mercoledì 16 giugno 2010

Italiano, brava gente... Padano, ma chi sei?

SIAMO VERAMENTE
MOLTO INDIGNATI

Leggiamo e pubblichiamo

«La Lega è un partito eversivo, illegale e incostituzionale. Terribilmente pericoloso». Condividiamo totalmente chi ha dichiarato così. Noi non ci rivolgiamo contro al popolo leghista (che è un popolo generalmente per bene, come il popolo di altri partiti italiani) ma contro la classe dirigente della Lega che è contraria a quello che giornalmente «arraffa».

Spieghiamoci: sputa sul piatto in cui mangia, da quasi dieci anni!
La Lega è contro Roma Ladrona. La Lega è contro l’Italia. La Lega è contro l’inno di Mameli. La Lega è contro l’eroe Garibaldi. La Lega è contro le Province.
Peccato però, che nel nostro Paese, ci si indigni solo ora, perchè un raro «buzzurro» padano (europarlamentare della Lega, uno di quelli che incassano migliaia e migliaia di euro) ha «tifato contro» la nostra nazionale di calcio. Male.

Ma era male, anche quando costui e i suoi sparavano sciocchezze a raffica sul debito pubblico, sulla sicurezza, sulla immigrazione. L’ignoranza è il peggior nemico della umanità. Alcuni di loro pare ce l’abbiano inculcata, quindi sono pericolosissimi!

Inoltre ricoprono spudoratamente ogni incarico retribuito a tutti i livelli di governo e di sottogoverno. La Lega, come metodo di potere, prospera nei comuni e distribuisce incarichi e consulenze a piene mani, anche a persosaggi non titolati. Non fateci parlare oltre: basterebbe valutare quanto è capitato – con la connivenza e il silenzio dei propri alleati di Giunta – in Provincia di Varese (la patria dei leghisti) e in molti altri comuni del varesotto.

Che dire poi del presidente del Veneto (quello che impone all’inno nazionale di Mameli, il «Va pensiero») che ha disastrato - quando era ministro per le politiche agricole - gli agricoltori italiani, trattando le «quote latte» in una maniera assurda? Ora per merito della Lega arriva in Italia il latte in polvere che proviene da altri paesi UE e i nostri allevatori, che lavorano come pazzi, sono strozzati dalle multinazionali che li strangolano sui prezzi del latte e pertanto dovranno chiudere.
E che cosa si produce con quel latte importato? Il formaggio! «Ma va là», ex Ministro Zaia. Ma per chi stai giocando?
«L'Italia è il paese in cui Radio Padania che tifa contro gli azzurri fa più notizia di Radio Padania che inveisce contro i meridionali, i trans, i rom, i marocchini, gli immigrati».
Ve ne raccontiamo un’altra, letta su un blog, uno dei tanti, uniche voci che nel nostro paese riescono ancora ad esprimersi senza condizionamenti. «Nel regolamento di Miss Padania c'è lo spassoso articolo 5 che impone alle partecipanti i seguenti requisiti:
 avere la cittadinanza italiana ed essere residenti da almeno dieci anni consecutivi in Padania (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Trentino A.A, Friuli V.G., Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana)». 

Ma quanto è vasta questa «Padania»? Allarga, allarga finirà per estendersi dalle Alpi alla Sicilia. E' evidente anche in queste «piccole cose» che nemmeno i padani sanno cosa sia la Padania. Un giorno scopriremo che è una «balla» per prendere voti! Come una balla è il federalismo «alla leghista» e la semplificazione e la sicurezza.
Tutti argomenti cavalcati e mai affrontati in modo efficace ed efficiente, furbizie che è giunto il tempo di smascherare.
E ancora (un'altra voce libera della rete): «Dobbiamo smetterla di sopportare in pubblico manifestazioni di disprezzo dell'idea di Italia. 
Non sono un nazionalista, ma meno ancora un leghista! Mi rode il fegato vedere beffeggiato il tricolore per il quale hanno sofferto pene atroci fino alla morte milioni di italiani. 
E' ora di sbugiardare con fermezza affermazioni razziali che oramai non attizzano l'attenzione neppure dal barbiere».
Allora non siamo soli: occorre aiutare a togliere la cappa del perbenismo e del celodurismo intellettuale, per far emergere queste gravissime contraddizioni.
La Lega divide. Vuole dividere. E continua a farlo e a proclamarlo. 

Noi siamo per unire il Paese, il Nord, il Centro e il Sud. L’unione fa la forza.

La Lega disgrega. «Nel governo ci sono i ministri leghisti che hanno giurato su una carta che non condividono e che anzi, combattono». Ipocrisia e assenza di chiarezza. «Il tentativo che è in atto è quello di una colonizazzione nazionale. Il governo che sopravvive grazie alla Lega non può fare altro che essere compiacente».

Infine preoccupa ancora di più il tentativo del ministro La Russa di calmare le acque. Una legge che chiarisca una volta per tutte quando usare e come usare l'inno nazionale di Mameli.
Perché serve una legge per regolamentare e difendere qualcosa che dovrebbe essere naturalmente esibito in occasioni istituzionali e ufficiali? Un simbolo così importante per la nazione è necessario imporlo o garantirlo con una legge? Corriamo questi rischi? Non possiamo permetterlo: è davvero in gioco l'Italia.

9 commenti:

Viva l'Italia ha detto...

con grande sorpresa e casualmente prima di uscire dall'ufficio vi ritrovo!
Grazie
Vi leggerò a casa più tardi!

Sbiriguda ha detto...

Tre cose:
1) Andando per slogan, avete mai notato che "Lega" fa rima con "cadrega"?

2) Ho sentito Cota, il presidente della Regione Piemonte, nel pomeriggio firmare un documento in cui si definisce la finanziaria "irricevibile" per le regioni e alla sera smentirsi dicendo che e' una buona finanziaria. Parlano di Federalismo, ma poi sostengono nei fatti il governo piu' centralista degli ultimi anni: tolgono i soldi a Regioni e Comuni lasciando pero' tutti gli oneri...

3) Come ci spieghiamo l'intransigenza di Candiani contro il tricolore a Malnate e lo sfoggio della fascia di Sindaco quando deve tagliare i nastri?

Meditate, gente...

emmezeta ha detto...

Bel pezzo,che condivido totalmente!Ricordo però che si sta parlando di un partito di governo,che occupa ministeri fondamentali nel Paese,che gode di un consenso crescente e che,con buona pace per gli ex AN,è la guida politica reale di un Berlusconi troppo impegnato a salvare se stesso per preoccuparsene,oppure interessato a questa Lega al punto da sostenerla in tutto e per tutto.Quanta complicità,però,per arrivare a questo punto!Ricordate,la"costola della sinistra" di D'Alema?(ma è ancora lì?)...o,tanto per non smentirsi mai il"con Bossi neppure un caffè"di Gianfranco Fini?....Ora con una crisi economica spaventosa, volutamente negata e nascosta,trova terreno fertile il pensiero leghista del "nemico"responsabile di tutto e che cambia di volta in volta,oggi "l'extracomunitario che mi toglie lavoro"poi le" regioni del sud che il nord mantiene".L'elemento di divisione è fondamentale per l'esistenza stessa di questo partito e quindi il rischio di una deriva antidemocratica è reale.Per ora mi fermo qui sperando si possa aprire una discussione in merito.

Magistratus ha detto...

si aspettano commenti... molti!
questa è politica, non pettegolezzo...

io concordo
La lega, fa sempre il doppio gioco.
Ondivaga secondo l'umore e le convenienze.
Ora conta perchè tiene Berlusconi per le palle e lui glielo permette perchè lei in cambio molla su tutte le questioni che Berlusconi teme: intercettazioni, codice penale, conflitto di interessi, inchieste eccetera

Un po' come Tradate, dove il sindachello fa quello che vuole ma è arrivato alla frutta: il comune scoppia per carenze e per precedenti gravi sprechi...
sta arrivando il giorno del giudizio...

Anonimo ha detto...

Sta storia del sindachello che è arrivato alla frutta ha un po' stufato! E' da quando frequento AT che le scrivete, (AT compresa) come se dovesse rassegnare le dimissioni domani mattina, ma intanto è sempre lì. E sarà lì ancora per due anni...
Si continua a scrivere "vedrete, vedrete..." "tutti i nodi stanno venendo al pettine...", "ormai è alla frutta", eccetera, ma intanto lui stà sempre là.
Sembra la promessa dei legaioli del Federalismo, sembra sempre che stà arrivando, che è l'anno buono, cartelli ovunque con scritto grazie Bossi, Roma ladrona, ma da 15 anni stessi slogan ma è sempre uguale...
Bah

Magistratus ha detto...

ad ANONIMO

RICONFERMO E RIPETO TUTTO!

Il Maligno ha detto...

Làsa fà de lùr, i padàn...
Hanno imparato bene dalla peggior politica della 'prima repubblica' e hanno messo presto in pratica tutti i trucchetti, utilizzando al meglio gli scheletri trovati negli armadi delle stanze e stanzette de potere.
Già le prime campagne elettorali le hanno urlate con gli slogan populisti che promettevano di far piazza pulita da funzionari corrotti, da politici collusi con mafie e faccendieri. E intanto imparavano...
In pochissimo tempo si sono alleati con questi personaggi o addirittura li hanno arruolati e resi fidi collaboratori e consulenti, a livello centrale e locale.
Dal nulla tinto di niente sono diventati industriali, sindaci, deputati e senatori nonché presidenti di provincia e consiglieri di amministrazione di importanti aziende partecipate statali... alla faccia di chi ancora li vota convinto che i loro rappresentanti in cravatta verde manterranno la promessa di dimezzare il numero dei parlamentari e senatori di Roma ladrona, dimezzarne lo spropositato stipendio (nel frattempo lo hanno di volta in volta aumentato), abolire le inutili province e finalmente snellire e semplificare gli apparati.
E sono ormai al potere dagli anni novanta del secolo scorso!
A proposito, dopo quanti mandati a Roma si prende la misera pensione??
Ma vadaviaiciapp!!!

Anonimo ha detto...

Sono sempre l’anonimo del 7 giugno 12,03 e 21,39 del post precedente (non saprei come altro idntificarmi).
Degli ultimi 10 anni la Lega è al governo (da ultimo col Pdl) da 8.
Ma quando parla al suo, cosidetto, "popolo" sembra un partito di opposizione, come se non avesse nessuna responsabilità per quanto fatto (meglio: non fatto) da questo governo.
Ha sempre avallato e votato le peggiori nefandezze di questo governo.
Del resto deve agitare la questione del federalismo da raggiungere domani perchè è l'unica proposta mai avenzata da quel movimento e, ove mai fosse realizzato, finirebbe anche la sua ragion d'essere.
E la colpa di quanto non si riesce a realizare (con una maggioranza bulgara nei due rami del Parlmento) è sempre di qualcos'altro: i comunisti e la magistratura prima, la Costituzione e la mancanza di poteri dopo.

Anonimo ha detto...

Allora giovedì è finalmente tempo di bilanci: Comune e Seprio.
Magistratus che sia il giorno del giudizio?