mercoledì 12 maggio 2010

La Fornace non decolla. Inizia la guerra fra poveri ...

I NODI ARRIVANO AL PETTINE.
VA CERCATA UNA SOLUZIONE!

Vi diamo una selezione di quanto apparso sul quotidiano La Provincia di Varese tre giorni fa.

TRADATE - I commercianti del centro polifunzionale della Fornace chiedono a gran voce di poter aprire alla domenica, ma dall'ufficio del commercio del Comune di Tradate arriva un fermo no. Una questione che è stata al centro di una recente riunione tra l'amministrazione e i rappresentanti delle medie e grandi strutture di vendita, riunione che non ha dato i frutti sperati. Ma c'è chi è pronto a promettere battaglia, per via del fatto che questa situazione è frutto di una storia anomala. E' la storia dell'apertura della Fornace, che nel recente passato ha dato già tanti grattacapi all'amministrazione comunale. I primi a chiedere l'apertura domenicale non sono infatti stati i grandi negozi, come Coop, Mediaworld o Brico Ok. Sono stati i 15 negozi della galleria commerciale della Fornace. 15 piccole attività commerciali che hanno l'handicap di essere considerati un'unica realtà, finendo al tavolo delle trattative considerati alla stregua di una sola grande struttura di vendita. «Purtroppo quando abbiamo scelto di aprire il negozio qui ci sono state fatte molte promesse e rassicurazioni – spiega Stefano Racca, dal banco del suo negozio di abbigliamento alla Fornace -, ad esempio sull'imminente apertura di un supermercato, che per noi piccoli negozi sarebbe stata garanzia di un certo giro di clienti. Il supermercato non ha aperto e adesso siamo addirittura penalizzati. Qui siamo aperti dal 3 settembre 2009 e c'è qualcuno che ha già chiuso i battenti. Io stesso se dovessi trovare un'alternativa me ne andrei, la situazione non è per nulla piacevole, si sta parlando di famiglie che ci hanno messo soldi ed energie, non ci si può ricordare della Fornace solo quando ci sono da incassare gli oneri, noi abbiamo diritto di lavorare».
Secondo i commercianti una risposta alle loro preoccupazioni potrebbe arrivare dall'estensione delle aperture domenicali: «Abbiamo tutti notato che quando c'è l'apertura domenicale si lavora un po' di più, da qui è arrivata la decisione di chiedere all'ufficio del commercio la possibilità di aprire. Una richiesta firmata dal 100% degli operatori ma che non ha prodotto effetti – continua Racca -. Succede che noi siamo considerati un'unica entità dal punto di vista commerciale, pur essendo tutti piccole strutture non abbiamo gli stessi diritti degli altri piccoli negozi e la beffa è proprio che lo stop arriva da un'amministrazione di centrodestra, che dovrebbe invece essere sensibile a questo tipo di esigenze». Una situazione scottante, frutto della circostanza particolare in cui si trovano i negozi della galleria commerciale. Quando è stato il momento di aprire il centro, la società che ne cura la gestione ha presentato un'unica richiesta di autorizzazione commerciale per l'intero complesso di negozi. Scelta oggi contestata dai commercianti, che non possono essere considerati singolarmente e vengono assoggettati a regole che non calzano alle loro esigenze.
«Quella è una grande struttura di vendita, c'è una legge regionale chiara e questa va applicata - spiega l'assessore al commercio Franco Accordino -. Le aperture straordinarie si concordano alla fine dell'anno per l'anno successivo, quest'anno sono 20. Quando è arrivata la richiesta ho convocato la commissione e questa ha ritenuto di non accogliere le richieste dei commercianti dell'ex Fornace. A novembre se ne riparlerà». Sembra però che i margini per un accoglimento della richiesta dei negozianti della Fornace siano ridotti: il parere contrario dei commercianti del centro cittadino pare avere un peso determinante

UN BREVISSIMO COMMENTO: la Fornace è stata una operazione per nulla trasparente e ai «limiti» di ogni processo (procedimento...), anche amministrativo (clicca qui).
L'assessore Accordino ora afferma - come è sempre emerso nei dibattiti consiliari e in pubbliche assemblee organizzate dalla opposizione - che si tratta di una grande struttura di vendita, di un centro commerciale ad ogni effetto: infatti è uno dei più grandi in provincia di Varese, secondo per estensione solo all'Iper di Induno Olona.
Ora i commercianti di Tradate (che sono purtroppo in fase di estinzione) si oppongono alla apertura domenicale dei negozi della Fornace che stanno (poveri loro) chiudendo le attività perché non remunerative. E' iniziata la guerra tra poveri.
Mister Candiani e quelli del PdL che cosa dicono al riguardo?
Chi aveva creato le aspettative agli operatori che hanno acquistato, ora che cosa risponde?
E' vero che uno degli operatori della manovra immobiliare, ha avuto gravi tracolli di tipo finanziario? Chi gli è subentrato? Con quali accordi? Ci interessa capire, perché si tratta di questioni PUBBLICHE, che coinvolgono l'economia e la occupazione presenti sul nostro territorio. Il centro destra (LEGA e PdL) raccoglie i vostri voti e poi vi lascia soli. Ricordatevelo, cari commercianti! A vostra disposizione per darvi voce! (Per i precedenti cliccare qui).

15 commenti:

ex-fornace ha detto...

ma che fine ha fatto il supermercato che doveva aprire? c'è gente che si è coperta di debiti per aprire alla fornace. hanno promesso che apriva ma non ha mai aperto! ci hanno tirato per caso un pacco?
ora noi dobbiamo lavorare e quelli di tradate si lamentano. forse mi lamenterei anche io. ci hanno convinto ad entrare qui e poi oggi ci mettono i bastoni tra le ruote in tutto! bell'affare!

Magistratus ha detto...

fate una azione collettiva contro chi vi ha detto palle!
se vi hanno illuso fate causa.... è molto semplice. Tutta questa operazione non è stata trasparente e tale l'ha resa l'equivoco dei comportamenti della Lega e del PdL.... andate da Candiani e da quelli di Forza Italia; soprattutto alcuni di costoro dicevano che avevano le entrature per i negozi alla fornace. Avete pagato per caso anche una specie di «avviamento». Uscite con coraggio allo scoperto. Vedrete che per mettere a tacere le questioni, mettono a posto tutto!!!!!Andate!

Antani ha detto...

"Avviamento"?!?!

Ma e' legale?

Magistratus ha detto...

ad ANTANI

chiedilo al tuo avvocato.
Avviamento sulla «tangenziale» tradatese!|
Che vuoi che ne sappia io?
io giudico, solo su carte e prove, non su domande.
Non faccio il consulente a nessuno!|

hope ha detto...

l'avviamento, di solito, è una sorta di tassa che si paga alla proprietà, in più rispetto al costo puro del negozio, per poter far parte del centro commerciale. il centro giustifica da parte sua questo compenso per la pubblicità fatta per rendere noto il centro..iniziative..i posti limitati...ecc..ecc...

ho sentito di alcuni che cercavano negozio alla fornace e si sono sentiti sparare oltre all'affitto, alle spese condominiali, alle spese di agenzia immobiliare..anche queste spese di ingresso...per poter essere tra i fortunati che apriranno nel centro commerciale...sto parlando di cose ufficiali, sia chiaro! è come se qualcuno facesse pagare in corso bernacchi un sovrapprezzo una tantum perchè è il corso principale e quindi ci passa più gente...

anche i grandi supermercati chiedono ai vari marchi una sorta di avviamento/tassa per poter vendere nei propri punti vendita. fai il caffè e vuoi vendere nei miei punti vendita, prego, ma questo è l'affitto degli scaffali! ;-)

poi alla fine della fiera tutto viene nel sedere a noi consumatori...perchè siamo la fine della catena...;-) viva la trasparenza e soprattutto evviva tutti i garanti che non garantiscono una mazza! ;-)

Altra Tradate ha detto...

@ curiosone
occhio ai commenti. fai una dichiarazione alla stampa con nome e cognome e di quello che vuoi...non qui, grazie! ;-)

C'ero, ci sono e ci sarò ha detto...

Tecnicamente "avviamento" in una Impresa è il valore del portafoglio clienti, posizione nel mercato, marchio ecc ecc. Insomma tutto quanto costituisce una ricchezza in più al valore dei beni mobili ed immobili dell'impresa stessa. Una impresa nuova che avviamento ha? Certo che se la faccio entrare in un "avviato" centro commerciale allora posso chiedergli una quota d'ingresso proprio perchè c'è già un "avviamento".
Alla fornace manca il motore .. a che serve pagare l'avviamento? di che?

loscemodelvillaggio ha detto...

Beh, direi che ce n'è abbastanza per denunciare il Sindaco Candiani e l'ing. Ceriani di falso ideologico e materiale. Teste chiave: Accordino. Lui non lo sa, ma ha confessato l'inconfessabile: la Fornace è un centro commerciale a tutti gli effetti, una Grande Struttura di Vendita. E allora cari Candiani e Ceriani, perché avete mentito a tutto il mondo giurando e spergiurando che così non era? che alla Fornace si applicava la normativa delle Medie Strutture non organizzate in forma unitaria? Cui prodest la vostra menzogna?

Anonimo ha detto...

Se avessero progettato un po' meglio la Fornace forse i negozianti avrebbero fatto qualche affare in più.

linus ha detto...

è talmente pasticciata quella cosa che ho notato solo poco tempo fa il cartello che indica l'ingresso al parcheggio di quello che è a tutti gli effetti un centro commerciale. di solito si trovano nelle rotonde..."ingresso al centro commerciale" (scritta gialla su nero, mi sembra di ricordare...) ma sapete, invece, cosa hanno scritto a tradate? "ingresso al compendio"....
ahahahahahahaahahah
cioè quello è un compendio, un aggregato...che bella la lingua italiana, cambi una parola e le cose cambiano anche nella sostanza..! ;-)

Altra Tradate ha detto...

a LO SCEMO DEL VILLAGGIO

hai veramente un nik non appropriato! Non puoi cambiarlo?

Se hai tutte quelle certezze, perchè non lo fai tu? Se fossimo sicuri o documentati quanto te, noi lo faremmo.

Abbiamo pubblicato il tuo commento, perchè non censuriamo mai, tranne per questioni private e personalissime.

E' pur vero che fare una denuncia non significa affermare che uno sia colpevole, ma solamente si richiede alla magistratura di affermarlo.
Fallo tu, no????

ilgeniodelvillaggio (ex scemo) ha detto...

Io non posso. E più non dimandate.

Anonimo ha detto...

Pura demagogia la vostra , adesso vi vengono buoni anche i commercianti , anche se solo quelli della fornace : perchè a quelli del centro ?
Inoltre leggo parole veramente a vanvera .
Comunque fa parte del rischio di impresa , già un anno fà dissi che sarebbe stato un bagno di sangue

Altra Tradate ha detto...

all'ultimo ANONIMO

la demagogia è sua e solo sua.
Noi stiamo SOLO affermando che è iniziata la guerra tra poveri, senza tirare in ballo il «rischio di impresa».
Qui c' è stata una «trappola per l' impresa» sulla quale abbiamo ogni carta a posto, perchè ne abbiamo più volte parlato e più volte l'abbiamo da qui documentata.
Chi ha voluto cascarci, ora ne paga le conseguenze.
Stiamo affermando solo questo.
Non stiamo scegliendo commercianti del centro storico piuttosto che quelli della fornace.
Non lo abbiamo MAI fatto!
Per noi pari sono e pari diritti di esistere dovrebbero avere.
Ora però «alcuni» commercianti del centro storico - che NULLA hanno fatto per valutare gli impatti della Fornace per tenersi buono il Comune - sarebbero lieti per le disgrazie altrui?

Speriamo non sia così!
Allora la questione si riferisce non all'armonico sviluppo della città, ma solo al proprio portafoglio!
Tutto qui!

Anonimo ha detto...

Ripeto fa parte del rischio di impresa , nessuno li ha costretti ad andare lì . Non capisco perchè la comunità deve farsi carico di una simile questione.Dubito che qualche commerciante del centro sia contento delle disgrazie altrui , i commercianti sanno benissimo cosa vuol dire far fronte a impegni presi ma i conti non tornano secondo le previsioni ! E del resto mai nessuno si è preso la briga di "difendere" i negozi del centro che non sono solo mezzi di arrichimento , ma patrimonio di tutta la collettività . E allora non parlate di sviluppo armonico , quando si è i primi ad essere favorevoli alla grande distribuzione . Ogni volta che correte a fare acquisti alla G.D si fà un danno alla occupazione delle ns. aziende , non solo ai ns. negozi .Appurato quindi che le grandi marche della G.D tasse non ne pagano perchè sempre con bilanci risicati , occupazione non ne portano perchè assumono solo i disoccupati delle aziende che fanno chiudere ,massificano i consumi e fanno perdere buon gusto alla gente non capisco perchè se ho bisogno una mela devo prendere la macchina per averla.Ma questo è un altro discorso .