Finanziaria 3 mld di euro in meno per la sicurezza.

PACCHETTO SICUREZZA: UNA PATTUGLIA SU DUE RIMARRA' IN CENTRALE!

In questi giorni si parla tanto di sicurezza, dei miliatari per le strade delle città, del decreto sicurezza anzi meglio: il pacchetto sicurezza. Andando, però, a leggere nei dettagli il provvedimento si scopre che di sicurezza ne avremo esattamente la metà di prima. Ma di cosa si tratta? E cosa ne pensano in Polizia? Già è allarmante il fatto che il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa dica: “il pacchetto viola diritti umani e principi umanitari e sembra prendere di mira gli immigranti rom rischiando di provocare ulteriore xenofobia''. Preoccupante anche ''la dichiarazione dello stato di emergenza in tre regioni italiane'' (fonte Adn Kronos).

Quello che non ci torna invece è sentire in pompa magna che questo Governo ha a cuore la sicurezza dei suoi cittadini quando, invece, con l’ultima finanziaria va a tagliare 3 miliardi di euro proprio tra le risorse destinate alla sicruezza.

A Sky Tg 24 intervistano Felice Romano (edizione delle 13.00) il Segretario Generale del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) che senza mezzi toni commenta: “per questo Governo la sicurezza non è un investimento ma una spesa come altre da tagliare”. “Tre miliardi di euro in meno – prosegue Romano - sono un taglio orizzontale del 20% e per ciò che riguarda la Polizia di Stato (del Ministro Maroni n.d.r.) questo significa 1 miliardo di euro in meno”.

Nel mentre la prima pagina del TG5 è quasi esultante: stanizati 100 milioni di euro per il pacchetto sicurezza. Ma come, tagliano 3000 milioni e questi sottolineano il fatto che ne hanno stanziati 100!

Per il Segretario Generale Sindacato degli Agenti Polizia la manovra della Finanziaria significherà in termini di uomini sul territorio una diminuzione del 50% delle pattuglie: “una su due, se non anche qualcuna in più temiamo, rimarrà in centrale per mancanza di fondi”.

Però arrivano 3000 militari. Anche su questo in Polizia non sono contenti e non hanno compreso bene chi verrà impiegato. Sul punto Felice Romano ha qualche seria preoccupazione: “Noi vorremmo i Carabinieri non i militari di altri corpi d’armata. Sono persone con alta professionalità i militari, ma il loro impiego è in scenari di guerra. La loro missione è abbattere il nemico, essere forza di impatto. Per le strade l’agente di pubblica sicurezza è prima di tutto un mediatore. Per questo preferiremmo l’utilizzo dei Carabinieri perchè sono più qualificati in questo”

Infine che armi verranno date ai militari? Quelle già loro in dotazione sono armi da guerra, non sono giustificate e nemmeno pensate per situazioni di pace e controllo del territorio urbano nazionale. La polizia gira con le rivoltelle per le città non certo con fucili mitragliatori il cui potere di impatto e di perforazione è molto maggiore.

Secondo la Polizia, infine, l’utilizzo dei militari sarebbe più indicato per consolati, aeroporti, stazioni e altri luoghi di interesse strategico in modo da liberare agenti per il servizio sul territorio. Non certo per l'impiego nelle ronde per i quartieri ad alta affluenza di immgirati: a noi ricorderebbero le immagini di Belfast con i soldati di pattuglia in assetto da combattimento in mezzo alla gente.

Nel pomeriggio il ministro Maroni firmerà l’accordo “Roma Sicura” con il neo eletto sindaco Alemanno. Ebbene Roma con la sua alta concetrazione di consolati, ambasciate e palazzi del potere nel centro è già sicura così; non c’è strada, infatti, dove non ci siano dei poliziotti. Proprio nella periferia, invece, dove serviranno le pattuglie, grazie alla finanziaria ce ne saranno a disposizione la metà: bella mossa strategica!