sabato 5 luglio 2008

LO 'SCEGLITORE' E I SUOI 'CONSIGLIORI' DI PALAZZO...

Pubblichiamo un contributo intelligente, che si lascia leggere perchè molto valido

I LAMPIONI DI TRADATE

Come è successo per la maggior parte degli oggetti che arredano la città, anche i lampioni hanno acquisito, oltre la funzione pratica di illuminare, quella decorativa.
In questo senso il lampione è l’elemento più delicato da scegliere, quello per cui è più difficile accordare le due funzioni pratica ed estetica, perché esse gli sono assegnate ben distinte e rispettivamente per la notte (pratica) e per il giorno (estetica).
Dalla notte al giorno il lampione muta la sua ragion d’essere: di notte è indispensabile, deve dare una buona luce funzionale a diverse esigenze, mentre di giorno sta lì spento, inutile e ingombrante, e quindi deve essere almeno bello da vedere, o meglio deve essere il lampione giusto al posto giusto.
Tutto questo per dire che:
1. lampioni o corpi illuminanti se ne producono a decine, in buona parte belli e quasi tutti funzionali, tutti belli se si guardano avendo come sfondo il cielo azzurro;
2. sono da scegliere con attenzione, se lo sfondo non è più solo il cielo ma il variabile “contesto urbano” con le sue differenti esigenze tecniche ed estetiche;
3. i nuovi lampioni di Tradate, in stile simil-liberty o dintorni, sono bellissimi contro il cielo, belli nella piazza di villa Truffini e in via Pindemonte, sono fuori luogo in via Zini e relativo parcheggio, incomprensibili nel parco giochi delle palazzine di viale Marconi, digeribili per un quarto di via Vittorio Veneto ad Abbiate e indigesti per gli altri tre quarti; nelle vie Ugo Foscolo e Virgilio Marone sembrano messi lì per dire che il futuro complesso nella ex villa Mayer sarà una perfetta riproposizione del miglior liberty (sarà così?), poi sono ancora fuori luogo in via Mayer e alla rotonda della stazione di Abbiate, anche se in questi due casi un ravvedimento ha almeno tolto il ghirigoro floreale; nel nuovo parcheggio dietro la chiesa di S. Stefano la loro importanza e quantità attira l’attenzione più che l’abside della chiesa stessa.
Probabilmente a chi ha fatto questa scelta, sicuramente in buona fede, non sono stati suggeriti elementi più moderni, semplici e funzionali, che vanno d’accordo con qualsiasi ambiente: l’esempio azzeccato è l’illuminazione della Frera.
E ancora probabilmente non gli è stato detto che l’oggetto bellissimo, anche se è un’opera d’arte che brilla di luce propria, in alcuni casi è valorizzato, in altri sopravvive, in altri ancora è svalutato perchè proprio fuori posto. 
Lampioni simili, ma molto più belli, si trovano per esempio a Milano in piazza Duomo, quindi in tutt’altro contesto storico e architettonico: mettere questi oggetti in Tradate è una forzatura, è la pretesa di attribuire alla nostra ridente e verde cittadina di tradizioni agricole e artigiane una storia che non le appartiene. 
Forse chi ha scelto è stato convinto che, inserendo in ogni dove un elemento così importante e “in stile”, anche la città potesse trasformarsi “in stile”, magari con la speranza che qualche proprietario di case in un raptus di follia rétrò potesse demolire la propria per uniformarla allo storico oggetto. 
Se un angolo di città ha una tradizione, una memoria, il famoso “genius loci” che si vuole conservare, può essere giusto ripescare elementi fortemente significativi di questa memoria e che sono ancora nei ricordi degli anziani; è invece fortemente sbagliato e diseducativo voler a tutti i costi inventare una storia che non c’è mai stata, perché lo stile che rappresentano quei lampioni non è mai stato di Tradate. 
Ma non diamo colpe allo “sceglitore”, piuttosto ai suoi zelanti consiglieri: forse lui dovrebbe allargare la cerchia dei suggeritori e attingere pareri anche fuori dalle mura del palazzo.
Non diamogli nemmeno la colpa di non aver preso in considerazione lampioni ad energia solare, magari in posizioni dove sono al sole per tutto il giorno, perché ancora oggi sono effettivamente proprio brutti: ma nemmeno averci pensato, tentando almeno un esperimento isolato per la periferia! E’ sempre disattenzione di consiglieri perlomeno distratti.
I quali avrebbero dovuto anche dirgli che la luce radente e spiovente dalle gronde sulle facciate non sempre è la soluzione più giusta per valorizzarle: l’illuminazione di particolari architettonici con una qualche storia dovrebbe ricreare luci ed ombre quasi uguali a quelle di quando questi particolari furono realizzati, mentre ora si sparano fasci di alogeni o alogenuri per ottenere effetti pretenziosamente scenografici con violenti chiaroscuri che mai un artista avrebbe voluto per la sua opera. 
Naturalmente la critica vuole essere costruttiva, non solo per i futuri lampioni, ma soprattutto per tante altre cose della città
Sull’urbanistica tutti i cittadini hanno qualcosa da dire, giusto o sbagliato che sia, ed è importante scavare con insistenza nella loro pigrizia civica per ottenere partecipazione e decisioni corali, magari anche sbagliate ma importanti perché coinvolgenti l’intera cittadinanza: se tutti avessero scelto quei lampioni, sarebbe stato paradossalmente un grandioso successo di sociologia urbana. (Giuliano Ballabio)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con l'architetto Ballabio anche perché allargare la cerchia dei suggeritori sarebbe opportuno.. invece a Palazzo, il sindaco-televisione tende, appena può e con il parere prono degli azzurri e dei maggiorenti del Carroccio a chiudere il novero dei collabortaori e consiglieri rinunciando anche a collaborazioni gratuite (non vale l'economicità?) e a possibilità di aiuto alle famiglie...

Anonimo ha detto...

Grazie per il post, architetto Ballabio, l'ho letto con interesse. Mi piace pensare che anche lo sceglitore" possa trovare un interessante spunto per rivedere le prossime scelte. Tuttavia (non per pessimismo ma per realismo) sono quasi convinto che le cose non cambieranno: "colui" che sceglie ha sempre ragione (o meglio ritiene di avere sempre ragione). Il fatto è che per saper scegliere bisogna conoscere e aver visto. Per aver visto bisogna aver visitato. E' una questione di cultura. Possiamo affidarci ai migliori specialisti in fatto di arredi urbani (probabile lei sia uno tra questi) ma se alla fine lo "sceglitore" non è capace di scegliere perchè non ha mai visto IL MONDO, sarà tutta fatica sprecata. A meno che non sia così lungimirante da delegare le scelte di stile e di gusto ad adeguati e professionali arbiter elegantiarum, ma a Tradate vige l'accentramento e il totalitarismo anche nella scelta della carta da lettere. Tempo fa un assessore mi diede il suo biglietto da visita: mi misi a ridere, mi sembrava il biglietto che si allega ai confetti per la prima comunione. Il gusto è questione di cultura, non basta aver voluto una biblioteca per poter dire di aver letto tutti i libri che essa contiene. Non basta una bella penna per dire di saper scrivere bene. Spero di vedere qui altri suoi post, a presto...HOPe

Anonimo ha detto...

quello crede di essere il vero signore del paese... è solamente un provinciale paesano e arricchito... e non ha senso critico, nè tantomeno estetico

Anonimo ha detto...

Ogni tanto, quando ho il tempo e non sono stanca, mi piace andare ad ascoltare le conferenze del GAT (gruppo astronomico tradatese). Spesso ho sentito parlare di inquinamento luminoso. L'osservatorio hanno spiegato è costruito in un parco naturale anche per il fatto di tutelare l'edificazione circostante e per limitare l'uso di luci per illuminare le strade ecc. Tutto questo per limitare l'inquinamento luminoso e favorire l'osservazione dei copri celesti. Quando l'attenta amministrazione pubblica illumina edifici e strade tiene conto di tutto ciò? Non è che per caso una privata cittadina che confina con il parco (magari in zona abbiate) si ritrova a dover pagare multe per aver installato due luci da 150watt in giardino vicno al barbecue, mentre l'amministrazione permette - tra le altre cose - un mega centro commerciale con parcheggio e tutto il resto che avrà sicuramente un notevole impatto luminoso? Poi senza farlo apposta è proprio verso Abbiate.
Il GAT è stato coinvolto in queste decisioni? E cosa ha detto?

Anonimo ha detto...

A proposito del nuovo giardinetto in viale Marconi, ormai a qualsiasi ora luogo di ritrovo di frotte di bambini festanti: era proprio necessaria quell'assurda fontana con spruzzo alto 10 metri?!? Mi sembra quella che dalle nostre parti viene definita "una bella cinghialata". Non aveva più senso mettere anche lì una bella aiuola con più verde per il relax e i giochi? Qualche albero, qualche panchina in più? Correggetemi se sbaglio...

Altra Tradate ha detto...

In due differenti mail ci hanno segnalato, nel centro a Tradate, illuminazione pubblica accesa da giorni per 24 ore consecutive. Diranno che è colpa dell'ENEL... ci possiamo anche credere. Ma se invece di dare le colpe, si risolvessero i problemi? Ad esempio? Si faccia una delibera che VIETA di tenere accesa la pubblica illuminazione nelle ore diurne. Chi contravviene, paga una sanzione salatissima. Il sindaco di Tradate non aveva fatto una inutile e rumorosa ordinanza contro i camion che avrebbero potuto venire da Napoli a Tradate per scaricare i rifiuti? Si dia a cose più serie e meno sensazionali, ma più efficaci. I camion della monezza di Napoli da qui non transiteranno mai. E si comunichi - invece e per esempio - a quale numero telefonico i cittadini possono segnalare problemi nei giorni festivi. Provate a telefonare in comune e vedrete che cosa risponde il centralino: ascolterete la musica del coro 'Va pensiero' e una voce - neppure suadente - vi dirà di rivolgervi al sito internet del comune (sito che non è aggiornato e non funziona, come da qui abbiamo scritto).
Ma fateci il piacere!

Anonimo ha detto...

@la_notte
più che una "cinghialata" la definirei una "candianata".
Le "candianate" le riconosci subito: sono per lo più eccessi. La rotonda della marina con tanto di motto scritto in latino (tradaa ha grandi tradizioni marinaresche), i lampioni stile liberty, l'incisione delle date di inaugurazione sulle pietre delle strade (manco fosse Marco Aurelio che inaugura la via Appia;-). I giardini pubblici cosa sono per lui? Penso non sia mai stato da piccolo a giocare in un giardinetto. Pensa solo a piazzarci fontane per autocommemorarsi. Come dici bene tu mettere un'altra aiuola, con panchine sarebbe stata la cosa migliore (e sicuro più economica!). In piazza Mazzini è andata peggio. Questo inverno voleva giocare con il ghiaccio, così ha fatto costruire (forse senza nemmeno chiedere il permesso all'ufficio tecnico, ma lui è il podestà a che servono i permessi??) una pista per il pattinaggio costata oltre i 100.000 euro (CENTOMILA EURO!!!). E poi? Ora siamo a luglio e il giardino è ancora sfregiato da una distesa di ghiaia stile lettiera per cani e gatti. Quelli che andavano ai giardini di piazza Mazzini sono felicissimi, è bello invece dell'erba guardare quello schifo. Mentre l'erba stile golf club l'hanno messa nel parcheggio dietro la chiesa, perchè dovevano finire il giocattolino del bel comunello insubre abitato dai celti. Peccato che sia costato così tanto da "succhiare" anche i soldi stanziati per via Santo Stefano che rimarrà così com'è ora, incompiuta: una linea maginot di fioriere per combattere i parcheggiatori selvaggi che tanto erano antipatici al "capo villaggio".

Anonimo ha detto...

ma cosa vi aspettate in campo di urbanistica da questo splendido sindaco...... basta ammirare casa sua!!!!!
grande giuliano.

Anonimo ha detto...

Ho mandato un consiglio a Pino Scrivo, ma devo ricordarlo anche ad altri:
Non si può solo criticare,
portate anche voci,esperienze e commenti positivi...c'è tanto da dire, sforzatevi altimenti ci etichettano come avversari.
ancora Claudio

Altra Tradate ha detto...

a quell' impenitente ANONIMO, che poi si firma Claudio, ripetiamo - con un semplice 'taglia e incolla' - quanto gli abbiamo già scritto in un altro POST, sempre sullo stesso argomento.
Con un invito: CLAUDIO, comincia a scrivere tu...ti aspettiamo!

"a CLAUDIO
Bravo, vediamo dal tuo nik che fai commenti. Ti assicuriamo che questa non è la sezione dell'Ulivo o della sinistra tradatese! Qui scrivono tantissimi, che appartengono a varie aggregazioni politiche, almeno TUTTE quelle presenti in Consiglio Comunale a Tradate e anche quelle non presenti. Qui la discriminante non è il partito! Proprio te lo assicuriamo. Forse scrivono in maggioranza loro e 'sprecano' il tempo a scriverci. Però finora hanno scritto SEMPRE con dati e numeri e fanno proposte. Probabilmente tu non sei della sinistra tradatese o italiana (posto che esista ancora!!!). Allora ti diamo un consiglio: fai tu qualche proposta, e scrivi tu qualche post. Sarai pubblicato. Con dati, cifre e numeri. NON CONTRO questa amministrazione, che forse - sotto sotto - vuoi ancora sostenere, ma a FAVORE DELLA CITTA'.
Non contro una fazione o a favore di una fazione, ma a favore della città. Che ne dici? E poi non è vero che qui si toccano SOLO questioni su cose che non funzionano. Qui si è parlato di FORNACE, di SEPRIO e poco altro. Tantissime volte, perchè il problema è ENORME. Certo che a Tradate - come tu dici - il sole sorge e ci scalda (ora di più, perchè c'è troppo cemento), certo che cresce l'erba (un po' meno di prima, perchè c'è tantissimo cemento), certo che gli uccelli cinguettano... Comunque qui hanno firmato (si dice POSTATO) pezzi persone appartenenti alla Lega, a Forza Italia, al mondo cristiano cattolico, al mondo laico progressita e di sinistra, nessuno fino a oggi di AN, indipendenti, sindacalisti e pubblici amministratori... Di tutto, di più. Come alla RAI. ;-) .... buona notte!"

Altra Tradate ha detto...

A CLAUDIO

Abbiamo dimenticato di precisarti una questione importantissima: noi siamo sicuramente avversari di chi amministra in questo modo Tradate. In caso contrario perchè avremmo creato ALTRATRADATE? La vogliamo diversa, ovviamente! Se non lo avevi capito, significa proprio che non siamo stati chiari.
Stiamo cercando di motivare le persone a conoscere e a ragionare. Vogliamo informare senza veli nè veline.