mercoledì 27 gennaio 2010

Shoah, è il Giorno della Memoria

Tragica esperienza
carica di insegnamenti e valori

Roma - (Adnkronos/Ign) - Elie Wiesel, il capo dello Stato e il presidente della Camera Fini inaugurano, nella sala dei Busti, la mostra 'Auschwitz-Birkenau, 65° Anniversario della Liberazione, 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2010'. Poi l'intervento del premio Nobel per la Pace in Aula alla Camera: ''Senza la memoria la speranza non potrebbe esistere''.
La Shoah è "una tragica esperienza, ancora carica di insegnamenti e di valori per le nuove generazioni". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la celebrazione nel Salone dei Corazzieri al Quirinale del 'Giorno della Memoria', alla presenza tra gli altri del presidente della Camera Gianfranco Fini, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, del sottosegretario al ministero dell'Istruzione Giuseppe Pizza, del presidente dell'Unione comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna e di Elie Wiesel, Premio Nobel per la pace. Per il capo dello Stato - che prima dell'intervento ha premiato le scuole vincitrici del concorso 'I giovani incontrano la Shoah' - "sentire le parole dei ragazzi che studiano le persecuzioni naziste, le sofferenze e la resistenza degli ebrei deportati nei campi di concentramento e l'epilogo tragico dello sterminio, è motivo di conforto per tutti noi. Non chiediamo di meglio che trasmettere loro il testimone, a nome dello Stato". Rivolgendosi direttamente a Wiesel, Napolitano lo saluta come "la voce più alta che potessimo aspirare di avere con noi in questa 'giornata'" e ricorda al Premio Nobel per la pace quanto egli sia "profondamente rispettato e apprezzato in Italia: ammiriamo il suo impegno incessante a trasmettere la memoria, a testimoniarla, a lottare per la causa della libertà, dei diritti umani, della mutua comprensione e della pacifica convivenza fra i popoli".

Alle 12, Wiesel, insieme a Napolitano e a Fini, inaugureranno, nella Sala dei Busti della Camera, la mostra 'Auschwitz-Birkenau, 65° Anniversario della Liberazione, 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2010'. Attraverso documenti, fotografie e lettere inedite, oggetti provenienti dai ghetti e dal campo di Auschwitz-Birkenau, testimonianze e filmati, la mostra intende offrire al pubblico la possibilità di conoscere quanto vissuto da milioni di persone prima, durante e dopo il loro internamento nel campo di sterminio.

Alle 12.15, dopo l'inaugurazione della mostra, è in programma la celebrazione in aula della Giornata della Memoria che verrà aperta dall'intervento di Fini cui seguirà quello di Elie Wiesel. La cerimonia sarà trasmessa in diretta sul canale satellitare, sulla webtv della Camera e su Rai1.

"C'è solo una parola che definisce la mia vita - ha detto Elie Wiesel, sopravvissuto all'Olocausto, in un editoriale dedicato al Giorno della memoria trasmesso dal Tg5 - che definisce ciò di cui la nostra generazione ha più bisogno: è la memoria. Senza la memoria la speranza non potrebbe esistere. Senza di essa l'umanità non sarebbe quello che è. Senza il ricordo, ci sarebbe solo una storia di assoluta disperazione". "Sia per coloro che ci parlano ancora, sia per quelli che sono morti, c'è solo una parola che li accomuna ed è: ricordare. L'appello alle generazioni che verranno è: ricordare, ricordateci".

La cerimonia cade a dieci anni dall'entrata in vigore della legge che ha istituito il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah. Dopo il leader dell'Olp Yasser Arafat il 15 settembre 1982 in occasione della Conferenza interparlamentare mondiale, Re Juan Carlos di Spagna il 29 settembre 1998 davanti ai deputati e Giovanni Paolo II il 14 novembre 2002 di fronte al Parlamento riunito, Wiesel è la quarta autorevole personalità a prendere la parola nell'aula di Montecitorio

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