venerdì 5 marzo 2010

Conferenza stampa di Pino Scrivo a Villa Truffini

SABATO MATTINA ORE 11
CONFERENZA STAMPA
di Giuseppe Scrivo, candidato alle elezioni regionali

Riceviamo e pubblichiamo
Ritengo che la sobrietà nell’azione politica non debba essere semplicemente uno slogan. Perciò la mia campagna elettorale sarà essenziale, ma di sostanza. Non vedrete il mio faccione affisso sui muri, ma potrete contare sull’impegno civico e la disponibilità che caratterizzano la mia concezione della politica rivolta al servizio del cittadino.
Non ho interessi privati da difendere, non sono in cerca di una ricca poltrona dove sedermi appagato, non sono un nulla-facente in cerca di un buon posto. Sono disposto a mettere la mia persona al vostro servizio.
Se eletto mi batterò affinché :
• Si attui una riduzione consistente del compenso dei consiglieri regionali. E’ importante lanciare subito un segnale di speranza: la politica può e deve cambiare!
• etica e moralità siano gli elementi fondamentali di qualsiasi azione politica.
• Nessuno tra cassaintegrati o disoccupati rimanga solo nell’indifferenza generalizzata
•Ci siano migliori aspettative sul proprio futuro e su quello delle generazioni più giovani. I nostri figli amino e rispettino questo paese e non siano costretti ad abbandonarlo.
•Si finanzino le imprese che investono in progetti finalizzati all’innovazione e alla competitività.
• Si attui l’abbattimento di emissione di veleni, restituendo dignità e futuro al territorio in cui viviamo.
• Si promuova un progresso sostenibile; il diritto al lavoro non si contrapponga alla tutela dell’ambiente e non comprometta il diritto alla salute e alla vita.
• Si incentivi il trasporto pubblico, costruendo nuove ferrovie e metropolitane a scapito di autostrade predestinate alla congestione. Expo 2015 è una occasione irrepetibile.
• Si incentivi la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, abbandonando la strada del nucleare.
• L’acqua è un diritto e deve restare pubblica. L’acqua sia considerata un diritto inalienabile ed universale. La Regione Lombardia riconosca il Servizio Idrico Integrato quale servizio pubblico essenziale e privo di interesse economico. Oggi la sola ATO della provincia di Varese prevede ingenti investimenti garantiti da tariffazione e ciò comporterà un aumento consistente delle singole bollette. Nelle regioni in cui il processo di privatizzazione dell’acqua è già un dato di fatto, si assiste ad un aumento vertiginoso dei costi e ad un calo della qualità del servizio erogato.
• Si incentivi il recupero edilizio anziché la proliferazione incontrollata di nuove costruzioni non necessarie. I tre costruendi grattacieli di Tradate oltre che antiestetici sono inutili, visto che oggi sul territorio si contano circa 1000 nuovi appartamenti invenduti.
• Si incrementi l’efficienza della sanità pubblica accorciando i tempi di attesa per gli esami clinici
• Si rilanci la scuola pubblica per un servizio di qualità.

Senza regole muore la democrazia
In democrazia le regole sono sostanza

Sinistra Ecologia Libertà – Tradate

7 commenti:

w bossi ha detto...

Vai a ciapà i rat.
qui si vota lega!

Rom ha detto...

..a w bossi..
avrebbe avuto più senso se tu avessi evitato il solito becero commento.
Grande Pino, meriti stima, affetto e...voti
Rom

Anonimo ha detto...

fossimo residenti in lombardia voteremmo sicuramente per te! Saluti dal Veneto

Anonimo ha detto...

forza Scrivo, la politica ha bisogno di persone come te

Abbasso il BOSSI ha detto...

la lega fa smplicemente ribrezzo a una persona intelligente e corretta!
ROMA LADRONA? ma andate a dar via i ciapp!

annarita s. ha detto...

Gent.mo Sig. Pino

Una recente ricerca dell’Università Bocconi, ha riacceso i riflettori sul rapporto tra maternità e lavoro.
La ricerca ci dice che mediamente il 25% delle donne lascia il lavoro dopo la maternità.
La percentuale si alza al 75% se il lavoro è precario, si abbassa al 12% se il lavoro è manageriale, ma in questo caso con lo stop della carriera.
Le ragioni dell’abbandono, certificate dalla ricerca, sono: la carenza dei servizi, la rigidità degli orari, la scarsa collaborazione dei padri, il mobbing nel luogo di lavoro (così definito nella ricerca).
Del mobbing, spinto fino al licenziamento delle lavoratrici madri, si occupava una legge, promossa dalle donne della sinistra nel Governo Prodi, la legge 188 del 2007: una legge che impediva preventivamente i licenziamenti mascherati da dimissioni volontarie.
Si tratta di un abuso praticato in tante imprese soprattutto nei confronti delle lavoratrici in gravidanza.
Questa importante legge è stata abrogata dal Governo Berlusconi appena si era insediato.
Oggi, in occasione dell'8 marzo,ti INVITO ad aggiungere tra i tuoi impegni assunti con le elettrici, a promuovere,presso il Consiglio Regionale, leggi che consentano a tutte le donne di non scegliere tra lavoro e maternità e con altrettanta determinazione dovresti impegnarti a ricostruire le condizioni per riavere la legge contro “le dimissioni in bianco”, attraverso una azione comune dei Consigli Regionali.

Grazie il mio voto sarà comunque per Lei.

Annarita

Pino ha detto...

Ti ringrazio per aver evidenziato un problema noto, ma sottaciuto. La vita della donna che riesce a ricoprire contemporaneamente i ruoli di lavoratrice , mamma, tassista, moglie e casalinga è ostacolata e spesso non è riconosciuta nemmeno dalle persone più care. In ogni caso il tuo suggerimento lo colgo come Consigliere Comunale. Se hai già qualche idea, attuabile per un Comune come Tradate, descrivila ed io troverò il modo di presentarla sotto forma di emendamento al prossimo bilancio comunale.