venerdì 18 marzo 2011

Tradate: un PdL ai minimi storici anche in credibilità

PDL TRADATESE: PENOSO O PIETOSO?

Confonde la presenza ISTITUZIONALE di una maggioranza di cui fa parte in Comune, con il gazebo (sia pur lodevole) del proprio partito. Come se le celebrazioni per l'unità d'Italia fossero del partito e non della Città. Imparate! Imparate!

“Abbiamo invitato tutti alle celebrazioni dei 150 anni”

La risposta del coordinatore cittadino del Popolo delle Libertà al Partito Democratico che aveva accusato l’amministrazione di non aver organizzato nulla

Leggo dalle pagine di Varese News che la Giunta Leghista e quel che resta del PDL non ha assunto nessuna iniziativa per i festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia. Non è assolutamente vero. Varie sono le iniziative dell’amministrazione comunale.
Ricordo agli amici del PD che il capogruppo nonché coordinatore cittadino del PDL in data 25 febbraio ha ottenuto l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico per celebrare l’Unità d’Italia alla quale sono stati personalmente invitati tutti i gruppi politici dal coordinatore stesso in occasione della commissione affari istituzionali e ordine pubblico.
Quello che resta del PDL è comunque il secondo partito a Tradate. Avremmo il diritto di avere altri numeri se in politica ci fosse un minimo di coerenza. Però la politica è l’arte del possibile e dell’impossibile e mai come in questo caso… mai dire mai.
18/03/2011
Rosario Tramontana, Capogruppo Coordinatore Cittadino del PD (da Varesenews)

4 commenti:

tusaichiel'altrodelmaipersempre ha detto...

Il diritto ad altri numeri (quelli del lotto) con la coerenza di quelli del superenalotto, tra il possibile e l'impossibile in vista di una questione che mai, forse sempre, ma mai dire mai. Si sa mai...

Ma costui è consigliere comunale e chi... c... l'ha eletto?

Italiano medio ha detto...

La supercazzola prematurata con scappellamento a destra!
W il sarchiapone (come la Padania)

Mp ha detto...

Ci potrebbe indicare il Sig. Tramontana a quali celebrazioni si poteva partecipare? Perchè al Concerto del 16 marzo in Bilbioteca non c'erano autorità?
E' vero che neppure i Consiglieri Comunali ne erano a conoscenza?

Ci dica ci dica.

Per il resto: Lei non è il Sindaco, ma visti i tempi potrebbe ambirne il posto!

Uno dei tanti ha detto...

C'era una volta, in un isolato villaggio della padania prealpina, un gruppo di uomini fedeli al dio Thor, volenterosi coltivatori di uva "pisciolìn" ed abili artigiani che, in difesa dei valori longobardi e della sacra indipendenza da roma ladrona, si opponeva fermamente a qualunque forma di parrassitismo amministrativo e clientelarismo. Venne poi un giorno, da terre molto lontane, uno sconosciuto benefattore con un carro trainato da quattro asini, carico di preziosi doni da ripulire dal fango che durante il lungo tragitto vi si era depositato. E sebbene l'intero villaggio non guardasse di buon occhio i forestieri, specie se vestiti di stracci, questa volta l'ignoto benefattore fu accolto a braccia aperte e, in cambio di qualche assunzione al ruolo di foraggiatore dei quattro asini, venne nominato dall'intransigente consiglio supremo del villaggio "cavaliere del carro". Gli abitanti del villaggio, e lo stesso consiglio supremo, furono contenti di servire con dovizia e gratitudine il cavaliere, che nel frattempo faceva arrivare continuamente altri beni, altre monete e altri asini, finchè i beni, le monete e gli asini erano esposti ovunque nel villaggio. I contadini e i commercianti che prima dialogavano direttamente con il consiglio supremo, fatto di contadini e commercianti locali, ora dovevano rivolgersi al "cavaliere del carro" che, grazie alla sua fama di benefattore noto anche ai pulcini dei pollai di tutto il villaggio, non poteva che godere della piena e silenziosa fiducia di tutti i consiglieri. E tutto sembrava perfetto. Se non che...sebbene il cavaliere benefattore diventasse sempre più ricco e potente, il consiglio supremo continuava a ricevere il consenso della maggioranza degli abitanti del villaggio, ma non si accorgeva che i vecchi sostenitori se ne erano andati altrove da lungo tempo. A dar fiducia al consiglio supremo erano rimasti, oramai, i familiari dei consiglieri supremi...e tutti gli asini del cavaliere.