Leggiamo su VareseNews una lettera che proponiamo anche qui. E' firmata da "un preoccupato cristiano tradatese". A nostro parere merita attenzione.
"Ho letto il comunicato dei preti della Parrocchia di Tradate sul caso di pedofilia scoperto in città! Tutto ora è tranquillo e chiarito. La parrocchia non c'entra, l'oratorio neppure. I propri recinti personali sono salvi, ai genitori la solidarietà. L'interessato collabora!
Da gente che predica il Vangelo e dovrebbe avere come obiettivo principale il compito di educare mi aspettavo molto, molto di più.
Se siamo veramente persone e siamo cristiani questa vicenda dovrebbe tenerci svegli anche la notte non per paura ma per riflessione:
1) Come adulti e, per chi è credente, come cristiani: stiamo facendo tutto per i nostri ragazzi? Intendo dire: li sappiamo ascoltare? Li sappiamo sostenere? Diamo un nostro esempio di vita concreta, appassionata, creativa, ricca o... trasmettiamo loro stereotipi brutalmente e bruttamente copiati dalla televisione? Siamo insomma adulti formati e in formazione? Ci educhiamo come adulti? A me pare che la prima grave emergenza sia proprio quella dell'educazione degli adulti. Sono convinto che la maggior parte dei genitori e degli adulti sia conscio di questo e ce la metta tutta nell'educare i figli, come può e come ne è capace. Sono convinto che i genitori di quello che io mi limito a chiamare “il giovane” (perchè “l'interessato” mi sembra un termine disumano anche per una persona che potrebbe avere così gravemente sbagliato) abbiano fatto tutto il possibile, ne sono certo perchè li conosco personalmente. E' proprio perchè tutto questo impegno non basta che dobbiamo riflettere! Come cristiani stiamo facendo tutto?
2) La seconda emergenza educativa è quella dei ragazzi. Ma è proprio la seconda in ordine cronologico. Prioritaria è quella degli adulti! Ma e qui dobbiamo chiederci, come cristiani, se stiamo facendo tutto. O ci limitiamo ad essere contenti di oratori feriali pieni, di catechismi fino alla Cresima e di qualche pseudo micro comunità giovanile dove pochi eletti conformati alla volonta' del prete di turno possono accedere? Quali percorsi formativi differenziati offre la Chiesa perchè ogni persona possa crescere per ciò che è realmente nel positivo di sé (nei doni dello Spirito) ? Quale spunto diamo perchè ciascuno abbia il proprio cammino di redenzione?
Questo vuole essere un mio contributo perchè non si faccia finta di niente, perchè ci si occupi, a livello di Chiesa, un po' di più delle persone, delle situazioni e un po' meno di contributi, 8 per mille, inaugurazioni e restauri, case parrocchiali e loro arredi, parcheggi e affini. Ai genitori esprimo la mia vicinanza umana, alle famiglie dei minori coinvolti la mia preoccupazione perchè i figli non ne riportino conseguenze, al giovane l'augurio di poter pagare, se riconosciuto colpevole, il proprio debito e di trovare persone che lo aiutino a liberarsi dalle sofferenze che l'hanno portato a sbagliare per ritornare a crescere come uomo".
16 commenti:
Da buon non cristiano (quale ritengo di essere) non me la sono sentita di esprimere giudizi sulla lettera firmata dai preti di Tradate. Oggi mi solleva il fatto che sia un fedele a trattare la questione, a questo punto mi sento legittimato a dire qualcosa "contro" quel testo... Che di fronte all'abominio della pedofilia le guide di una comunità cristiana riescano solo a tirarsi indietro, curandosi unicamente di preservare l'immagine dell'oratorio e della chiesa, mi pare francamente un'offesa verso tutti i credenti e verso il credo stesso. A differenza dell'autore del post io non riesco ad augurare nulla allo schifoso che ha abusato sessualmente di alcuni bambini (che si badi bene, i preti hanno precisato che nemmeno loro frequentavano l'oratorio... adesso che lo sappiamo siamo tutti più sollevati), se non di marcire nell'ultima cella dell'ultima prigione di questo paese, magari in compagnia di qualcuno che tutti i giorni gli possa ricordare quanto siano atroci gli abusi, specialmente se di natura seessuale, ancor di più se perpetrati contro degli innocenti.
Il Post parla di presunta colpevolezza. Non siamo e non facciamo i magistrati! Non sappiamo neppure con certezza del tipo e della gravità delel accuse!
La lettera che ho scritto e che non pensavo avesse tanto risalto non vuole occuparsi del caso in sè, nè della pedofilia in generale. Semmai aprire una franca, educata e libera discussione sull'educazione degli adulti e dei giovani. Ruolo in cui ritengo che la Chiesa abbia una grande possibilità.
Vi pregherei di attenervi a questo. Evitando di sfogare qui i vostri sentimenti.
Grazie
@un preoccupato cristiano tradatese
Il nostro POST è semplicemente un copia-incolla della sua lettera, lettera che ci ha toccati e che abbiamo proposta. Tutto qui. Non abbiamo affatto scritto di 'presunta colpevolezza'. Su quali dati potremmo scriverne? Non siamo noi i magistrati. Però, non si meravigli: lei ha scritto e ha sollevato una questione. Bene. Liberamente altri reagiranno a loro modo. E' normale, ed è giusto che sia così. Nell'assoluto rispetto delle persone e delle idee. Buona serata.
Scusate, il mio commento era riferito a Pagomad non a Voi. Ringrazio comunque per l'attenzione che avete dimostrato pubblicando la mia lettera. Spero che possa dare buoni frutti
@un preoccupato eccetera
OK, tutto chiarito.
un argomento delicato.. magari da affrontare, preti e laici, in termini stile Papa Giovanni Paolo II
sono del parere che davanti a simili fatti sia giusto che una comunità sappia instaurare un dialogo con tutte le sue componenti. devono essere proprio le istituzioni maggiormente coinvolte (in questo caso chiesa, scuola, famiglia) a doversi e sapersi interrogare. un comunità deve poter contare su istituzioni che siano capaci di fare proprio il problema invece di metterlo alla porta per il solo fatto che non le riguarda. se erigiamo muri di "non ci riguarda", se voltiamo lo sguardo come se fosse solo una vergogna, non potremo mai fare nulla per prevenire o limitare abusi e più in generale violenze (anche verso adulti). altrimenti, si rischia la creazione di ghetti, quello che è entro le nostre regole ci riguarda, ciò che è fuori è purtroppo accaduto, ma non possiamo farci nulla. le isole felici non esistono, si chiamano utopie. una comunità è forte quando ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità sempre e comunque. anche noi come cittadini tradatesi dovremmo sentirci un po' tutti in colpa con quei bambini, non abbiamo saputo difenderli. per avere una responsabilità non è necessario che le cose accadano nel salotto di casa nostra, se ci sentiamo davvero parte di questa comunità quello che è successo dovrebbe essere sufficiente per farci sentire responsabili.
La Chiesa avrà il suo ruolo educativo, non sono un esperto di Chiesa e non discuto! Mi chiedo: e la società civile? Non è che forse anche il Comune dovrebbe avere un "servizio educativo" che si occupi di creare percorsi formativi e informativi per i giovani e gli adulti?
Parlo di Servizio non di Assessorato ok? Quindi vedete di non istituire un nuovo assessorato con Assessore e stipendio al seguito! ok?
Altri Comuni l'hanno (Il servizio educativo) Da noi rotonde e cippi, concertini e fiere dell'uva! Panem et Circenses!
Purchè la gente non pensi e non veda che il Re è nudo! Ed il Comune ... in mutande!
Pagomad fa il giornalista, non si sta occupando della questione in prima persona, ma sa abbastanza per poter affermare che non si parla più di presunta colpevolezza (in quanto ci sono già state delle ammissioni di colpa da parte dell'interessato). Pagomad è anche un padre e prova dei sentimenti. Detto questo, il mio non voleva essere uno sfogo contro il pedofilo specifico e la pedofilia in generale (non serve rimarcarlo), ma contro quella lettera che mi ha fatto venire i brividi e che, mi pare, non sia piaciuta nemmeno al preoccupato cristiano tradatese.
Aggiungerei anche la scarsa solidarietà dimostrata nei confronti dei genitori del giovane pedofilo. Non so se sia vera la notizia circa un allontanamento della madre catechista dall'oratorio. Se ciò fosse vero allora il bigottismo e il perbenismo di questi finti predicatori del cristianesimo avrebbe raggiunto il massimo. Non sono un praticante ma riconosco nel Perdono del Cristianesimo un valore assoluto. Qui non solo non si perdona ma addirittura si colpevolizza un innocente. Mi auguro che tutto ciò non sia vero e porgo la mia piena solidarietà ai genitori del ragazzo.
Pino Scrivo
Consigliere Comunale Lista Ulivo per Tradate
Per Pino Scrivo
Devo smentire la voce che tu hai raccolto, la mamma ha preferito lasciare il suo impegno in oratorio di propria volontà. Un atteggiamente perfettamente capile e condivisibile.
Trovo molto interessante la proposta di Pungulus e vorrei che fosse soppesata il giusto: io sono giovane e ho per anni frequentato l'oratorio che di anno in anno ho visto trasformarsi in un ambiente tutt'altro che aperto e tollerante, tutt'altro che di crescita (per quanto paradossale possa sembrare questo discorso). Non sto puntando il dito, non so di chi fosse la colpa di questo cambiamento e credo che non fosse assolutamente voluto, ma un adolescente nel momento in cui inizia a porsi domande sulla fede e cerca di rispondersi parlando dei propri dubbi all'educatore o al prete, non può essere additato e isolato come un appestato o un blasfemo.
A quel punto o ricomincia a credere a tutto ciò che gli viene detto senza interrogarsi, comportamento peraltro molto infantile e bigotto, o viene escluso.
L'alternativa di un posto laico dove poter parlare con coetanei, misurarsi con diversi punti di vista anche su tematiche importanti come l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanasia e molte altre considerate tabù negli oratori, sarebbe molto interessante, anche perchè esisterebbe davvero la possibilità di confronto e di crescita, oltre secondo me, di un'educazione al rispetto dell'opinione altrui che troppo spesso viene svalorizzata.
@nuovagenerazione
penso di avere qualche anno in più di te, l'oratorio l'ho frequentato quasi 20 anni fa. erano tempi diversi, forse noi ragazzini non ci ponevamo nemmeno domande simili (fecondazione, aborto, ecc). questo meccanismo di autodifesa ovvero isolare chi pone un certo tipo di "questioni" era comunque già presente anni fa. devo dire che non tutti i preti affrontano i giovani allo stesso modo. ho avuto la fortuna di incontrarne altri capaci di aprire un dialogo a tutto campo, capaci di mettersi in gioco, aperti alle critiche. ritengo che il dialogo aperto senza tabù e censure sia in ogni caso (famiglia, coppia, lavoro, amicizia..) il miglior modo di scambiarsi informazioni e creare quelle connessioni tra individui capaci di trasmettere i valori morali, etici e civili. quando non c'è la volontà di aprire ad un dialogo trasparente e libero, quando la critica non è possibile e le posizioni sono ritenute immutabili, il dialogo si trasforma in scontro; lo scontro suscita, poi, da una lato la voglia di escludere le diversità e dall'altro un sentimento di delusione e il desiderio di trovare altro. questo è l'errore commesso in molti oratori, errore che spinge molti giovani ad allontanarsi da preziosi e potenziali luoghi di formazione ed educazione.
@ andrea
Hai pienamente ragione, gli oratori possono essere luoghi di formazione ed educazione, ma purtroppo anche no. Vorrei precisare che questo non è un discorso anticlericale, ho conosciuto anche io preti alla mano e aperti al dialogo e stimo molto il lavoro degli oratori, solo che spesso qualcosa non va e secondo me è giusto dare ai giovani un'alternativa, la possibilità anche a livello di gruppo di amici di ritrovarsi non in un pub o a casa di qualcuno per aprire una discussione del genere, ma magari avere un locale a disposizione controllato e comunque organizzato dove poter trovare altri giovani, magari anche prendendo come esempio l'organizzazione degli oratori, ma dove la libertà di espressione sia garantita e laicizzata, non concessa dal prete di turno che potrebbe essere aperto alle critiche e disponibile al dialogo o terribilmente chiuso e bigotto.
Ottima idea, perchè non...sloggiare i pulciosi dal Centro sociale di via Carducci e pensare di riutilizzare il sito,che come cittadini tradatese Paghiamo tutti, per quanto sopra proposto?
Un provocatore
all'ultimo ANONIMO
che fai? da un casino all'altro? guarda quanti locali ha liberi il comune e che sono affidati secondo il gusto di Candiani alle più varie e a volte inesistenti associazioni.
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