domenica 27 febbraio 2011

Candiani in castigo... una figuraccia! ;-)

GLI ULTIMI GIORNI
DEI POTENTELLI LOCALI?
Non li invitano neppure a casa loro!!!
Anche nella Lega di Bossi si fanno i conti tra i «colonnelli»
o i «caporali» di giornata.

Leggete qui sotto (firmato Madron)...

“Più trote nei fiumi, meno al governo”

Contestato il figlio del Senatur Un gruppo di ragazzi espone uno

striscione contro Renzo Bossi che replica con una battuta. Il botta e

risposta durante un convegno leghista a Tradate che ha evidenziato la

frattura tra 'maroniani' e 'reguzzoniani' all'interno del Carroccio

“Più trote nei fiumi, meno trote al governo”. Questo il contenuto di

uno striscione esposto ieri sera, proprio durante l’intervento del

figlio del Senatur, Renzo Bossi, in occasione di un convegno leghista

sul federalismo a Tradate, nel cuore della provincia di Varese. Autori

della contestazione un gruppetto di giovanissimi del posto. Ragazzi

tra i sedici e i diciotto anni che hanno agito senza sbandierare

simboli di partito. E hanno strappato l’applauso di una consistente

parte del pubblico presente in sala. Al tavolo dei relatori, dove

erano presenti esponenti di spicco della Lega, come il capogruppo alla

Camera Marco Reguzzoni, è arrivata pronta la risposta del “Trota”,

altrettanto applaudita: “Non sono al governo, sono in regione. Poi

sono orgoglioso di essere una trota, perché sono pesci che nuotano

nell’acqua pulita”.


Mentre dal palco continuava la carrellata di interventi pro

federalismo, la manifestazione di dissenso è stata sedata da un gruppo

di solerti militanti leghisti che, dopo alcuni secondi di smarrimento,

si sono avventati sullo striscione, strappandolo di mano ai

contestatori. I ragazzi sono stati accompagnati all’esterno del

teatro, non senza qualche momento di frizione lungo i corridoi, dove

sono volati paroloni e qualche insulto, ma nulla più.

Nell’improvvisata security in salsa padana hanno prestato la loro

opera diversi simpatizzanti. Tra i volontari anche un infervoratissimo

Giangiacomo Longoni, consigliere regionale del Carroccio in Lombardia

e “tutor”del Trota.


“Abbiamo solo espresso la nostra idea. Veramente avremmo voluto

esporre anche un secondo striscione – hanno spiegato poi i ragazzi –

per protestare contro il razzismo di stampo leghista, contro le

espulsioni e il trattamento riservato agli extracomunitari. Vogliamo

che venga riaffermato il principio dell’uguaglianza di tutti gli

individui, senza distinzioni di religione, sesso e razza”. Sulle

ragioni della contestazione a Renzo Bossi sono stati altrettanto

chiari: “Questa sera era lui il simbolo più forte del pensiero

leghista non tanto per la carica ricoperta, quanto perché incarna il

ruolo del successore designato. Noi viviamo fianco a fianco con nostri

coetanei che si dichiarano leghisti e sentiamo quello che pensano,

quello che dicono. Noi vogliamo far sapere che i giovani del nord non

sono tutti così”.


I giorni che hanno preceduto il convegno sono stati animati dagli echi

di una pesante frattura interna alla Lega, che ha scomodato

addirittura il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. La questione

starebbe tutta in un gioco di potere in atto da qualche tempo nel

partito, una lotta di successione che si sta giocando tra i colonnelli

leghisti e che vede opposte la fazione vicina al ministro e quella del

“cerchio magico”, capitanata dall’onorevole Reguzzoni. Il convegno sul

federalismo di Tradate è stato l’occasione per mettere in piazza

questa frattura: un autentico sgambetto ordito ai danni dei padroni di

casa, una delegittimazione pubblica. Tradate è infatti la città del

presidente della provincia di Varese Dario Galli, e ha come sindaco

Stefano Candiani, segretario provinciale del partito. Non solo i due

non sono stati invitati, ma non sono stati nemmeno avvisati

dell’evento. Un “affronto” tramato dalla segreteria di circoscrizione

(vicina a Reguzzoni) contro l’asse maroniano del partito, che vede in

Candiani e Galli due esponenti di rilievo.


Il segretario provinciale non ha gradito e pare abbia incassato il

sostegno anche diretto del super ministro, che i bene informati dicono

essere intenzionato a ricambiare il favore organizzando a sua volta un

incontro pubblico sul federalismo nella vicina Busto Arsizio, la città

di Reguzzoni. Si tratta dell’ennesimo capitolo di una querelle che

dura da tempo: già la scorsa estate la segreteria di Candiani era

stata messa in discussione da Reguzzoni e anche in quell’occasione un

intervento di Maroni aveva rimesso le cose al loro posto. Ieri sera al

convegno Galli e Candiani si sono presentati lo stesso: sono saliti

sul palco e tra sorrisi e strette di mano hanno dato prova della

proverbiale compattezza della Lega Nord, sciorinando il loro sermone

sull’importanza e sulla bontà del federalismo municipale.


di Alessandro Madron

2 commenti:

Pungulus! ha detto...

Così parlò la Trota: "Sono orgoglioso di essere una trota, perché sono pesci che nuotano nell’acqua pulita"

Quelle dei fiumi di Arcore?..... alla faccia che coraggio, che pulizia e che onestà

Altra Tradate ha detto...

Abbiamo dovuto censurare una parte di questo commento (...)

«turistico ha detto...
Se Galli va avanti a nominare dirigenti le sue [...], come un Berlusconi qualsiasi, altro che invitarlo ai convegni! Mi sa che i suoi "amici" presto o tardi lo fanno fuori.