venerdì 23 ottobre 2009

Pillole Padane (14)

Le 50 ragioni della Padania
di Gilberto Oneto e Giancarlo Pagliarini (marzo 1998)


Dopo qualche mese torniamo a proporvi la lettura di altri esilaranti pezzi di azione politica leghista. Leggete i precedenti.
Oggi vogliamo proporvi un pillolone, anzi tre. E' un modo per farvi riflettere e per capire da chi siamo attorniati e amministrati. Si usano frasi ad effetto, ma poi nella concretezza... La LEGA ha detto, ma poi - dopo aver gridato e blaterato - non ha fatto, e la disoccupazione cavalca con tutti i problemi di vita che ne seguono. Altro che pista del ghiaccio, vigna, rotonde, fuochi artificiali, concorsi e denaro gettato per farsi pubblicità. Guardate ai bisogni della gente, signori!

Per essere ricchi
Oggi la Padania ha un Prodotto interno lordo per abitante tra i più alti dell'Unione Europea: in particolare la Valle d'Aosta, la Lombardia e l'Emilia hanno un PIL che è più alto del 125% del valore medio comunitario e le altre regioni padane un PIL che va dal 100 al 125% della stesso valore. Questo significa che, anche nelle sue attuali condizioni di sottomissione coloniale, la Padania è tra le comunità più ricche dell'Unione Europea. Nel caso di indipendenza e di liberazione dai balzelli, dallo sfruttamento economico e dalle imposizioni romane, il nostro paese potrebbe ulteriormente accrescere la propria ricchezza diventando uno dei paesi più prosperi del mondo intero. 1 popoli padani hanno faticosamente conquistato le loro attuali condizioni con l'intelligenza, con il lavoro, la costanza e lo spirito di sacrificio di generazioni. Oggi la Padania è però sottoposta a uno sfruttamento economico che non ha uguali al mondo intero: ogni padano "regala" all'Italia parecchi milioni l'anno e l'unità è costata alla Padania una cifra enorme che qualcuno ha detto essere addirittura superiore al drenaggio di ricchezze effettuato dall'Impero Spagnolo in tutta l'America latina nel corso di parecchi secoli. Se guadagnata onestamente e correttamente, la ricchezza è un vantaggio ma anche una ragione di orgoglio di un popolo che ha il diritto di conservarla e di difenderla da ogni interferenza esterna e da ogni tentativo di rapina. La migliore difesa della giusta prosperità dei padani è l'indipendenza della nostra terra.

Per una busta paga più giusta
Oggi la busta paga dei lavoratori dipendenti è più che dimezzata da tasse e balzelli ma è anche gravata da prelievi finalizzati a mantenere una struttura sindacale parassitaria e asservita al regime. 1 lavoratori dipendenti sono costretti a pagare contributi che servono al mantenimento di falsi invalidi, di baby pensionati e di gente che non ha mai lavorato ma che riceve pensioni in cambio del sostegno elettorale ai partiti di regime. 1 lavoratori dipendenti sono anche costretti a pagare contributi per l'assistenza sanitaria a malati per vocazione, a fannulloni e a extracomunitari che non hanno mai pagato una lira di tasse. L'alto livello di tassazione serve a mantenere un apparato burocratico elefantiaco e una massa di assistiti che nulla produce per la comunità: questo incide però sul costo del lavoro il cui peso rende le nostre aziende meno competitive, frena la nostra economia e aumenta la disoccupazione. Poco diverso è il discorso sui redditi dei lavoratori autonomi che sono vittime dello stesso esoso regime fiscale ma che non godono neppure degli scarni vantaggi assistenziali e pensionistici dei lavoratori dipendenti. Tutte queste tasse diminuiranno inevitabilmente nella Padania indipendente che avrà una struttura statale più leggera e che ridurrà l'intervento pubblico al minimo indispensabile.

Per dare un avvenire sicuro ai nostri giovani
Oggi in Italia ci sono tassi di disoccupazione piuttosto elevati che atrofizzano il mercato del lavoro, frustrano ogni sorta di mobilità e di fatto, impedendo di scegliere il lavoro più gradito, abbassano i livelli di efficienza e di produttività complessivi. Nella ricerca di un impiego i nostri giovani devono subire la massiccia concorrenza di masse di meridionali con appoggi politici e corredati di titoli di studio conseguiti in allegria in generosi istituti scolastici del Sud. Essi devono anche affrontare la concorrenza di extracomunitari pronti a qualsiasi lavoro, in qualsiasi condizione e a qualsiasi prezzo. Come se tutto ciò non bastasse, lo stato italiano investe somme ingenti per l'occupazione giovanile solo nelle regioni meridionali elargendo lauti "prestiti d'onore" e finanziamenti che sono in realtà delle regalie a fondo perduto e nega ai giovani padani sovvenzioni e aiuti che creerebbero reale occupazione e genererebbero concorrenzialità con l'estero e nuove ricchezze. Con l'indipendenza si aprirebbero grandi spazi per i nostri giovani che avrebbero a disposizione gli impieghi pubblici e il mercato del lavoro privato (dipendente o autonomo) fra cui scegliere in libertà, senza assilli di concorrenti "sleali" e prepotenti, in coerenza con le loro vocazioni e aspirazioni e con grandi vantaggi per l'efficienza produttiva complessiva.

3 commenti:

Pillola Padana ha detto...

Cara l'atratradate,
sono una signora che votava Lega Nord!
Ero talmente "in sonno" che qualunque cosa mi dicessero lo facevo , e così quando mi proposero di versare i miei risparmi alla Banca della LEGA ( Credinord) lo feci!!!!
Mi hanno preso in giro! Mi hanno turlipinata ! ovviamente la Banca della Lega è fallita come quasi tutti gli obiettivi che si erano prefissati e che facendoci credere i gonzi come me hanno però fatto carriera politica e soldi!

Io rivoglio i miei soldi!
Perchè non pubblicate la storia della Banca della Lega!
Più che una banca era un vergogna di cui Bossi in prima persona si dovrebbe vergognare ed a ruota tutti i suoi "discepoli"!!!!1

Altra Tradate ha detto...

a PILLOLA PADANA
Cara Signora,
abbiamo già parlato della vicenda SCANDALOSA perpetrata da LEGA NORD tramite una propria Banca!!!

Ci manca invece la storia della singola persona.
Ci racconti lei come l'hanno coinvolta; ci invii fotocopia dei versamenti e delle direttive ricevute. Ci mostri quanto le hasnno fatto perdere in denaro. Il suo nome sarà protetto nel modo più assoluto, non dubiti!
In attesa, la ringraziamo
AT

Anonimo ha detto...

SOLO LA BANCA PADANA?

Perchè non documentarsi anche su Telecom Padania,che era in via Cesare Correnti a Varese...
Quelli che dovevano diventare il primo operatore del Nord,quelli che ai comizi dicevano che dovevano cancellare Telecom,quelli che quando hanno visto che aumentavano i debiti la trasformarono in S.R.L.,quelli che fecero fagotto da Varese per trasferirsi in altra sede,quelli a cui suonavi il campanello e spegnevano le luci per non (OMISSIS)...
quelli che...MA ORA DOVE SONO SPARITI? SCOMMETTIAMO CHE...CHE NON C'E' PIU'?
era il 2005...
http://www.enpowering.it/Modulistica/01-24-2005,%20Il%20Carroccio%20corre%20sul%20filo.pdf