Riceviamo e pubblichiamo
UN DISEGNO DI LEGGE UTILE ED EQUILIBRATO
Il Consiglio dei ministri oggi ha approvato un disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche.
Il provvedimento ha due punti di forza: arginare la diffusione incontrollata dei contenuti delle intercettazioni e ridimensionare gli oneri derivanti dalle operazioni di intercettazione.
Le intercettazioni restano ma solo per le ipotesi di reato maggiori (l’omicidio, la mafia, la criminalità organizzata, il terrorismo ed i fatti di particolare pericolosità sociale), per quelli che prevedono pene di almeno dieci anni di carcere e per la corruzione e le molestie reiterate contro le donne e i minori.
Questo disegno di legge non abolisce i reati, ma capovolge la prassi seguita finora: partire dallo spionaggio telefonico, magari a pioggia o a casaccio, per arrivare al reato. D’ora in poi si dovrà partire da un’ipotesi, motivata, di reato, e applicare ad esso lo strumento dell’intercettazione. Non si potrà più tirare in ballo chi no n c’entra nulla e ha la sola colpa di essere un amico, un’amica, la moglie e l’amante di un sospetto.
Nessun reato viene cancellato, nessuna indagine viene bloccata. Si dovrà però indagare come in ogni altro paese civile: trovando prove, riscontri, confessioni e moventi. Insomma andando sul campo.
In questi giorni si è detto che senza intercettazioni non si sarebbe scoperto lo scandalo della clinica Santa Rita di Milano. A parte il fatto che il quel caso i magistrati hanno trovato molti altri riscontri documentali, a cominciare dalle confessioni degli indagati: com’è possibile utilizzare strumentalmente un argomento del genere visto che le pene previste per i reati di cui sono accusati medici e funzionari sono ben superiori ai dieci anni?
Ne uscirà una legge equilibrata che garantirà più civiltà giuridica per gli italiani, che eviterà la famigerata gogna mediatica di questi anni, che costringerà gli stessi magistrati a compiere un salto di qualità nelle loro indagini, du nque investigando più efficacemente. Non va dimenticato che nonostante il record mondiale di intercettazioni, l’Italia è il paese nel quale nove crimini du dieci restano impuniti e tutti i grandi delitti sono rimasti irrisolti.
«Questo provvedimento - ha affermato in conferenza stampa il ministro della Giustizia, Angelino Alfano - risponde esattamente al dettato della Costituzione sulla tutela della riservatezza ed è inoltre coerente con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il sistema delle intercettazioni era degenerato - ha spiegato Alfano - perché la privacy delle persone è stata violata troppe volte. Il testo approvato è molto equilibrato e coniuga il diritto del cittadino a vedere assicurata la privacy e l'esigenza dell'ordinamento statuale che deve contrastare i crimini».
on. Antonio Palmieri
responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL
3 commenti:
Ma se ci sono gli articoli del Ministro Alfano, perchè al bar del Cisco dicono tutti che è contro la lega e Candiani questo strumento? Non è che ci possono scrivere tutti, basta che sappiano leggere e scrivere?.
Che cosa è contro Candiani? Le intercettazioni telefoniche? Ma perchè gliele dovrebbero fare? Non esageriamo, dai!
In che senso "non possono scrivere tutti"? Qui TUTTI possono esprimere la loro opinione, a qualsiasi schieramento appartengano. Tra noi infatti c'è tutto l'arco politico presente (e non presente) nel consiglio comunale di Tradate. Tutto tutto...
Speravo fosse finita la guerra ai magistrati. Registro, purtroppo, continuità tra il vecchio e il nuovo governo Berlusconi. Le migliori energie vengono sprecate per congelare qualsiasi azione legale contro Re Silvio, vedi intercettazioni telefoniche con Saccà e processo Miller. Speravo, dopo la batosta elettorale, che questi signori si sarebbero concentrati sui reali problemi del Paese. Alla maggior parte degli italiani non interessa nulla se si è intercettati per un fine utile a tutta la comunità. Ma è bene salvaguardare la "casta" da prove schiaccianti, le uniche che oggi avrebbero effetto sull'opinione pubblica. La Lega purtroppo ha perso la sua passione iniziale, ha cavalcato l'onda di indignazione, ricordiamoci il cappio in Parlamento, ma ormai è parte integrante della Casta.
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