – altre 2.272 si preparano a fare il loro ingresso nella nostra vita. Sono tanti, infatti, i disegni di legge presentati in Parlamento in appena 2 mesi!
Come dire che se il taglio importa leggi dimenticate queste che potrebbero arrivare, invece, saranno tutte in pieno vigore! Il segno della moltitudine di lobby e gruppi di influenza economica che trasferiscono sul parlamentare di turno le proprie esigenze affinchè vengano trasformate in provvedimenti loro favorevoli.
Evviva la semplificazione!
8 commenti:
io che credo che le leggi servano se rispettate mi schifo di tutto questo scempio.
abbiamo circa 55.000(cinquantacinquemila!!!) leggi in Italia contro le 5.500 diconsi cinquemilacinquecento della Francia; non mi sembra, al di là di stupide polemiche che la Francia funzioni peggio di noi.
la ghigliottina serve per le leggi obsolete e non più attuali, ma forse qualche volta la si potrebbe usare a 360 gradi per i politici.
per inciso io voto per l'attuale governo e l'ho sempre fatto non vergognamdomi mai.ma da cittadino lavoratore e pagatore di tasse devo ammettere che qualche sforbicita in profondità deve essere data e non mi parlino di taglire 3500 leggi vecchie per farne 2700 e passa nuove, saremmo alle solite.
mi firmo: marco da milano
speriamo che eliminino gran parte del casino delle leggi bersani nel mio campo, l'assicurativo, il 90% delle cose fatte è solo di forma, e serve solo x abbattere inutilmente alberi x far firmare moduli inutili ai clienti.... peccato che parto se no domani sera andavo a lanciargli un plico di carta al signorino che è su a varese...
Bella la proposta di Di Pietro...visto che semplificano quello che vogliono "lor signori" andiamo a firmare per il referendum...e semplifichiamo davvero la vita agli italiani: abroghiamo il lodo Alfano!!! Anche perchè ormai anche Veltroni è caduto nell'inciucio col Berlusca...
E dire che se qualche anno fa mi avessero detto che sarei finito per pensarla come Di Pietro mi sarei pure incazzato!!!
@ hope
Veltroni fa bene a starne fuori. Non è questione di inciucio. Tutti lo sapevamo benissimo che avrebbe fatto quel che ha fatto, ma molti l'hanno votato, quindi sono d'accordo con il Berlusca. Inseguirlo nei meandri delle sue porcate è suicidarsi politicamente, quindi pensiamo a prenderlo in contropiede.
@mauro
si bhe, ok prenderlo in contropiede, ma arrivare a dire che Veltroni la pensa come Scalfaro: "se non battiamo Berlusconi poi finisce che lo si crede invincibile"....
Tirare un po' fuori le palle e combattere??
Sono convinti che anche il "popolo" della Lega voterebbe a favore del lodo Alfano?? Ai legaioli il Berlusca sta un po' sui "maroni"...;-)
In questi giorni ho sempre più l'impressione che la sinistra inizi davvero a scriversi il necrologio da sola!?!
io ho votato per Berlusconi...se faccio il test "tu dove sei" che avete messo anche in questo blog...mi viene fuori Di Pietro...
quello che fa Berlusconi ora non lo capisco: è troppo utilitarista, fa le cose che servono a lui e stop!
che mi sia rinco...anche io a pensarla come Di Pietro?!
@ giò
Scusa ma nei 5 anni dell'altra volta B si era comportato diversamente? No! Eppure non te ne sei accorto. Te ne accorgi ora. Nessun problema, l'importante è capire le cose, meglio dopo che mai.
@hope
I leghisti? Ma figurati, non sono più i leghisti di 20 anni fa. Adesso pensano al potere e basta. Ti invito a leggere in questo Blog il post sui 15 anni di tangentopoli. Cosa predicavano e cosa hanno razzolato.
@mauro
hai ragione: i legaioli ormai sono diventati parte della "Roma ladrona".
Fanno tanto gli anti centralisti e poi? Hanno messo radici proprio nella capitale. E il parlamento del nord che fine ha fatto? Ci fanno giocare i giovani della lega? I grandi sono scappati tutti a Roma, dove i soldoni si vedono eccome!!
Ci affossano con disegni di legge e negli enti locali con una miriade di regolamenti che non fanno altro che l'opposto della semplificazione. E per fortuna che hanno il ministro "ad hoc"!
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