Una interessante lettura su come potrebbero andare le cose, anche a Tradate, soprattutto quando entrerà in funzione il nuovo maxi centro commerciale (clicca qui) della FORNACE. Meglio o peggio? Giudicate voi. Il problema per noi rimane un altro: perchè l'operatore NON ha pagato quello che si deve pagare quando si costruiscono insediamenti simili? PERCHE' NESSUNO VUOLE RISPONDERE? Una parentesi: ma Confesercenti e Confcommercio, a Tradate, non hanno aderenti o rappresentanti? Probabilmente non li hanno. Nessuno si fa sentire, infatti!
CONSUMI IN FRENATA. NEL 2008, PER LA PRIMA VOLTA
DAL 1998, TORNERÀ NEGATIVO IL SALDO TRA CHIUSURE E NUOVE APERTURE
La grande crisi dei piccoli negozi
(da Il Sole 24 ORE, 8 luglio 2008 - Cristina Casadei; Vincenzo Chierchia - MILANO).
Via il pizzicagnolo, via il fruttivendolo e adesso via anche i venditori di elettrodomestici. Nei centri storici, come nelle periferie, c'è un mondo che già da qualche anno sta cambiando volto. È quello dei piccoli negozi al dettaglio che almeno fino alle otto di sera animano le vie, le presidiano con le loro luci e la loro presenza, offrono un servizio e sono anche punto di riferimento per la vita del quartiere.
Soltanto nel primo trimestre di quest'anno 13.315 hanno abbassato le saracinesche per sempre. Il saldo è pesantemente negativo in assoluto, ma lo è anche rispetto all'anno prima, quando era stato di meno 11.183. «Si è accentuato un trend in corso ormai da qualche anno – interpreta Mariano Bella, direttore del centro studi di Confcommercio –. Analizzando i dati sul medio lungo termine, nel periodo 2002-2007 il settore più colpito è stato quello degli elettrodomestici e dell'elettronica di consumo. I piccoli negozi sono quasi 6mila in meno, soppiantati dalle grandi catene specializzate che hanno aperto a ridosso del centro storico e li hanno sostituiti».
Non va meglio al fruttivendolo o al macellaio. Di piccoli dettaglianti di frutta e verdura, prendendo gli ultimi cinque anni, se ne contano 1.922 in meno, di esercizi alimentari specializzati 4.789, di macellerie 2.865. Saranno i ritmi di vita e le abitudini che cambiano, o semplicemente il portafoglio meno pesante, ma la spesa non si fa proprio più nel negozietto vicino a casa.
«Lo scenario è profondamente negativo e quest'anno segnerà un'inversione di tendenza molto preoccupante – rileva Mauro Bussoni, dirigente nazionale Confesercenti –. Per la prima volta dalla riforma del settore commerciale partita nel 1998, il bilancio tra le chiusure e le nuove aperture si annuncia marcatamente negativo». Nella sua interpretazione Mariano Bella osserva che «dal 1998 in poi abbiamo assistito a un fenomeno di sviluppo ed efficienza del commercio al dettaglio che ha avuto due effetti – spiega Bella –. Il primo è stato una riduzione dei soggetti deboli che lavoravano nel commercio, il secondo l'aumento del giro d'affari per punto vendita. È stato un processo doloroso ma connaturato alle caratteristiche di un mercato libero dove i marginali e meno efficienti vengono espulsi».
Il saldo negativo del primo trimestre 2008 è un segnale che conferma la crisi dei consumi, ma è anche l'effetto della riforma varata dieci anni fa dall'ex ministro Pierluigi Bersani che, tra l'altro, aveva liberalizzato le licenze per i piccoli negozi ridando slancio agli investimenti. Con la crisi il processo si è arrestato cancellando migliaia di negozi e «creando anche dei seri problemi di controllo del territorio in molte città – aggiunge Bussoni –. Il commerciante è stato per molti anni una figura centrale del quartiere. Oggi invece, con il proliferare di strutture distributive organizzate, questo rapporto organico si è spezzato. I maggiori problemi di sicurezza sono avvertiti proprio nei quartieri con composizione sociale medio-alta, dove atti vandalici e microcriminalità sono in aumento anche del 50% secondo i nostri monitoraggi».
Se i piccoli negozi sono in crisi profonda, ci sono però formule distributive che si espandono. Tra il 2006 e il 2007 il franchising, l'affiliazione commerciale, ha fatto registrare (dati Assofranchising) una crescita del 5% del giro d'affari a quota 21,1 miliardi di euro. I punti vendita affiliati ai grandi network sono oggi circa 53mila (+7%) e danno lavoro a 183mila addetti (+3,5%). Molti piccoli operatori commerciali hanno chiuso la loro attività indipendente e si sono associati a network commerciali, per abbattere i rischi dell'attività d'impresa. Risulta in espansione anche la vendita porta a porta: secondo l'associazione di settore, l'Avedisco, nel primo trimestre 2008 i ricavi hanno raggiunto quota 334 milioni (+5,4%) e per l'intero 2008 si prevede di arrivare a 1,4 miliardi. Anche l'esercito dei venditori porta a porta è in continua espansione: a marzo ha raggiunto quota 230mila (+7%).
Intanto si profila il sorpasso degli ambulanti, che oggi sono circa 192mila, sui dettaglianti. Negli ultimi cinque anni, secondo Confcommercio, l'ambulantato ha accelerato facendo registrare circa 36mila operatori commerciali in più (di cui almeno 16mila nell'ultimo anno, secondo le stime del ministero dello Sviluppo economico). Nel piccolo dettaglio sono stati poco più di 35mila.
8 commenti:
bravo Candiani e bravo Aimetti presidente dei commercianti....vi amiamo alla follia...bravissimi sempre, meno male che ci siete voi a tutelarci........sapremo ricambiare al momento opportuno ogni vostra attenzione......
Uno cattivo
Qualche volta anche gli amici del blog mi sembrano ingenui,ma vi assicuro...non lo sono.
Ci si riferisce ai connercianti ed al loro silenzio...,basta ettere le
paratie giuste.
Confcommercio, in un partito di maggioranza basta far eleggere un consiglierere, forse futuro Genero ed il silenzio diventa assoluto.
Nel medesimpo partito di maggioranza c'è il figlio di chi per almeno quattro lustri rappresentò Confesercenti in tutte le commissioni comumali-
Il medesimo partito di maggioranza esprime un Assessore in Giunta, in che ruolo?
Ma come assessore al commercio naturalmente. Il
gioco è fatto ed il silenzio assoluto.
Ma allora a TRADATE esiste una CASTA immobile ed immutabile! Facciamo qualcosa per cambiare, tutti assieme senza guardare ai girotondini, ai grillini, o ai partiti. Ma agiamo assieme con intelligenza.Io ci sto.
ma i commercianti che si sono lamentati per via santo stefano non fanno niente? e gli altri? esistono? pagano le tasse? o ci sono solo i baristi del corso a fare soldi?e gli abiatesi sono proni al volere del sindaco di abbiate guazzone (Candiani è di Abbiate, chiaro??????????????????)
Abbiate? Stai parlando di Abbiate o della ...Bulgaria, asfalto,porfido,lampioni,fuochi artificiali ed anche un cugino omonimo, ed il gioco è fatto.
Le aree edificabili, i PII ed i PL erano gia stati assegnati...prevalentemente tra il 1998 ed il 2002, poi si è completato l'opera con gli ultimi fazzoletti, stimolando gli ultimi appetiti...
Fabio
E' molto vero ciò che raccontate sui commercianti e i piccoli negozi
ma la cosa per me importante è che si vuole costruire una cattedrale nel deserto.
I commercianti per anni hanno snobbato la vita sociale di tradate ed hanno vissuto sulla rendita dei vecchi e superati negozi che ricordo quando ero bambina.
Siamo antichi, non vogliamo le novità e iniziative fuori da vecchi schemi.
Ora si vuole rendere viva la città, e si pretende che tutto cambi in due stagioni.
Per ottenere bisogna anche dare!
@ uno cattivo
ti sei dimenticato (o forse non lo sapevi) che il silenzio del rappresentante dei commercianti forse è dovuto anche al fatto che la figlia lavora per uno studio professionale a cui è stato chiesto il parere (ovviamente favorevole) per dare l'OK al centro commerciale della fornace. Quando ci sono questi intrecci è ovvio che l'obiettività venga meno. Il parere (al ritmo di "pare possibile che..") lo deve aver persuaso del fatto che 18.000 mq di negozi facciano davvero bene ai commercianti di Tradate.
Ed ecco un altro pezzetto dell'opera, Veramente illuminante il Blog sto trovando tutte le parti che mancavano, se va avani così rischio di fare un puzzle grande come l'ultima Cena.
Anzi speriamo proprio che questa sia "l'ultima cena" di certi mangioni che si stanno pappando la città!!!!!!
FORZA BLOG
BIRBA
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